Difesa colabrodo, attacco super: la contraddizione del Milan di Pioli

Difesa colabrodo, attacco super: la contraddizione del Milan di Pioli
domenica 14 aprile 2024, 19:30Primo Piano
di Gaetano Mocciaro

Pareggiare contro la penultima in classifica può portare anche i suoi lati positivi, a quattro giorni da una partita in cui il Milan si gioca una stagione. Al "Mapei Stadium" abbiamo assistito a una sorta di allenamento alla rimonta a cui la squadra è chiamata giovedì a Roma. Certo c'era un altro avversario, altro spessore, altre motivazioni. Ma anche un Milan in versione "balneare" del primo quarto d'ora, capace di concedere due gol e di raddrizzare la partita che con un pizzico di fortuna in più (vedi i due incredibili fuorigioco a Chukwueze) poteva portare i tre punti. Accontentiamoci, erano quindici mesi (a Lecce) oltre un anno che non veniva raddrizzata una situazione del genere. Salta all'occhio un dettaglio: la differenza di rendimento fra attacco e difesa

Leao si è svegliato, la panchina dà buone risposte
L'attacco si è mostrato prolifico ancora una volta: è ufficialmente il migliore nelle gare esterne: 37 reti in 17 partite. E a Reggio Emilia i tre gol sono stati figli di un assedio: 23 tiri tentati, 7 dei quali nello specchio della porta. E soprattutto gol che sono arrivati con soluzioni diverse e con interpreti diversi: Okafor ha fatto ancora una volta il Daniele Massaro della situazione ed è diventato il giocatore più prolifico partendo dalla panchina (5 reti da subentrato, nessuno come lui in A) e lancia un messaggio a Pioli per l'Olimpico. Jovic pur dopo un primo tempo da mani nei capelli si è fatto trovare al posto giusto, al momento giuisto, segnando se vogliamo  proseguire con i paragoni, in modo "inzaghiano". E poi Leao, che quando si era messa davvero male ha fatto come il più forte dei giardinetti, prende palla, scarta tutti e fa gol. 

Chukwueze fermato solo dalla sfortuna, RLC dove sei?
Le buone indicazioni sono arrivate anche da Chukwueze, che ricorderà a lungo questo pomeriggio per essersi fatto annullare due gol per questione di millimetri. E bene anche Pulisic, il cui ingresso in campo ha dato lo sprint finale per la rimonta. Unica nota stonata davanti, un Loftus-Cheek che è incomprensibilmente in fase calante ripetendo la partita no vista in Europa League.

Fortuna che torna Tomori. Kjaer al capolinea
Le defaillances viste a Reggio Emilia non possono essere replicabili fra quattro giorni. Kjaer non giocava titolare da oltre un mese e un motivo doveva pur esserci. A campo aperto ha evidenziato tutti i suoi limiti, non riuscendo ad aiutare Florenzi ad arginare Laurienté che andava a un'altra velocità. Un paio di appoggi hanno poi creato scompiglio, la sostituzione al 55' con l'ingresso di Gabbia una liberazione. Siamo alla fine di un ciclo, grandissimo perché il danese è stato tra i primi mattoncini messi per la costruzione dello scudetto 2022, ma evidentemente alla fine. Non arrivano buone notizie nemmeno da parte di Thiaw che se con la Roma complessivamente non aveva sfigurato, stavolta indovina davvero poco. E non si è salvato nemmeno Théo Hernandez: se il suo impiego doveva essere una sorta di sprone a fare meglio dopo la brutta prova in coppa, il francese a differenza di Leao si vede troppo poco. Sarà fondamentale per l'esterno sinistro un cambio di rotta. E in mezzo, fortuna che giovedì torna Tomori. Il suo compagno di reparto sarà salvo colpi di scena Gabbia. Per qualità e per stato di forma la coppia più affidabile possibile.