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Repice: "Montella destinato al livello di Ancelotti. Niang? Difficile che troverà spazio se non torna quello di inizio stagione"

ESCLUSIVA MN - Repice: "Montella destinato al livello di Ancelotti. Niang? Difficile che troverà spazio se non torna quello di inizio stagione"
giovedì 29 dicembre 2016, 19:01ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi
intervista di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha intervistato Francesco Repice. Con la storica voce di RadioRai abbiamo analizzato la vittoria del Milan a Doha, il lavoro di Vincenzo Montella, la crescita di Suso e il momento di difficoltà di Bacca e Niang. Infine, abbiamo parlato del mercato e dei possibili motivi del fallimento dell'avventura italiana di Luiz Adriano.

Lei era in Qatar a fare la radiocronaca della Supercoppa TIM. Che impressione le ha fatto il Milan?
"Ho visto una squadra esattamente come me l'aspettavo. Il Milan sta acquisendo delle certezze sia per quanto riguarda i giovani che per quanto riguarda i più esperti. E' una squadra in cui si vede chiara l'impronta dell'allenatore, che secondo me è destinato a diventare a breve un fuoriclasse della panchina e quindi sarà al livello dei Guardiola, degli Ancelotti, dei Conte, dei Mourinho, quel livello lì. Montella è riuscito a dare sicurezza a una squadra giovane con non enormi picchi di talento, fatta eccezione per il portiere, ma con un livello tecnico medio-alto. Non è facile vincere contro la Juventus, il Milan lo ha fatto meritatamente per due volte in questa stagione. L'impressione che ho avuto io è che i rossoneri siano una squadra molto organizzata e capace di esaltare le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione, su tutti Suso".

Tra i giocatori più in forma del Milan in questo momento c'è proprio Suso. Si aspettava un exploit del genere dopo i 6 mesi in prestito al Genoa nella scorsa stagione?
"Io dico che è un giocatore a livello di Perotti, al Genoa aveva la stessa importanza di Iago Falque. Non è un giocatore di livello tecnico eccelso ma ha la grande capacità di saltare l'uomo e farlo in quella zona del campo è una grande dote. E' imprevedibile, è molto rapido e veloce, sia nello scarico del pallone sia nel crossare bello tagliato. Credo sia un giocatore molto utile alla causa rossonera e che si sposa bene con il gioco di Montella".

Non tutto è rosa e fiori, ovviamente, per quanto riguarda il Milan. Cosa sta succedendo a Bacca e Niang da qualche partita?
"Per quello che riguarda Bacca io credo che prima o poi i gol li fa, perchè si trova sempre in zona-gol e quindi, essendo abitutuato a farli, prima o poi tornerà a buttarla dentro. Per Bacca credo sia solo questione di tempo, ci mette determinazione e applicazione, si rende disponibile per la squadra in tutte le fasi di gioco. Per quello che riguarda Niang, ti racconto un aneddoto che fa capire la personalità di Montella. Quando arrivò alla Roma un certo Gabriel Omar Batistuta pretese la maglia numero 9 giallorossa, che però aveva già Montella. La maglia rimase sulle spalle dell'Aeroplanino. Evidentemente, quando le cose non girano come lui vuole, tende a prendere delle decisioni piuttosto drastiche. Montella ha un carattere che difficilmente si coniugano con degli atteggiamenti a suo dire sbagliati da parte dei giocatori. Se Niang non torna a fare quello che faceva prima - ma non perchè sbaglia i rigori, ma magari perchè vive gli allenamenti e la squadra in un certo modo - difficilmente troverà spazio con Vincenzo Montella, perchè lo conosco e so come si comporta".

Sembra ormai destinata a concludersi con una cessione l'avventura di Luiz Adriano in rossonero. Cosa non ha funzionato, considerando che il brasiliano aveva segnato con lo Shakhtar Donetsk più di 30 gol nelle coppe europee?
"Un motivo ci sarà se tre allenatori non hanno mai puntato su di lui. Questo giocava nello Shakhtar Donetsk, che sta diventando importante negli ultimi anni. Luiz Adriano ha segnato in Champions League, ma andrebbe analizzato contro chi ha fatto gol, in che genere di confronti, quante squadre importanti è riuscito ad eliminare. Io l'ho visto giocare diverse volte con gli ucraini ed ero convinto che fosse un attaccante che non poteva starci nel nostro campionato, per il suo modo di stare in campo così felpato. Purtroppo da noi servono un altro tipo di punte. E infatti la differenza in vetta alla classifica la stanno facendo i 94 milioni di Higuain. Senza di lui in campo la Juventus non avrebbe vinto contro la Roma".

Posto che il bilancio del mercato del Milan tra entrate e uscite deve rimanere a zero a gennaio, in quale reparto del campo interverrebbe?
"Se non vendi al Milan in questo momento non compri. Io non vedo ruoli particolarmente scoperti avendo una sola competizione, Coppa Italia a parte. Mi sembra che dietro ai titolari ci siano dei ragazzi che possono essere utili alla causa in tutti i reparti. Se devo intervenire interverrei all'altezza della mediana. Il bomber che ti cambia la vita non puoi averlo a disposizione in questo momento quindi io andrei a puntellare il centrocampo, perchè più la panchina è lunga in quella zona del campo e meglio è perchè spesso gli infortuni vanno a colpire proprio il centrocampo".