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Giunti: "Il 6-0 all'Inter un'emozione indimenticabile. Sheva in queste partite era immarcabile..."

ESCLUSIVA MN - Giunti: "Il 6-0 all'Inter un'emozione indimenticabile. Sheva in queste partite era immarcabile..."MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
sabato 30 gennaio 2016, 21:00ESCLUSIVE MN
di Cristian Longo

La redazione di Milannews.it ha contattato in esclusiva Federico Giunti, ex centrocampista del Milan, ora vicepresidente della Scuola Calcio "Federico Giunti" di Città di Castello (PG) . Con lui abbiamo parlato del famoso derby del 6-0 del 2001, del miglior bomber di sempre nella stracittadina di Milano Andriy Shevchenko, di come ci si prepara a queste partite e di come valuta il momento attuale della squadra...

Federico sei stato uno dei protagonisti del 6 a 0 all'Inter. Ci racconti l'emozione di aver vissuto un derby che è passato alla storia del calcio italiano?

"Guarda, ricordo sicuramente che è stata una partita strana. Entrambe le squadre non venivano da un momento positivo in campionato e non lottavano per i primi posti. Pronti, via e la doppietta di Gianni Comandini nell'arco di 10 minuti spacca la partita. Poi ho segnato io e da lì in poi abbiamo giocato sul velluto, avendo la possibilità di fare altri 3 gol. All'inizio non ci siamo resi conto di quello che avevamo fatto. Poi con il passare delle ore abbiamo capito che quel risultato sarebbe rimasto nella storia del calcio italiano". 

In quel derby segnò una doppietta anche Andriy Shevchenko. Il tuo giudizio sul bomber rossonero più profilico nella storia della stracittadina di Milano. 

"Per Sheva parla la sua storia. In quelle partite in particolare aveva una capacità mentale di stare dentro al match e di deciderlo in ogni modo che è fuori da ogni logica. Non ricordo un periodo o una partita importante del Milan, finale di Instanbul 2005 a parte, in cui Andriy non abbia messo la sua firma,. Per le difese fermarlo era impossibile. E' senza dubbio uno dei migliori attaccanti di sempre". 

Da giocatore a giocatore: come secondo te bisogna preparare una partita del genere?

"Io penso, così era anche ai miei tempi, che gli stessi allenatori non la carichino troppo e la preparino senza particolari dettagli o accorgimenti. Già il solo fatto di giocare in un stadio pieno come San Siro dà delle motivazioni che vanno oltre la singola partita. Inoltre chi esce vincitore domenica avrà sicuramente una marcia più per il resto del campionato e questo potrebbe contare molto nella testa di ogni singolo giocatore".

Come valuta la stagione del Milan? 

"Io credo la società stessa, a partire dal presidente, si aspettassero risultati e gioco diverso. Giocarsela per il campionato era  già difficile, visto le rose delle prime 5 squadre. Il Milan l'unico sistema che ora ha per risalire la classifica è trovare quella continuità che Mihajovic sta faticosamente cercando. Tempra e carattere non gli mancano. Vedremo dove i rossoneri saranno alla fine del campionato".