Un investimento, finalmente! Il Calhapirlo...

Un investimento, finalmente! Il Calhapirlo...MilanNews.it
sabato 10 febbraio 2024, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Quante volte si usa a sproposito, o perchè va di moda, o perchè lo usano tutti quasi sopra pensiero, il termine investimento. Totalmente a sproposito. Perchè l'investimento è qualcosa di programmato, di certo. Investi tot, per guadagnare tot. Ma attenzione nel calcio non è mai così. Spendi tot e poi si vede sul campo cosa succede. Magari investi un milione su un giocatore e vinci lo Scudetto oppure ne investi 35 volte su un'altro e non succede la stessa cosa. Poi ci sono tante altre cose, i meccanismi, gli umori, gli infortuni, i pali, i fili d'erba. Quindi, non è un investimento, è sostanzialmente un costo cui segue un inevitabile segno della croce di carattere sportivo, senza essere blasfemi. Quando giornali, radio, tv e social, ti dicono investi, ti stanno solo dicendo spendi. Spendi, indebitati, fai, così i tifosi sono contenti, l'atmosfera è carica e l'audience è alta. Ma se tu spendi, come tutti vorrebbero, 150 milioni ogni estate sul mercato per poi guadagnare dalla Champions League a seconda degli episodi, dei risultati e dei rigori, fra i 50 e i 90 milioni, allora non hai investito, hai solo perso soldi e appesantito il cammino. Tutto questo pistolotto, per guardarci negli occhi e capire cosa è davvero successo con il rogito delle aree SportLifeCity fatto dal Milan grazie all'investimento della proprietà RedBird. Ecco cosa significa investire. Il nuovo stadio sarà un bomber che non farà gol ma ti farà fare tanti ricavi per acquistare tanti gol sul mercato. E' l'unico caso, unico e solo, in cui parlare di investimento ha un senso, un capo e una coda. Non sprechiamolo. Anzi. abbracciamolo e consideriamolo nostro. Così nostro che più nostro non si può.

Domani sarete, saremo, ben oltre i 70mila per Milan-Napoli. E ci stiamo avvicinando alla nostra soglia psicologica dei 70mila anche per Milan-Rennes di Europa League. Significa che siamo come sempre un popolo di cuori, con una minoranzissima cattiva e rancorosa di odiatori social, ma un popolo di cuori, di veri cuori rossoneri.  Che non fanno tastiera, ma che fanno stadio. E' al nostro popolo di Milanisti che dobbiamo qualcosa, molto, tutto. Insieme abbiamo vinto lo Scudetto più bello della nostra vita. Uno Scudetto che oggi non è più sulle nostre maglie, ma loro ci sono ancora, ci sono sempre. Sono i Milanisti che vorrebbero leggere e sentire qualcosa di più  di meglio sui gol e sugli assist di Pulisic e Loftus-Cheek. Ma non sono abbastanza personaggi. Meglio allora parlare di quelli che alzano il ditino e ci fanno la predica. Oppure parlare di Jovic, perchè attraverso di lui ci si proietta sul mercato della punta la prossima estate. E' tutto così scontato e prevedibile...Veniamo a noi. Questa settimana  ho sentito le parole calde, vigorose e appassionate di Barbara Berlusconi sul nuovo stadio del Milan, ho toccato con mano il sogno dolce e tenero, competente e professionale, di un padre della patria come Chicco Evani (medaglia di bronzo da Ct con la Nazionale Under 20 ai Mondiali del 2017 e campione d'Europa a Wembley come vice di Mancini nel 2021) di tornare a casa come allenatore della Under 23 rossonera, e ho poi letto le dichiarazioni di Massimiliano Mirabelli. Che appena può ci fa cadere dall'alto le sue verità. Simpatico e appassionato, Max. Ma come fa lui che è stato al Milan un anno con Calhanoglu ala sinistra a dirci che dovevamo farlo giocare alla Pirlo in base ad una maturazione che il nazionale turco ha avuto cinque-sei anni dopo? Mah...