Milan – Real Madrid, Pato? Il Maradona del calcio femminile!

Milan – Real Madrid, Pato? Il Maradona del calcio femminile!MilanNews.it
© foto di Alberto Fornasari
giovedì 4 novembre 2010, 16:30La chiave tattica
di Jacopo Galvani

Mercoledì 3 novembre 2010 allo stadio San Siro di Milano scendono in campo le due squadre più titolate d’Europa, Milan contro Real Madrid. Il Milan si schiera in campo con un 4 – 3 – 1 – 2. In porta Christian Abbiati, in difesa da destra verso sinistra, un volenteroso Ignazio Abate, coppia centrale formata da Alessandro Nesta e dal rientrante Thiago Silva ed a sinistra Gianluca Zambrotta che ha disputato una buona partita, peccato che l’età anagrafica e calcistica sia avanzata. A centrocampo Gattuso che è stato immenso, ma quanto potrà reggere a questi ritmi visto e considerato che un classe 1978 e che ha fatto della corsa la sua arma principale in oltre 10 anni di Milan? In regia Andrea Pirlo affiancato dal grintoso Kevin – Prince Boateng. Sulla trequarti Ronaldinho ed in avanti la coppia formata da Ibrahimovic e Pato. Il Real Madrid, del provocatore Josè Mourinho, risponde ai rossoneri con un collaudato 4 – 2 – 3 – 1 dove spiccano sulla trequarti le stelle di Ozil, Cristiano Ronaldo ed Angel Di Maria.
Per i primi dieci minuti i rossoneri di Allegri sono apparsi timorosi al cospetto dei piedi vellutati, ma dopo aver subito qualche azione solitaria di Cristiano Ronaldo e soci, la grinta di Gattuso e Nesta ha scosso la squadra che sorretta da un grandissimo pubblico ha iniziato a rispondere in maniera silenziosa al dominio madrilista. Infatti alle giocate “Blanche” risponde Boateng prima ed Ibra poi. Dopo il secondo gol sbagliato da Ibrahimovic a pochi secondi dalla fine del primo tempo, gol beffa del Real Madrid con Higuain che sfrutta uno splendido assist di Angel Di Maria.
Nel secondo tempo il Milan scende in campo con gli stessi undici uomini ma dopo 14 minuti la svolta, esce Ronaldinho per Pippo Inzaghi e 13 minuti più tardi esce un irritante Pato per il rientrante Massimo Ambrosini, passando di fatto ad un 4 – 4 – 2. Su Alexandre Pato c’è d’aprire un capitolo a parte.

Questo giocatore ha potenzialità fuori dal comune e potrebbe diventare un giocatore di elevatura internazionale al pari di Messi o dello stesso Cristiano Ronaldo, ma quando scende in campo contro difensori ruvidi ed ostici sparisce completamente dal campo, defilandosi sul settore destro del campo e diventando di fatto irritante ed inconcludente. Paragonando Pato ad Filippo Inzaghi potremmo notare come il giovane brasiliano sovrasti tecnicamente e fisicamente il sempre verde Pippo. Infatti sia come controllo di palla, velocità, tecnica ed agilità Pato è enormemente superiore ma c’è una cosa che fa pendere l’ago della bilancia sempre a favore di Inzaghi, la cattiveria ed il coraggio. Pippo ha 37 anni, ma la sua grinta lo rende sempre protagonista andandosi di fatto a creare occasioni da gol, anche laddove non esistono, infatti in 19 anni di carriera ha sempre fatto gol dimostrando di essere un assoluto genio del calcio. Qualche anno fa Carlo Ancelotti alla domanda “Inzaghi si è innamorato del gol?” lui rispose dicendo: “E’ il gol che si è innamorato di Inzaghi!”. Chiudendo la parentesi, Pato deve capire che deve metterci più coraggio e più cattiveria, altrimenti sarà per sempre “il Maradona del calcio femminile”.
Al 23° ed al 33° del secondo tempo, Inzaghi segna appunto due gol all’Inzaghi. Con questa doppietta il grande Pippo raggiunge e supera Raul e Muller sul tetto d’Europa diventando il più grande bomber europeo di sempre e supera di un gol una leggenda del calcio rossonero, Marco Van Basten. Grande Pippo e grazie di esistere!
Al 37° del secondo tempo esce un monumentale Gennaro Gattuso che lascia posto a Clarence Seedorf, che al 94° minuto non andando in pressing sul portatore di palla ha fatto si che il giocatore potesse servire il fresco Pedro Leon il quale con la complicità del portiere ha fatto si che il Real Madrid pareggiasse allo scadere.
Il pareggio sa di beffa, ma tutto sommato è stato meritato, perché il Real si è dimostrato nelle due partite disputate nettamente superiore ai rossoneri, ma facendo un paragone con la partita di sabato contro la Juventus forse la vittoria sarebbe stata meritata.