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Mondonico: "Esonerare Inzaghi non serve. Il Milan deve giocare da provinciale. Meno attaccanti schiera e più probabilità ha di vincere"

ESCLUSIVA MN - Mondonico: "Esonerare Inzaghi non serve. Il Milan deve giocare da provinciale. Meno attaccanti schiera e più probabilità ha di vincere"
© foto di Federico De Luca
giovedì 19 febbraio 2015, 16:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

Il futuro di Inzaghi è sempre più in bilico e il Milan in generale sta attraversando un pessimo momento di forma ormai da mesi. La redazione di MilanNews.it ha contattato Emiliano Mondonico, ex tecnico di Atalanta e Torino, per parlare del momento dei rossoneri.

Sig. Mondonico, alcune voci vorrebbero un Inzaghi a forte rischio esonero qualora il Milan non dovesse battere il Cesena domenica. La sua idea?

"Cambiare allenatore non cambierebbe le cose. Il Milan deve ritrovare le motivazioni che hanno le cosiddette "piccole" per poter uscire da una situazione abbastanza complicata. E' chiaro che anche le grandi squadre abbiano ogni tanto dei momenti in cui non riescono a rendere come vorrebbero. E' necessario un cambio di mentalità: il Milan deve giocare con le caratteristiche di una squadra provinciale, ognuno deve sentirsi all'interno del progetto indipendentemente dalle qualità".

L'arrivo di Mattia Destro può essere una soluzione ai problemi del Milan o questa squadra ha bisogno di ben altro?

"Se un solo giocatore potesse risolvere tutti i problemi sarebbe un fenomeno. I giocatori del Milan sono dei buoni giocatori che messi insieme formano una squadra che deve vincere, possibilmente giocando in un certo modo. Io sono convinto che in questo momento meno attaccanti metta in campo il Milan e più possibilità abbia di fare risultato".

Il Milan ha avuto nell'ultimo periodo una serie impressionante di infortuni a catena. Sono frutto del caso o di qualche errore nella preparazione atletica?

"Dipende se sono infortuni di carattere muscolare o di carattere traumatico. In più sono arrivati anche diversi calciatori da altre squadre, quindi è difficile fare una valutazione sommaria e puntare il dito contro qualcuno. Ogni infortunio va valutato prendendolo singolarmente per quello che è".

Il Milan ha lasciato partire tra giugno e l'ultima sessione di mercato diversi attaccanti che hanno avuto difficoltà ad ambientarsi con i rossoneri. Una volta cambiato aria, hanno incominciato a segnare. E' una coincidenza?

"Se ho una certezza su Inzaghi è che sappia come allenare un centravanti, perchè nessuno meglio di Inzaghi ha interpretato quel ruolo alla perfezione. Perciò, per quanto riguarda i giocatori che sono partiti dal Milan, posso dire che probabilmente in altre squadre hanno la possibilità di giocare maggiormente e con più continuità. Inoltre la maglia rossonera ha un peso che altre maglie non hanno".

Un suo giudizio sulle parole di Sacchi riguardo ai giocatori stranieri che sarebbero un problema per i giovani italiani dei nostri settori giovanili.

"Può essere un problema se i giovani italiani son più bravi, ma giocano comunque gli stranieri per questioni economiche. Non è invece un problema se sono più bravi gli stranieri. Io penso che a livello di giovanili il problema vero sia un altro: ci si allena poco. Gli allenamenti canonici devono essere 2 al giorno già dal settore giovanile e per far questo è chiaro che devi avere un tuo college. Per questo motivo ho fatto una proposta a chi di dovere per introdurre questa novità per tutte le società. In questo modo i ragazzi avrebbero la possibilità di crescere non solo dal punto di vista sportivo, ma anche scolastico e umano facendo gruppo con i compagni di squadra".