Un Milan così bello che è un peccato arrivi la sosta. Theo e la "colpa" di esultare dopo un gol

Un Milan così bello che è un peccato arrivi la sosta. Theo e la "colpa" di esultare dopo un golMilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 17 marzo 2024, 19:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro

Una chiusura in bellezza, prima della sosta nazionali. Il Milan ha mostrato a Verona una delle sue versioni migliori come quelle delle prime tre giornate di campionato. L'approccio, che spesso è stato rimproverato alla squadra, è stato impeccabile, la partita in controllo da subito e con un po' di fortuna in più lo 0-1 all'intervallo poteva essere più ampio. Nemmeno il capolavoro di Noslin che nella ripresa aveva riaperto l'incontro ha fatto temere a una rimonta, come invece avvenuto in altre occasioni. Segnale di un Milan che è nella miglior condizione possibile, fisica e mentale. Che forte del mezzo passo falso di mezzogiorno della Juventus preme sull'acceleratore e allunga in seconda posizione.

Un Milan che ha dimostrato di poter anche fare a meno (ogni tanto) di Giroud, con un Okafor che ha dato indicazioni certamente confortanti alla sua seconda da titolare come "9", per quanto atipico. E che offre nuove soluzioni al reparto offensivo. È mancato solo il gol all'elvetico, Montipò gli ha negato la gioia personale con una grande parata su una girata da applausi. Una situazione che potrà tornare utile alla ripresa del calendario, quando si farà davvero sul serio anche in Europa League. 

Ci fermiamo con cinque vittorie consecutive, con la porta violata nelle ultime due gare da due prodezze, con un stato di forma che all'interno del campionato non si è mai vista. Per ritrovare una sequenza simile, bisogna arrivare alla volata finale dell'anno dello scudetto. E per questo che è davvero un peccato fermarsi qui, con gli impegni internazionali che rischiano di consegnare giocatori stanchi o, peggio, infortunati.

Prossima tappa, Firenze. Non ci sarà Théo Hernandez che salterà la sua seconda partita per squalifica in questa stagione, con la colpa di aver festeggiato alla sua maniera, ossia facendo "spallucce". Il team manager del Verona ha frainteso il gesto e segnalato l'episidio al quarto uomo. Theo si è accorto della situazione e ha mimato un "parliamo dopo". Il direttore di gara, evidentemente poco attento o mal consigliato, ha ammonito il numero 19, incredulo. Theo va poi a chiarirsi con Baroni, specificando che quella è la sua esultanza solita: l'allenatore dell'Hellas, compreso l'errore, si scusa. Ma il danno è fatto. E Baroni, nativo di Firenze, ha fatto inconsapevolmente (bene specificarlo) un regalo ai concittadini.

Perdiamo una pedina preziosa in un ruolo dove non ci sono alternative allo stesso livello. E anche Stefano Pioli ha lasciato Verona col retrogusto amaro della beffa: "Non va bene, Theo esulta sempre così. Non ce l'aveva con nessuno. Non era una mancanza di rispetto verso la tifoseria. Theo non ha fatto niente e ora sarà squalificato. Bisogna lasciare stare gli altri giocatori e parlare con i propri".