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Tognazzi: "Non temo la Roma, ma il Milan. Pioli? Io sono per i fatti"

ESCLUSIVA MN - Tognazzi: "Non temo la Roma, ma il Milan. Pioli? Io sono per i fatti"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
martedì 9 aprile 2024, 14:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Marcia di avvicinamento a Milan-Roma, inedito derby italiano in Europa League. In esclusiva per MilanNews è intervenuto il noto attore Gianmarco Tognazzi, nativo della capitale e che in carriera ha recitato anche la parte del tifoso romanista. Ma che fuori dal set è notoriamente un grande appassionato del Milan:

Un milanista di Roma come vive la partita di giovedì? Siamo alla stregua di un derby?
"Diciamo che essendoci una simpatia che non nego nei confronti della Roma per mia parte romana direi che non equivale a un derby, anche se non essendo una partita di campionato, ma una gara europea a eliminazione diretta assume un significato diverso". 

Il campionato intanto volge verso il secondo posto, con la speranza che il derby del 22 non porti allo scudetto dell'Inter
"Il rammarico è per quelle tre partite che il Milan aveva portato a casa e che sono state buttate via. Penso alla gara col Napoli, col Lecce, con la Salernitana. Con quei punti in più ci sarebbe stata una distanza dall'Inter che almeno avrebbe fatto discutere sulla volata finale per il titolo. Se invece la situazione è tale che il Milan non può pensare al derby in funzione della partita e basta è per colpa delle leggerezze dei rossoneri".

Il Milan arriva alla sfida contro la Roma in gran forma, con 7 gare consecutive vinte
"Se vogliamo essere onesti fino in fondo parto dalle critiche nei confronti della squadra. Anche contro il Lecce se a un certo punto della partita ci fossimo trovati sul 2-1 non ci sarebbe stato nulla di scandaloso. Era una partita che stavi dominando, arrivi a prenderti un rischio e mi riferisco al contrasto tra il giocatore del Lecce e Theo".

Teme che ci sia questo rischio contro la Roma? Quello di complicarsi la vita?
"Parlo della partita del Lecce come esempio di una partita che da solo rischiavi di complicarti. Se pensiamo all'Europa League vinci facile col Rennes per 3-0 poi fatichi come una bestia al ritorno. Il Milan ha la possibilità di chiudere le partite ma ha l'immaturità di non portare il compito fino in fondo. E  con la Roma non puoi permetterti di fare il partitone all'andata e poi sederti. Ricordiamoci che il tracollo dell'anno scorso è partito proprio contro i giallorossi, quando abbiamo buttato via nel finale un 2-0 con la partita in pugno".

Un pronostico?
"Fatico a fare pronostici, dipende tutto dal Milan. Io credo che capiremo come potrà andare nei primi 20-25 minuti, dall'atteggiamento che avremo in campo".

Il ritorno nella bolgia dell'Olimpico fa paura?
"Non mi fa paura l'Olimpico, non mi fanno paura gli avversari. Mi fa paura il Milan. Abbiamo giocatori che per qualche minuto staccano la spina, che segni l'1-0 e riesci a prenderti gol un minuto dopo, come successo con l'Atalanta in Coppa Italia. La differenza la farà la determinazione e la voglia che si avrà nel corso delle due partite".

C'è un giocatore che la sta esaltando particolarmente?
"Ho sempre pensato che il calcio sia una questione collettiva e non di singoli. Chiaro poi che Pulisic e Loftus-Cheek abbiano fatto una certa differenza. E riavere Tomori in difesa ti dà una quadratura più completa. Sono felice che Reijnders abbia ritrovato smalto anche se ogni tanto sulle conclusioni mi fa arrabbiare perché da un giocatore come lui dal punto di vista della balistica mi aspetto di più- Sono felice che Chukwueze abbia trovato una sua quadratura, finalmente. E che il ritorno di Gabbia abbia dato delle sicurezze. Vorrei fare un appunto su Calabria, spesso criticato forse perché viene dal settore giovanile: non sono d'accordo che venga additato come giocatore minore, sono critiche cattive e inspiegabile".

Gianmarco Tognazzi è per la conferma di Pioli o per un cambio a fine stagione?
"Io sono per i fatti. E anche se mi sono incazzato anche pesantemente, dando in alcuni casi la responsabilità a Pioli, i fatti dicono che si è fatto un percorso superiore a quello dell'anno dello scudetto. Se la squadra che ci è davanti non fosse l'Inter non ci sarebbe tutta questa pantomima attorno a Pioli. E poi, ammesso che non venga confermato, c'è qualcuno che farebbe meglio? L'alternativa che ci porterebbe all'auspicato upgrade sarebbe sostenibile?".

La sostenibilità è un punto fermo di questa società
"Guardi, io sono felice di avere una società con i conti a posto. Se ti senti membro di una famiglia sei felice che essa sia sostenibile. Poi ognuno la pensa come vuole. Va detto anche che raramente una squadra che cambia tantissimo vince: il Milan, pur con tante novità ha fatto un percorso molto buono".

Europa League ormai obiettivo unico
"Anche perché sulla Coppa Italia è meglio sorvolare, anche per una questione di giudizio arbitrale. Se guardiamo ai favori avuti, tolto quello di Pulisic al Genoa non ricordo altre situazioni strane intorno al Milan".

Il Gianmarco Tognazzi del cinema è stato certamente più giallorosso che rossonero, basti pensare a Ultrà 
"Un percorso he mi ha portato ad avere più legami con la Roma che col Milan. La certezza è una: erano tempi completamente diversi, raccontavamo nel 1990 un calcio di di 5-6 anni prima con la rivalità Roma-Juve dei primi anni '80, quindi il film non parlava al presente. Per come mi sono esposto da tifoso milanista, questo fatto successivamente a 'Ultrà' non fu preso bene dai tifosi romanisti. Ma non c'era la volontà di denigrare una tifoseria, anche perché all'epoca tutte le tifoserie si rapportavano su meccanismi che andavano oltre, compresa quella del Milan. Diciamo che per me è diventato più complicato andare allo stadio a Roma, quindi evito le provocazioni".

A proposito di provocazioni, quella di Mancini dopo il derby?
"Capisco l'esultanza e lo sfottò, ma credo che Mancini abbia esagerato. Così come da milanista dico che Ambrosini fu a suo tempo eccessivo".

Lei ha impersonato anche Luciano Spalletti in 'Speravo di morì prima'. Anche in quel caso qualche tifoso giallorosso non la prese bene
"Chi è pro-Totti vedeva in Spalletti come il nemico ma si raccontava il punto di vista di Totti. Io ho fatto semplicemente l'attore, poi però si sovrappongono i piani e con i social la questione è maggiormente amplificata".