Cambi all'orizzonte. Il fattore Ibra. La speranza Conte. Il ricatto di Sala

Cambi all'orizzonte. Il fattore Ibra. La speranza Conte. Il ricatto di SalaMilanNews.it
domenica 3 marzo 2024, 00:00Editoriale
di Andrea Longoni

Cardinale a Londra di fatto ha annunciato una rivoluzione in vista della prossima stagione, una rivoluzione che verrà guidata da Zlatan Ibrahimovic. Vedremo se Furlani, oltre a essere stato ufficialmente ridimensionato, vedrà anche finire la sua avventura da dirigente del Milan. Non ci sono più dubbi invece sul destino di Pioli: pagherà risultati e i numeri da record in tema di infortuni. Ritrovarsi oggi a 13 punti dall'Inter, con una gara in più, è semplicemente inaccettabile.

Va detto, che su molte cose Maldini ci aveva visto lungo, anche sulla necessità di investire perchè il gap con l'Inter era evidente. In attesa di capire le evoluzioni sul tema societario e il possibile ingresso di capitali arabi, ci sono belle promesse di Cardinale sulla voglia di vincere, ma di fatto, a oggi, soltanto parole. La speranza per chi ha il Milan nel cuore si chiama Ibra: a lui oggi i tifosi si devono aggrappare. Perché la sua voglia di primeggiare è dimostrata dai fatti nel passato da calciatore e ora cercherà di applicarla anche nella nuova carriera da dirigente. Per questo, per il potere che gli è stato conferito, mi rifiuto di credere che possa consegnare la panchina ad allenatori come Lopetegui o Gallardo.

Per questo, è lecito sperare che la scelta definitiva possa ricadere su Antonio Conte. A questo proposito, voglio proporre un giochino, nato nella chat whatsapp Go Milan Go:

Milan-Udinese 0-1
Lecce-Milan 2-2
Atalanta-Milan 3-2
Salernitana-Milan 2-2
Milan-Bologna 2-2
Monza-Milan 4-2
Milan-Atalanta 1-1

Ecco, provate ora a immaginare le stesse partite con in panchina Conte, modificate i risultati e contate i punti in più. Io ne vedo tranquillamente almeno 13 in più (ovviamente non c'è la controprova): con questi il Milan oggi sarebbe in piena corsa scudetto, pur non avendo la rosa dell'Inter. Il tecnico di Lecce è il migliore in circolazione tra i prendibili: sarebbe un grande segnale di ambizione da parte di Cardinale. Tutto il resto è noia.

Capitolo stadio: la comunicazione di Sala è diventata inaccettabile, così come la sua fretta di sapere, dopo anni di menefreghismo sul tema. Non solo fa i conti in tasca agli altri, ma scade in comportamenti che dovrebbero essere ben lontani da un'istituzione. Prima le ripicche nei confronti del sindaco di San Donato ("Non chieda aiuto a me" ndr), ora anche minacce neanche troppo velate al Milan: "Bisogna essere sicuri di avere il nuovo impianto entro il 2030" e cioè quando scadrà la concessione ai due club. Come dire che se non fosse pronto entro quella data, sarebbero cavolacci del Milan trovare nel frattempo un impianto dove giocare, evidentemente diverso da S. Siro. Male, anzi, sempre peggio.