Il peccato del gol. Pioli, il futuro e le necessità del presente. Maignan-Theo: proviamo a fare il punto. Ciao Vincenzo

Il peccato del gol. Pioli, il futuro e le necessità del presente. Maignan-Theo: proviamo a fare il punto. Ciao VincenzoMilanNews.it
lunedì 1 aprile 2024, 10:53Editoriale
di Pietro Mazzara

Il Milan visto in campo contro la Fiorentina, specie nel primo tempo, è una squadra bellissima. Forte, compatta, armonica, con sincronismi sempre nuovi e funzionali come il gioco a due costante tra Reijnders e Leao che ha mandato in tilt alcuni dei crismi difensivi degli uomini di Italiano. L’unica pecca reale è quella del gol. Vero che poi nella ripresa arrivano le reti di Loftus-Cheek (10° gol stagionale) e di Leao, ma è nella prima frazione che stride in maniera forte lo 0 alla voce delle reti segnate. Il Milan ha creato tantissimo e a parte la parata di Terracciano sul colpo di testa di Chukwueze (in netta crescita), ci sono stati diversi errori da matita rossa che riguardano le scelte e le tipologie di conclusione fatte dai rossoneri. Leao e Giroud, soprattutto, hanno avuto le occasioni più grosse, ma non hanno trovato la lucidità realizzativa necessaria a fare gol. Ecco, in questo rush finale di stagione, è questo uno dei due focus sui quali deve cercare di migliorare la squadra, perché riuscire a indirizzare subito le partite, specie nei primi tempi, può consentire una gestione diversa delle energie psico-fisiche. L’altro punto è quello relativo alla fase difensiva. Anche a Firenze, dopo il primo vantaggio, il Milan è stato sorpreso troppo facilmente dalla viola con il gol di Duncan che risulta una macchia sullo spartito globale per come è arrivato, ovvero con una prima parte della fase difensiva troppo morbida. 

Quando settimane fa vi abbiamo incominciato a dire che il PioliOut non era una corrente così forte dentro Casa Milan, sono volati gli stracci e gli insulti perché ho “osato” dire la verità e non ho dato fiato alla corrente del tifo che spinge – secondo il suo legittimo punto di vista – per il cambio in panchina. Ad oggi, Pasquetta, Pioli è tutt’altro che uno con il foglio di via da Milanello. C’è una corrente di pensiero che ci porta a credere che l’attuale mister rossonero possa essere la guida tecnica della squadra anche nella prossima stagione pur avendo un solo anno di contratto. Ecco, tenete bene a mente questa situazione. Nella mentalità americana, un professionista è chiamato a fare tutto quello è nelle sue capacità fino all’ultimo giorno del suo rapporto di lavoro. Non è da escludere che Pioli possa guidare il Milan anche nell’annata 2024-25 e che, nel mentre, l’area sport con Furlani, Moncada, D’Ottavio e il parere di Ibrahimovic, inizino a lavorare fin da subito a un nome importante per l’estate 2025. Adesso ciò che conta è il presente. È Milan-Lecce e la doppia sfida con la Roma in Europa League, perché personalmente ho la sensazione che questa squadra – al completo – possa arrivare a Dublino a giocarsi la Coppa.

Nel corso delle prossime settimane, la dirigenza avrà nuovi contatti con gli entourage di Theo Hernandez e Mike Maignan. Entrambi vanno a scadenza il 30 giugno 2026 ed entrambi hanno richieste economiche molto alte. Sono due strade complicate da percorrere, perché il francese vorrebbe che gli venisse riconosciuto lo status di terzino sinistro più forte in circolazione e ha come parametro il fratello Lucas, che al Psg – pur non essendo allo stesso livello di Theo – prende una barcata di soldi. Ah, il Milan – come vi avevamo rivelato lo scorso 26 febbraio – chiede almeno 100 milioni per il suo cartellino. Psg e Bayern Monaco sono avvisate. Su Maignan, invece, la pista può essere più lavorabile perché è vero che sabato a Firenze è tornato in versione mostro, ma è stato il culmine di un periodo troppo breve ad alto livello per poter giustificare gli 8 milioni che richiede. In più il suo status fisico è un fattore che verrà fatto valere dentro le discussioni per trovare una quadra. 

La coda dell’editoriale di oggi la voglio dedicare a un amico, un collega, un padre di famiglia che ci ha lasciati prematuramente sabato a Policoro. Si chiamava Vincenzo D’Avino, era l’editore e direttore di Calcio a 5 Live e titolare di una società che fungeva da service video e foto per diverse realtà sportive. Tifosissimo del Napoli, era una grande persona, che oggi a Ciampino riceverà l’ultimo saluto da parte di tutti. Ciao Vincenzo.