Gigio bandiera e terzo portiere più pagato del mondo, gli è bastata la seconda. Il suo no ricade sulle periferie

Gigio bandiera e terzo portiere più pagato del mondo, gli è bastata la seconda. Il suo no ricade sulle periferieMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 19 giugno 2017, 09:38Incroci Rossoneri
di Matteo Bursi
Donnarumma bandiera e terzo portiere più pagato del mondo, gli è bastata la seconda. Il suo no ricade sulle periferie

Gianluigi Donnarumma sarebbe potuto diventare bandiera del Milan, essendo contemporaneamente e a soli 18 anni il terzo portiere più pagato al mondo, con l'offerta del Diavolo a raggiungere i 5 milioni di euro annui per il prossimo quinquennio. Il portiere classe 1999, con il determinante apporto del suo agente Mino Raiola, ha detto no al rinnovo. Sfuma clamorosamente uno degli scenari più accattivanti della storia recente del calcio italiano. Quello, già ampiamente pregustato dai tifosi rossoneri, di veder crescere in casa un fenomeno, pronto a battere ogni record e a sognare grandi trionfi con la stessa maglia con la quale ha mosso i primi passi nel professionismo. Baciò la maglia nell'ormai arcinoto Juventus-Milan 2016/2017 allo Stadium, ora è pronto a dire addio alla casacca rossonera.
Rinunciando sì a divenire bandiera del club, ma non a risultare il terzo portiere più pagato al mondo. Delle due, una. Poteva essere bandiera e terzo portiere più pagato al mondo, gli basterà la seconda. Tanti i rumours di mercato post-rottura, Donnaurmma potrebbe infatti andare al Real Madrid, dove guadagnerà cifre non distanti da quelle offerte da Fassone e Mirabelli. Sul podio dei portieri più pagati, come mostra la top 5, ci sarebbe arrivato anche in rossonero.



TOP FIVE DEI PORTIERI PIU' PAGATI AL MONDO
1. Manuel Neuer (Bayern Monaco, 9 milioni di euro)
2. David de Gea (Manchester United, 6,8 milioni di euro)
3. Thibaut Courtois (Chelsea, 4,1 milioni di euro)
4. Keylor Navas (Real Madrid, 4 milioni di euro)
5. Gianluigi Buffon (Juventus, 4 milioni di euro annui).


Chi ci guadagnerà senza se e senza ma è certamente Mino Raiola, al procuratore poco può interessare se un suo assistito abbia il rossonero, il merengue o il bianconero addosso. E in questo caso, l'assistito l'ha seguito in toto. Donnarumma ha detto no, seguendo le mosse del suo agente italo-olandese, in una presa di posizione che può avere strascichi nel calcio delle periferie. Quello nel quale le famiglie sognano di veder crescere il proprio bambino-campione e assicurarsi un futuro ricco e spensierato. Quello che da oggi sa che ormai tutto è permesso, anche che un diciottenne possa dire no a un contratto di cinque anni a 5 milioni di euro annui dal Milan. La si può pensare come si vuole, ma il no di Donnarumma (o meglio il no di Raiola e Donnarumma) segna un passaggio storico all'interno del calcio contemporaneo. A nessuna latitudine un ragazzo di 18 anni aveva rifiutato un'offerta simile.