Cassano col cuore, Ibra al vetriolo. Boateng e l'addio. El Shaarawy veste l'Azzurro. Provocazione Del Piero in chiave mercato e riflettori accesi sulla tragedia in Liguria. Tutto questo aspettando Milan-Catania.

Cassano col cuore, Ibra al vetriolo. Boateng e l'addio. El Shaarawy veste l'Azzurro. Provocazione Del Piero in chiave mercato e riflettori accesi sulla tragedia in Liguria. Tutto questo aspettando Milan-Catania.MilanNews.it
© foto di Giulia Polloli
sabato 5 novembre 2011, 00:06Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

C’è tanta carne al fuoco attorno al prossimo turno di campionato quando il Milan domenica alle 15.00 incrocerà le armi con l’ostico Catania. In primis l’intervento subito da Antonio Cassano ieri mattina. Il professor Carminati, luminare nell’interventistica cardiaca, ha eseguito l’impianto del cosiddetto “ombrellino” nsel forame ovale pervio che lasciava a contatto atrio destro e sinistro nel muscolo cardiaco di Fantantonio. Un intervento in anestesia locale, quasi per nulla invasivo, effettuato grazie all’inserimento di un catetere che raggiunge il cuore mediante il percorso attraverso la vena femorale. Insomma, per gli addetti ai lavori un’operazione di routine, mentre per chi è poco pratico un intervento al cuore rimane pur sempre un termine che spaventa. Poco più di mezz’ora e il fantasista rossonero è potuto tornare nella sua stanza. A prescindere dal quadro clinico, peraltro ottimo, stupisce l’attaccamento di Cassano alla squadra: voleva esserci domenica a sostenere i suoi compagni a S.Siro, ma il no dei medici sembra essere senza appello. Il Milan più sollevato per le condizioni del suo campione, non tarda a far arrivare la promessa di aspettarne il suo completo recupero, prevedibile in un range di tempo che si avvicina ai sei mesi.
Un sospiro di sollievo dunque, dopo giorni di angoscia, dopo lo spavento al rientro dalla vittoria di Roma.
Galliani, che comunque ha già fatto capire di voler intervenire sul mercato per trovare un sostituto adeguato, tira poi un altro sospiro di sollievo: Boateng, mediante una lettera alla federazione Ghanese, rinuncia alla sua maglia in nazionale. Ventiquattro anni, per molti troppo giovane per rinunciare ad uno degli onori che il calcio regala ai suoi attori. Ma “Prince” ha deciso. Vuole concentrarsi sul suo Milan, trascinarlo in perfette condizioni a grandi traguardi: quindi addio alla Coppa d’Africa, che avrebbe privato i rossoneri di una pedina fondamentale in chiave scudetto e Champions nei mesi invernali. Mi sembra di vederla, pur egoisticamente, la luce negli occhi dell’amministratore delegato che almeno sa di poter contare su uno dei giocatori più importanti della sua rosa. Come se non bastasse il tam tam mediatico che circonda i rossoneri in questi giorni, non poteva mancare la zampata di Ibrahimovic. L’imminente uscita del suo libro, che in quanto ad attese e prenotazioni supera i best seller del mago Harry Potter, svelato nelle sue prime pagine dai siti svedesi, proprio a ridosso del ritorno con il Barcellona, è a dir poco esplosivo. Viene messo a nudo il campione più discusso dell’ultimo quinquennio. I retroscena sui rapporti con Pep Guardiola, la stima smisurata per Mourinho e qualche frecciata a Messi, che peraltro risponde dicendo che con lo svedese non ha mai avuto problemi. Ma Messi non ha bisogno di aggrapparsi a nulla: è il campo a parlare per lui. Come d’altronde è lo stesso campo ad incoronare Ibrahimovic.

I due si ritroveranno, se la sorte sarà benevola questa volta, il 23 novembre, nell’attesa sfida di S.Siro dove i rossoneri avranno la possibilità di lottare con il coltello tra i denti, in una cornice che sarà quasi completamente rosonera, contro i campioni d’Europa per riagguantare la vetta della classifica ed evitare spiacevoli sorprese in fase di successivo sorteggio.
E poi: notizia fresca la convocazione in Nazionale Under 21 di El Shaarawy. Se Allegri ancora ha qualche dubbio circa l’utilizzo del giovane e talentuoso giocatore, lo stesso non può dirsi per Ciro Ferrara che, potendolo schierare con i pari età non ha dubbi su di lui.
E poi, a margine di queste estenuanti giornate, ecco ricomparire le voci di calciomercato. Come già detto in precedenza, l’intervento di Cassano e il suo prolungato stop hanno messo in moto gli emissari rossoneri. Ieri, provocatoriamente (o no?) Carlo Pellegatti ha innescato la bomba: Del Piero al Milan. Che la società di via Turati, Presidente in testa, abbiano un debole per il Pinturicchio bianconero, non è una novità. In tempi non sospetti Berlusconi aveva già maliziosamente strizzato l’occhio a Del Piero, che però forte della fiducia della sua Vecchia Signora, non si è mai lasciato andare a nemmeno timide risposte. Le dichiarazioni unilaterali di Agnelli sulla questione Del Piero, ma soprattutto il suo scarso utilizzo, potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio per Conte e compagni. Del Piero è una bandiera, che però non vuole essere ammainata in condizioni di ancora forte vento. La miccia è accesa, non resta che attendere l’esplosione o la sua definitiva messa in sicurezza. Sempre in casa Juve, che non essendo impegnata in Champions è fornita di elementi schierabili in Europa da gennaio, si trovano altri importanti obiettivi rossoneri: Quagliarella in primis, giocatore d’esperienza, pronto all’utilizzo dal primo minuto, con un ruolo che sarebbe adatto a rincalzare Cassano. Poi Amauri e Toni: entrambi senza spazi nella Juve di Conte, entrambi con un passato glorioso alle spalle ma … sono ancora realmente determinanti in campo? Questa è la domanda tormentone che si stanno facendo, con un allarmismo forse giustificato, molti tifosi rossoneri.
L’arrivo di Montolivo a gennaio sembra sempre più destinato a scemare, almeno stando a ciò che dichiarano dalla società viola. Mentre all’estero, antenne sempre puntate su Eriksen che però ha un costo che appare proibitivo. Qualcuno ipotizza anche l’interesse per Anelka, ma come sempre i tormentoni si creano al minimo soffio di vento, ma poi bisogna vedere quanto la corrente possa favorire i reali contatti.
In tutto questo, domani il Milan attende il Catania, tempo o, meglio, maltempo permettendo. A Genova è stata sospesa la partita di Marassi tra Genoa e Inter: a prescindere dalla quantità d’acqua presente sul manto erboso: un segno di rispetto per una città devastata dall’alluvione che ha lasciato sulla sua strada morti e danni per ora non quantificabili.
Si era deciso che l’incasso di quella gara venisse devoluto per le zone alluvionate: quella gara non si giocherà, ma se ne disputeranno molte altre. Se il calcio è davvero sport nazional- popolare, se già oggi e domani le squadre giocheranno in favore della raccolta fondi per la ricerca sul cancro, oserei sperare che un minimo di attenzione venisse catalizzata alla tragedia che stanno vivendo migliaia di persone rimaste in preda al panico sotto l’acqua scrosciante. Ci si raduna attorno alla morte dei campioni, si prega per il buon esito di un intervento. Allora è giusto ricordare anche le persone semplici, che da un momento all’altro hanno perso ogni loro certezza.