Milan fuori dal Viareggio solo per gli episodi. Ecco come rivoluzionerei il settore giovanile

Milan fuori dal Viareggio solo per gli episodi. Ecco come rivoluzionerei il settore giovanileMilanNews.it
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domenica 27 febbraio 2011, 09:40Il Punto di Franco Ceravolo
di Franco Ceravolo
Il direttore sportivo, Franco Ceravolo, ex dirigente della Juve, Torino, Napoli, Roma, Modena, Crotone, Arezzo, Livorno e QPR. Grande scopritore di talenti. Ha portato alla ribalta i milanisti Gattuso, Zambrotta, Legrottaglie.

Dopo l'uscita del Milan Primavera dal Viareggio, Franco Ceravolo fa il punto sull'andamento del prestigioso torneo

Direttore, partiamo subito dall’eliminazione del Milan dal Torneo di Viareggio. Un risultato deludente per una squadra che ha una rosa importante.
“Sicuramente. Il torneo di Viareggio riserva sempre delle sorprese e una partita determina la qualificazione. Chi sta meglio fisicamente in questo periodo difficilmente esce. Il Milan ha sicuramente una formazione importante. I rossoneri hanno pagato il passo falso alla prima giornata. Mi dispiace che una squadra italiana, con le potenzialità come quelle del Milan, sia uscita ma in un torneo come questo ci sta”.

Lei ha sempre avuto un occhio di riguardo sui giovani. Come valuta il lavoro del Milan sul settore giovanile?
“Stanno curando bene il settore giovanile anche perché, con le nuove normative, è indispensabile pensare ai propri giovani e creare i presupposti per far si che i ragazzi arrivino pronti in prima squadra”.

Vista la situazione della Lega Pro, non sarebbe più utile inserire le squadre B delle squadre di A e B in questi campionati per far maturare i giovani in palcoscenici importanti?
“Io sostengo che bisogna fare qualcosa per far si che i giovani emergano. Sarebbe opportuno creare qualche normativa specifica, anche in Lega Pro, che permetta uno spazio maggiore nella formazione titolare per farli maturare prima e farli arrivare con un buon bagaglio d’esperienza in serie B o in Serie A. Bisogna, secondo me, abbassare il livello d’età della Primavera perché a volte ci sono dei giocatori di 20 anni che sono ancora lì. A 20 uno è già un professionista. Bisognerebbe fissare a 18 anni il limite il che renderebbe più interessante il tutto. Bisogna creare un qualcosa che possa consentire ai ragazzi di 21 anni di affacciarsi alla prima squadra in maniera importante. Nei campionati stranieri, già a 19-20 anni ci sono giocatori titolari in pianta stabile e la riforma consentirà anche un ricambio generazionale importante per la Nazionale”.

Negli anni scorsi si diceva che costava di più far crescere un giocatore che acquistarne uno già pronto. Adesso però sembra che ci sia accorti che tale mentalità era sbagliata…
“Ma sicuramente costa di meno prendere un giocatore già pronto anche perché in un settore giovanile ci sono 40-50 ragazzi da seguire e hanno un costo importante. Se uno fa un lavoro approssimativo, è normale che vi siano dei costi importanti e si preferisca puntare su giocatori già pronti. Se invece si fa una programmazione importante, i costi vengono abbattuti col tempo e i risultati possono essere sicuramente migliori”.

In conclusione, quali squadre, secondo lei, hanno i prospetti migliori nelle loro rose?
“Tutte le grandi hanno dei bei prospetti nelle proprie Primavere. L’Inter ha fatto esordire Natalino, Obi e Alibec ma anche il Milan ha dei giocatori interessanti e un paio (Merkel e Strasser ndr) hanno già esordito e giocato in prima squadra ma anche la Juventus, la Fiorentina e la Roma hanno dei profili molto interessanti così come lo stesso Genoa. Tutte queste squadre hanno dei giocatori che possono stare benissimo nella rosa della prima squadra ma che, ancora, non sono pronti per essere dei titolari fissi. I giocatori ci sono e penso che per avere un salto di qualità bisognerebbe avere delle regole chiare. I nuovi dirigenti del settore giovanile Nazionale sono persone competenti e credo che agiranno nel modo migliore nelle sedi opportune”.