I PIFferai non si arrendono. Ma RedBird non parla con Pif. Pioli ora si sente scaricato

I PIFferai non si arrendono. Ma RedBird non parla con Pif. Pioli ora si sente scaricatoMilanNews.it
giovedì 7 marzo 2024, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Smaltita la sbornia per Investcorp che avrebbe dovuto portare al Milan nel giro di qualche settimana non solo Paolo Maldini come presidente ma anche una valanga di milioni con cui realizzare un mercato da mille e una notte, adesso tocca ai PIFFERAI introdurre altre indiscrezioni sul futuro azionario del club e di Gerry Cardinale. Con una fortuna però, almeno una: c’è una scadenza alla fanta-trattativa, fine marzo, mentre da qualche parte si ipotizza una soluzione inedita. E cioè l’investitore arabo entrerebbe dalla porta di servizio del Milan, non direttamente al fianco di RedBird ma versando ad Elliott la parte mancante della cifra pattuita con Cardinale (550 milioni più gli interessi maturati che sono al 7% e non al 12% come da qualche altra parte!,ndr) prendendo in pegno le azioni rossonere. Quindi occorrerebbe anche il consenso dei Singer che a tutela dell’operazione hanno un esponente nel cda rossonero e sono schierati al fianco di Cardinale. Le fonti beninformate smentiscono con fermezza colloqui in corso con Pif e di questa smentita dobbiamo tenere conto valutando che in finanza non è come nel calcio-mercato: se sbagli un passaggio ti giochi il cliente e la credibilità del settore!

Descritto lo scenario arriviamo alle conclusioni. Che sono le seguenti: Gerry Cardinale non ha fatto mistero dei suoi viaggi in quella zona di mondo in compagnia di Giorgio Furlani e a caccia di investitori visto che di mestiere fa proprio quello, raccolta fondi. Ha un ufficio a Dubai appena aperto (da Furlani, ndr), uno ad Abu Dhabi ed è in via di apertura un terzo a Riyad. Non solo ma la frase rilasciata al Corriere della sera qualche settimana fa (“Voglio essere categorico: completamente falso, stiamo cercando potenziali partner che potrebbero unirsi a noi come sponsor o come soci nella costruzione dello stadio”) in occasione della puntata a Milano per la sfida col Rennes è tale da impedirgli un cambio repentino di marcia. Ultima annotazione: ma davvero c’è qualche babbeo in circolazione che può immaginare che un eventuale ingresso di Pif nel Milan, superando le barriere Uefa sulla doppia proprietà, faccia scattare un calcio-mercato da 300 milioni? E davvero c’è qualche altro pifferaio che può immaginare che Ibrahimovic appena messo in sella da Cardinale possa essere scaricato a fine marzo? 

Il futuro di Pioli- Da come reagisce Stefano Pioli adesso di fronte alle indiscrezioni sul suo futuro lontano dal Milan si capisce chiaramente una cosa: mentre ai tempi delle prime voci su Antonio Conte, era rimasto sereno e fiducioso da qualche tempo -credo dopo l’intervento al Financial Times di venerdì scorso- ha invece capito che la sua avventura in rossonero è giunta all’ultimo giro di pista. Ma non per questo ha diminuito intensità di impegno e motivazione per cercare di chiudere la stagione al meglio. È già successo all’epoca di Rangnick: tutti noi lo davamo per arrivato al capolinea e invece lui diede retta a Ivan Gazidis (a proposito: felicitazioni all’ex ad sud-africano per il prossimo impegno lavorativo in Canada), tenne duro e ottenne una conferma che molti di noi (il sottoscritto compreso) consideravano impossibile. Che Pioli riesca a dare il meglio, quasi come il suo Milan, quando sembra sul ciglio del precipizio è una caratteristica che può tornare utile nelle prossime settimane.