Tornano le balle LVMH. Buongiorno e Leao, Messias e De Ketelaere

Tornano le balle LVMH. Buongiorno e Leao, Messias e De KetelaereMilanNews.it
sabato 20 gennaio 2024, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Sarei proprio contento di sapere chi mette in giro certe balle sul Milan in vendita. Chi le registra e le diffonde lo sappiamo, da una parte persone cronisticamente in buona fede e dall'altra invece persone con uno stato d'animo completamente diverso visto che hanno sempre detestato il Milan fino a volerlo vedere affossato come nell'estate di Calciopoli. Ma questo poco conta. Siccome chi lo deve sapere nel mondo del business lo sa perfettamente (non ufficialmente, ma sostanzialmente) che il Milan non è in vendita, a mettere in giro ste robe devono essere ambienti e ambiti diversi. Chissà se è così e chissà perchè. In ogni caso, i tifosi, che non vanno mai illusi ma ai quali vanno sempre raccontate le cose come stanno anche a costo di farsi detestare per qualche sogno improbabile visti i regolamenti che va in frantumi, sappiano che il Milan non si farà ne distrarre ne tantomeno destabilizzare. in campo soprattutto, ma anche fuori naturalmente.

Sarei anche contento di sapere perchè tutte le volte che il Milan si muove sul mercato italiano, si mettono in moto tarantelle e si alzano barricate che normalmente, in trattative più autoreferenziali, non si vedono. Tant'è. Veniamo da una settimana piuttosto isterica sul fronte Buongiorno. Rispetto alla quale, bisogna stare calmi e soprattutto lontani. Le isterie sono sempre esterne ai grandi club, mai interne. Buongiorno è un ottimo giocatore, serio e di grandi prospettive, ma non è con tutto il rispetto il depositario del futuro del Milan. Lo stesso dicasi per Leao. Avete presente le fibrillazioni sul rinnovo del contratto di Leao? Sembrava, tra media e social, che senza quel rinnovo sarebbe sparito il Milan, inghiottito nelle viscere della terra. Poi, una volta fatto il miracolo assoluto del rinnovo, Leao è stato buttato via come una scarpa vecchia. Non segna da settembre...ho dovuto sentire. Ma quale non segna da settembre? A Settembre ha deciso Milan-Verona con il suo gol e Milan-Lazio con i suoi spunti e i suoi assist per Pulisic e Okafor come riconobbe lo stesso Sarri nel post-partita. Poi, dopo la sosta di ottobre, Leao ha segnato un gran gol ai primi di novembre contro il Psg, poi dopo l'infortunio di un mese, a dicembre ha fatto assist per il gol di Simic contro il Monza e per il gol di Tomori a Salerno, a gennaio ha fatto gol contro il Cagliari, ha fatto assist per Loftus a Empoli e ha segnato contro l'Atalanta. Capito il giochino sulla pelle dei tifosi? Se Leao deve rinnovare finisce il mondo se non firma, se Leao rinnova lo affossi con una narrazione surreale. La stessa narrazione che si dimentica di dirvi che Leao e Thuram in Champions League hanno segnato lo stesso numero di gol. Ve lo immaginavate? Anche se uno guadagna decisamente più dell'altro, almeno i gol sono gli stessi. Per il momento naturalmente...

Che volete farci, amo le favole. E quella di Messias avrei voluto che lui stesso, il protagonista, la vivesse più con il sorriso nei suoi anni al Milan, più da personaggio. E invece con la sua intervista di questa settimana ha spiegato il perchè e il percome di quel suo volto sempre un pò teso, al netto di una professionalità assoluta sempre garantita sul campo. Le cose che ha detto da Genova il brasiliano dello Scudetto sulla pressione e sul gusto del gioco le ho capite. Sono le parole di un calciatore della vita di tutti i giorni, non del jet-set glamour del Barnum. Parole di vita reale, di quotidianità, di normalità. Parole capite e apprezzate. De Ketelaere invece no, spiace. Gli hanno detto che con il nerazzurro sta meglio e lui lo ha ripetuto e ostentato. Non entro nel merito, non sono un cromatologo, non so. Ma so perfettamente che i colori sono una cosa seria e che tutto un popolo che ha il rossonero nel cuore lo ha accolto a braccia aperte, ha creduto in lui a occhi chiusi, lo ha protetto, incoraggiato, riempito di cori, protetto e tutelato al di là di ogni ragionevole dubbio. E allora, con quell'aria un pò così che hanno quelli che arrivano un pò così, pensi con un pizzico meno di superficialità a quello che sta per dire. E' giovane, giovanissimo, non si pretende che parli come un libro stampato. Ma come uno che dia un minimo di rispetto con le parole a tutta una tifoseria cui ha dato poco o nulla con il pallone, sì. Quello sì.