Ultima amara vittoria

Ultima amara vittoriaMilanNews.it
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lunedì 19 maggio 2014, 01:20Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan batte il Sassuolo già salvo ma conclude il campionato all'ottavo posto e, dopo ben sedici anni, rimane fuori dall'Europa, a dimostrazione di quanto sia stata negativa questa stagione.

Vincere poteva non bastare e, infatti, non è bastato: il Milan, come da copione, ha battuto un Sassuolo tranquillo dopo aver già ottenuto la salvezza e per cinque minuti i rossoneri sono stati qualificati in Europa League, ma l'illusione è durata poco e la vittoria del Parma contro il Livorno ha sentenziato che i rossoneri resteranno fuori dall'Europa nella prossima stagione, cosa che non accadeva dal 1998. Il verdetto è amaro, ma il Milan aveva già perso l'Europa domenica scorsa a Bergamo e nell'ultima giornata sarebbe servito un miracolo per ritrovarla; alla fine della partita sono stati comunque applausi per tutti, perchè in fondo l'Europa League con le prime partite a fine luglio interessava poco e, forse, un anno senza coppe potrà far bene a tutto l'ambiente, a cominciare dalla società, che ora non ha più la foglia di fico del "siamo a posto così visto che siamo l'unica squadra che partecipa sempre alle coppe" per coprire i problemi e giustificare un altro mercato senza colpi. L'ultimo inutile successo è arrivato con un buon primo tempo e una ripresa un po' più sofferta, soprattutto nel finale, quando il Milan si è ritrovato prima in dieci e poi addirittura in nove, ma ha fatto fruttare il "tesoretto" di due gol segnati nella prima frazione per conquistare tre punti e finire dignitosamente la stagione davanti al proprio (sempre più scarso) pubblico. Seedorf chiude con 35 punti contro i 22 di Allegri nel girone di andata e incassa il gradimento dei tifosi e della Curva Sud, che gli dedica cori e applausi verso la fine della partita, lanciando un chiaro segnale e chi dovrà prendere decisioni non facili.

Ultima fatica prima delle vacanze o dei Mondiali (per chi vi parteciperà) e clima da ultimo giorno di scuola a San Siro: sugli spalti è l'occasione per salutare gli amici di tante serate o giornate passate allo stadio a tifare Milan nella buona o nella cattiva sorte e per darsi appuntamento alla prossima stagione, sperando che sia più positiva di questa che sta per chiudersi. C'è ancora una speranza di qualificazione in Europa League, ma ciò non crea ansia o tensione, perchè in fondo il traguardo ancora alla portata non è certo "da Milan" e tifosi abituati a ben altro non spasimano certo per entrare in Europa dalla porta di servizio. Ecco perchè lo stadio è semivuoto come sempre, forse addirittura più di altre occasioni e ci sono solo i fedelissimi che vogliono comunque salutare e applaudire i ragazzi, anche se non sono arrivate molte soddisfazioni, ma piuttosto delusioni in serie, con tutti gli obiettivi stagionali falliti. Seedorf schiera il suo ultimo Milan (stagionale o in assoluto? Fra poco lo sapremo...) senza troppe rivoluzioni e con una sola grossa novità: difesa senza sorprese, con De Sciglio a destra, Constant confermato a sinistra nonostante alcune prestazioni non molto positive e la coppia centrale Rami-Mexes; a centrocampo ci sono capitan Montolivo, l'eroe del derby De Jong (sempre più idolo dei tifosi) e Muntari, con Taarabt e Kakà alle spalle della punta, che non è Balotelli (turno di riposo forse giustificato dall'ennesimo ritardo a un allenamento), bensì Pazzini, che trova finalmente una maglia da titolare.

Pronti via ed è subito vantaggio rossonero: Muntari prende la mira e scaglia un siluro di sinistro di rara potenza che sbatte sul palo e si insacca senza lasciare scampo a Pomini. Prodezza del centrocampista rossonero che fa esultare il popolo rossonero e alimenta la speranza; il Sassuolo, colpito a freddo, lascia spazio al Milan senza reagire e i rossoneri sfiorano il raddoppio, con Kakà (bravo Pomini a deviare in angolo l'insidioso tiro) e con lo stesso Muntari sugli sviluppi del calcio d'angolo (tiro a lato). La giocata più bella la regala Pazzini, con un controllo spalle alla porta, girata rapidissima e tiro all'incrocio, ma la bandierina alzata del guardalinee rende tutto inutile; poco male, perchè il raddoppio arriva già prima della mezzora, con una punizione dal limite tirata da De Jong e deviata dalla barriera (Zaza); l'olandese corre ad abbracciare il connazionale allenatore in panchina, dimostrando il legame con Seedorf, cosa che forse altri giocatori non hanno. Il primo tempo si chiude con il Milan saldamente in vantaggio e in totale controllo della partita, visto che il Sassuolo si rende pericoloso solo in un'occasione e non sembra avere la tensione giusta per inseguire un altro risultato di prestigio dopo la clamorosa vittoria dell'andata che costò la panchina ad Allegri.

La ripresa offre pochino sul campo, soprattutto in avvio, ma regala i cinque minuti di illusione al popolo rossonero: con il Parma ancora bloccato sullo 0-0 dal Livorno, il gol della Fiorentina contro il Torino fa salire momentaneamente il Milan al sesto posto provvisorio, ma poco dopo arriva il vantaggio della squadra di Donadoni e, in fondo, fa meno male sapere che il posto in Europa che il Milan non avrà va a un vecchio amico e protagonista di tante vittorie con la maglia rossonera. Sul campo si può ammirare un prodigioso recupero di Rami su Zaza lanciato a rete e l'ingresso in campo di un voglioso El Shaarawy (al posto di Muntari), salutato dall'ovazione del pubblico e capace di dare vivacità e adrenalina a una squadra rilassata e di rendersi subito pericoloso con l'azione classica del suo repertorio (finta sull'avversario, sterzata verso il centro e tiro a giro sul secondo palo ma Pomini è attento e respinge). A metà ripresa il già ammonito Mexes commette un fallo al limite dell'area su Berardi (che accentua) e finisce in anticipo il suo campionato con l'ennesimo cartellino rosso della sua carriera; la punizione finisce alta e si può tirare un sospiro di sollievo, anche se ormai la vittoria è platonica e ininfluente e non può più portare in Europa il Milan. Seedorf manda in campo Balotelli al posto di Kakà e l'ingresso ciondolante di SuperMario non è certo un buon biglietto da visita, ma in fondo siamo a fine stagione e i giochi sono fatti; chi, invece, ha voglia di spaccare il mondo e segnare è sicuramente Pazzini, che si invola, entra in area e cerca la complicata conclusione sul primo palo da posizione angolata, facendo arrabbiare l'accorrente El Shaarawy in posizione più favorevole. Il Sassuolo si rende pericoloso con Zaza che sfiora il palo con un diagonale insidioso, poi si ristabilisce la parità numerica perchè Cannavaro abbatte El Shaarawy e Valeri lo espelle. La parità numerica dura, però, poco, perchè proprio al 90° De Sciglio entra da dietro in area su Masucci, colpisce nettamente il pallone, ma l'arbitro concede il rigore ed espelle il giovane difensore rossonero. Zaza trasforma il rigore e regala qualche brivido inatteso al pubblico rossonero, anche se la Curva Sud negli ultimi minuti si è distratta dedicando cori ben poco amichevoli a tutte le tifoserie nemiche e inneggiando a Seedorf e Tassotti, con quest ultimo al probabile passo d'addio dopo trent'anni di carriera al Milan, prima da giocatore e poi da eterno e prezioso vice di vari allenatori. Nessun rischio nei minuti di recupero e, così, il Milan può festeggiare la vittoria ma non la qualificazione in Europa, visto che il pareggio del Torino a Firenze lo riporta addirittura all'ottavo posto che, comunque, i tifosi salutano con applausi, dimostrando di saper perdonare al termine di un'annata iniziata male e mai più raddrizzata nonostante il tentativo di rimonta nel girone di ritorno; alla fine l'unico obiettivo raggiunto è quello di aver almeno evitato di dover iniziare la Coppa Italia a Ferragosto e ciò la dice lunga sull'andamento del campionato e dell'intera stagione. Milan fuori dall'Europa, quindi; un verdetto atteso ma comunque amaro, che può rappresentare un punto di partenza per aprire un nuovo ciclo e questa è la speranza del deluso e disilluso popolo rossonero.