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Nogara (prep. portieri): "Maignan e la parata "a croce", errori importanti nel gesto tecnico"

ESCLUSIVA MN - Nogara (prep. portieri): "Maignan e la parata "a croce", errori importanti nel gesto tecnico"MilanNews.it
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lunedì 5 febbraio 2024, 14:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

Mike Maignan è finito sotto la lente d'ingrandimento della critica per alcune prestazioni ben al di sotto dei suoi altissimi standard, con degli errori, quelli dovuti all'abuso della "croce", che spesso hanno portato al gol avversario. Per entrare nel dettaglio della vicenda la redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Alberto Nogara, preparatore dei portieri dello Sporting Altamarca (Serie A2 Élite) con esperienze importanti anche in Serie A. Queste le sue dichiarazioni.

Sia contro il Bologna sia contro il Frosinone abbiamo visto Maignan scegliere di usare la parata “a croce” per coprire il primo palo, ma ha subito due gol a lui imputabili. Dove ha sbagliato?

"Sbaglia nella tecnica individuale in entrambi i casi. L’esecuzione del gesto tecnico nella parata tra i pali ha in se alcuni elementi di base che per la loro peculiarità non si possano assolutamente sbagliare. Reattività, spostamenti, tecnica individuale e gestione della porta sono cardini fondamentali che devono essere sempre eseguiti perfettamente. Nei casi specifici in questione, l’uso della “croce iberica” su una parata in un tiro in diagonale va a focalizzare alcuni concetti di base come bisettrice*, porta proiettata e uso della tecnica applicata. Nei primi due concetti Maignan si comporta bene restando dentro la linea di bisettrice e usando un posizionamento costantemente e razionalmente leggermente avanzato rispetto al palo di competenza, che gli consente la preliminare chiusura degli spazi di porta. Mentre nell’esecuzione del gesto tecnico commette due errori importanti.

Nella partita con il Bologna la scarsa reattività di esecuzione focalizzata nella divaricazione dell’arco inferiore, che definisce lo spazio di adiacenza tra ginocchio basso e tallone e che deve essere della giusta misura per non far passare il pallone, fa si che la palla passi in mezzo alle gambe. Nella partita contro il Frosinone, il focus di errore sta nella gestione della gamba in estensione laterale, dove la stessa deve garantire uno spazio di copertura laterale nelle traiettorie basse oltre la figura, il tutto supportato dalla mano corrispondente. La non chiusura del triangolo formato da gamba, piede e mano, lato debole della “croce iberica”, su una palla leggermente rimbalzante fa sì che il pallone passi sopra l’arto esteso che non è sufficientemente protetto dalla relativa mano".
*Bisettrice: semiretta che divide l'angolo in due settori congruenti. In questo caso la linea immaginaria che parte dal pallone e arriva a "dividere" in due la porta. L'estremo difensore , per avere un posizionamento corretto, deve tenere il più possibile in considerazione questa linea (definizione basilare del concetto, senza tenere conto di variabili come distanza e angolo di tiro, ndr). In calce all'articolo un'immagine per spiegare meglio il concetto.

Quel tipo di parata posizionale, tipica del futsal, quando può essere efficace nel calcio a 11?

"Se eseguita correttamente può essere usata nei tiri ravvicinati e nei tiri in diagonale stretta, dove a causa dei tempi reattivi e di esecuzione ridotti, per effettuare altri gesti tecnici, come ad esempio il tuffo, porterebbero un risultato non sufficientemente efficace. Inoltre, la “croce iberica” è molto efficiente nell’uno contro uno, nelle situazioni molto ravvicinate, dove il portiere non ha i tempi realizzativi per eseguire il classico gesto di “attacco palla”. Quel timing che è dettato dalla distanza relativa al possesso o non possesso ravvicinato della palla in fase di controllo del giocatore avversario (palla tra i piedi o palla allungata in corsa)".

Più grave l’errore contro il Bologna o quello contro il Frosinone?

"Purtroppo sono errori che hanno il medesimo peso specifico per un portiere. Se poi guardiamo esclusivamente il risultato finale, quello di Bologna ha più peso".

Cosa dovrebbe correggere per rendere il gesto più efficace? Lettura o impostazione?

"Secondo me le letture sono molto buone. Dovrebbe lavorare di più sulla ripetizione del gesto tecnico specifico applicato alle varie situazioni di gioco, arrivando ad avere quei automatismi corretti in fase di esecuzione. Sono certo che i miei colleghi del Milan, che curano l’allenamento specifico di Maignan, lo faranno sicuramente".

Secondo te, perché sempre più portieri stanno iniziando a leggere certe situazioni come nel futsal?

"Sono dell’opinione che il ruolo del portiere sia sempre e costantemente in continua evoluzione, sia a causa del progressivo cambiamento del gioco stesso che a causa dell’innovazione nei regolamenti. Detto ciò, viene da sé che si cerchi anche altrove di avere e in seguito d’inserire delle nuove innovazioni tecnico-tattiche, spesso derivanti da altri sport. In questo caso, l’inserimento di alcune tecniche specifiche derivanti dal futsal hanno dato la possibilità al nostro portiere di avere qualche scelta in più per risolvere una determinata situazione di gioco, senza sconvolgere la storica e sempre efficace tecnica individuale già esistente. Ciò ha fatto si che la tecnica del nostro numero uno non sia più una “scatola” standardizzata come avveniva in passato, ma abbia la possibilità d’incrementare il bagaglio conoscitivo del portiere stesso, che risulta sempre più fondamentale e determinante nel punteggio finale di una partita".

Come sarebbe Maignan tra i pali di una squadra a cinque?

"Sarebbe un fenomeno come lo è fra i pali dell’undici. Un giocatore con un’intelligenza tecnico tattica superiore alla media, professionista indiscusso sotto ogni aspetto. Un numero uno in possesso di doti tecniche, tattiche e condizionali elevate, con un tempo ridottissimo di sviluppo del processo decisionale".

di Pietro Mazzara.