Ibra-Pioli: attenti a quei due... Il derby della sostenibilità

Ibra-Pioli: attenti a quei due... Il derby della sostenibilitàMilanNews.it
sabato 6 aprile 2024, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Sarà, ma da quando sono tornati insieme, le cose sono tornate a funzionare. Non starei a quisquigliare sulle cariche, sull'allenatore e il giocatore, sull'advisor della proprietà e il coach. Parliamo delle persone. Stefano e Zlatan. Ibra e Pioli. Quando tutti e due sono a Milanello e sono nel pieno delle loro funzioni e della loro concentrazione, le cose succedono. Non solo, funzionano. E alla grande. Evidentemente c'è chimica. C'è qualcosa che generano. Ibra e il Mister si incontrano la prima volta dopo 5 gol subiti a Bergamo, e nasce un ciclo. Dal gennaio 2020 all'agosto 2020 passando per il Covid, il Milan torna in Europa. E poi via, secondo posto Champions e primo posto Scudetto.

L'anno scorso quarto posto (occhio se gli avversari dicono quinto posto, perchè altrimenti c'è un campionato da terzo posto trasformato in Scudetto nella storia della Serie A e rimettersi a rifare i conti oggi potrebbe essere pruriginoso...) come da ordine d'arrivo ufficiale e semifinale Champions, ma l'anno scorso Ibra è stato per tanti tanti mesi lontano da Milanello per la riabilitazione. C'era e non c'era. Parliamo di quando c'è. Nel pieno Nel vivo. Eh beh allora...se dopo il 5-0 di Bergamo è iniziato un bel ciclo, la speranza di tutti i tifosi rossoneri è che si rifaccia la stessa cosa dopo il molto più doloroso 5-1 con l'Inter. Fu proprio dopo quella partita che Zlatan tornò a Milanello, poche settimane prima del suo ingresso nella proprietà. Cinque come comune denominatore, per aspera ad astra. Affinità elettive. Che probabilmente si rispecchiano anche nei primi passi fatti nel Milan. La prima volta che Ibra ha sposato il Milan c'era il Lecce a San Siro, a fine agosto 2010: "Hey ascolta, sono venuto qui per vincere". E la prima volta che Pioli ha guidato il Milan dalla panchina è stato contro il Lecce sempre in casa, il famoso 20 ottobre del 2019. Piccole cose, piccole coincidenze, personaggi diversi, ma quando scatta la sigla con loro due insieme, nello stesso posto, sullo stesso palcoscenico, è davvero il momento di "Attenti a quei due"...

Mercoledì a metà giornata nel corso della trasmissione “È sempre derby”, io e Fabrizio Biasin ci siamo scornati in maniera serrata ma corretta e dialettica, su un tema che ci divide particolarmente, il costo del mercato estivo 2023. Secondo Fabrizio a zero per l'Inter e a meno 50 per il Milan, cosa che non mi trova assolutamente d'accordo e sulla quale abbiamo discusso con intensità. Al termine della trasmissione, ecco la mail di Marco Giuseppe Meloni, cognome presidenziale ma cuore rossonero. Spesso mi ispira anche sul mio canale YouTube. Approfitto dell'editoriale del sabato su MilanNews per girarvi le sue osservazioni: " Qui si vuole far passare la politica dell’inter come quella del risparmio e della sostenibilità, per il mercato in teoria a zero, mente gli altri sperperano soldi. La gestione finanziaria di un club non si misura solo dal mero costo dei cartellini (sarebbe molto riduttivo) ma anche da altre voci come il monte ingaggi, che nel caso dell’Inter al lordo è di molto superiore a quello del Milan (120 contro 86). Quindi oltre al -85 di bilancio, oltre alle super commissioni, c’è anche una politica sugli stipendi senza tetti ne limitazioni.

L’Inter ha 5 giocatori che prendono più o quanto Leao (Lautaro, Thuram, Barella, Calhanoglu, Pavard), ed è riduttivo parlare di mercato a zero se poi la tua politica ti permette senza battere ciglio di dare 8 milioni di commissione per Thuram più un ingaggio di 6.5 (contro i 4.5 del Milan). Queste cose non compaiono in quel famoso bilancio a zero dei cartellini, ma ci sono. Quindi visto che si parla di addizioni e sottrazioni gli avrei fatto notare che nel bilancio totale (in cui non rientrano solo i costi dei cartellini) le uscite dell’Inter sono ancora clamorosamente più alte delle entrate. Ergo l’Inter a oggi vince con una squadra che non potrebbe permettersi, perché ha costi di gestione ancora troppo alti, mentre il Milan nonostante un mercato a -50 come costi cartellini, partecipa alle competizioni con una squadra che può assolutamente permettersi, in quanto tra entrate e uscite può autosostenersi". A voi i commenti.