"QUELLI DEL PRESTITO": ABATE, DIGE E GOU GLI INDISPENSABILI

"QUELLI DEL PRESTITO": ABATE, DIGE E GOU GLI INDISPENSABILIMilanNews.it
giovedì 7 maggio 2009, 11:04Il Punto
di Milannews Redazione
fonte di Francesco Letizia per Tuttomercatoweb.com

Il mercato in entrata, che fatica: in casa Milan è tutto in fermento ed al momento di certezze, dalla panchina in giù, ce ne sono ben poche. Tante idee abbozzate, altre in via di dissoluzione, qualcuna probabilmente troverà realtà nelle prossime settimane: ma c'è una rosa di giocatori, tanti addirittura da mettere in piedi una squadra da 11 (un po' sbilanciata in attacco per la verità), che è già di proprietà rossonera ed il cui futuro è tutto da decidere. E' il "Prestito team", chiamiamolo semplicemente così: dalla Serie B italiana o francese alla Champions League, tutto sui giocatori attualmente ancora controllati da via Turati e che, in qualche caso, potrebbero davvero tornare alla base a dare una mano, come avvenuto quest'anno con successo con l'ottimo Luca Antonini.

Partiamo allora dall'undicesimo giocatore, quello con meno chanches di tornare e probabilmente che meno bene ha fatto nella stagione che va terminando: è Marco Storari, che nella Fiorentina non ha trovato lo spazio che si augurava. A gennaio per lui sembravano esssersi aperte addirittura le porte del Chelsea ed invece solo panchina al Franchi: Corvino non lo riscatterà, avendo abbondanza nel ruolo tra Avramov ed il giovane under21 Seculin. Chiaramente difficile che resti a Milanello, anche se l'infortunio di Abbiati potrebbe farlo restare aggregato alla squadra per il pre-Campionato: attenzione però al suo ruolo di pedina di scambio... Nelle risoluzioni di alcune comproprietà, oppure in un eventuale affare Marchetti, il nome di "Tarzan" potrebbe salire clamorosamente alla ribalta.

Al decimo posto uno dei più grandi flop dell'ultima Primavera rossonera: è quel Willy Aubameyang che, complice un gol al trofeo Berlusconi di due anni orsono, aveva illuso i meno attenti al settore giovanile milanista. Sbarcato all'Avellino, ha trovato fiducia all'inizio in mister Incocciati (altro ex milanista), ripagandola malissimo: con l'arrivo di Campilongo, è stato accantonato, per poi essere ripescato per qualche spezzone dopo i tanti infortuni che hanno colpito i Lupi. Nell'ultimo turno di campionato, è andato per la prima volta in carriera in gol: un po' poco per sperare in un futuro di alto profilo... Più probabile che ripercorra le orme del fratello maggiore Catilina, disperso tra i campionati svizzeri.

In acqua nove, rinviene Luca Antonelli: il figlio del grande "Dustin" si sta facendo valere a Parma, con fortune in realtà alterne. Guidolin non lo vede poi tanto, complice l'abbondanza della rosa gialloblu, eppure l'esterno sinistro ripaga con buone prestazioni ogni volta che viene schierato ed è molto considerato da dirigenza e tifosi emiliani. Logico pensare dunque che, salvo sorprese, il suo futuro sia ancora al Tardini, forse a titolo definitivo a margine di altre operazioni tra Ghirardi e Galliani: non un fenomeno, certo, ma un buon terzino mancino che verosimilmente negli anni prossimi rinfoltirà il gruppo di giocatori "scuola Milan" che calcano i campi di Serie A.

Al numero otto, più croce che delizia del bilancio, Massimo Oddo: vittima o carnefice della pessima stagione del Bayern? Meglio glissare, per carità: di certo in Baviera non accarezzano neanche per scherzare l'idea di riscattare l'ex numero 44 rossonero, arrivato a gennaio 2007 per una fortuna. Uno dei colpi peggiori del mercato firmato Galliani e la cessione della scorsa estate lo ha implicitamente confermato: la speranza del Milan è quello di trovare un acquirente pronto a sobbarcarsi il pesantissimo ingaggio del Campione del Mondo, disposti anche probabilmente ad azzerrare la valutazione del suo cartellino. Il Lione spesso, in passato, aveva bussato alle porte di via Turati, così come la Fiorentina: al momento, il suo futuro è tutto rossonero... Con che ruolo, dovendosi metter in fila sia a Zambrotta che ad Antonini?

Numero 7: Davide Astori, uno sconosciuto o quasi fino a qualche giorno fa. Poi l'affermazione di Ancelotti in conferenza stampa. "Astori mi piace, lo teniamo d'occhio". Inutile negarlo, si tratta di un'investitura in piena regola: poche presenze concesse da Allegri al centrale (l'ultima domenica con il Palermo, 5 gol presi ma non troppe responsabilità se non sul gol di Cavani) fanno però riflettere. Se non è maturo per il Cagliari come può esserlo per il Milan? La verità è che, pur ammettendo le prospettive del ragazzo, probabilmente Astori è uno specchietto per le allodole: può tornare a Milanello in caso di mancato rinnovo di Favalli (ad oggi improbabile), o per tamponare l'attesa da nuovo centrale. Ma è chiaro che in difesa, si lavora su ben altro: da non sottovalutare però il valore economico della metà del ragazzo, che può aggirarsi già sui 2.5 milioni... Per risparmiarli, al Cagliari potrebbe andare, con la stessa formula, l'ancora più promettente Matteo Darmian.

Il sesto è Romano Perticone, da Melzo con furore: a Livorno, dove un periodo brutto sono tornati a passarsela bene, gli hanno dato grande fiducia ed una maglia da titolare. Il suo Mister, Acori, ne parla bene e sicuramente, in quanto ad esperienza, ne ha maturata più di Astori: classe 1986, dopo l'ottimo campionato in C con la Cremonese e l'attuale, il prossimo passo, dovuto, è la Serie A... E se i Labronici avranno la meglio nei playoff, la possibilità di restare in amaranto è quella più realizzabile.

Il nome che non ti aspetti è al 5: Pierre-Emerick Aubameyang, un cognome che effettivamente avete già sentito in questo articolo. Eppure la pasta, con tutto il rispetto, sembra un'altra: dopo due ciambelle riuscite calcisticamente con poco buco, che sia la volta buona? 20 anni da compiere il mese prossimo, milita nella Ligue 2, nel Dijon. Il suo bottino stagionale dice 32 presenze e 8 gol: non male, tant'è che al ragazzo si sono interessati già diversi club di Ligue 1, con il Lille in prima fila. 1 presenza nella nazionale del Gabon, festeggiata con gol, il futuro di Aubameyang Jr dovrebbe essere ancora in Francia, in prestito: ma occhio a perderlo di vista perchè di '89 di questo talento, nel settore giovanile rossonero, non se ne sono visti poi tanti recentemente.

Al quarto posto, Albertino Paloschi: ok il prezzo è giusto per Ghirardi, 5 milioni di euro. La valorizzazione del bomberino da Chiari costerà molto salata in via Turati, eppure Galliani è ben felice di pagarla: la sensazione diffusa è quella di ritrovarsi in casa un attaccante che non farà solo tappezzeria in futurro a Milanello, tutt'altro. Il ritorno al posto di Shevchenko allora è una realtà, ma le lusinghe di squadre di Serie A pronte ad affidargli il comando dell'attacco non mancheranno in estate: in primis il Cagliari, sempre lui, che sogna di farne il nuovo Acquafresca. Con Inzaghi ancora un anno (almeno) in attività ed un Borriello recuperato, forse per Alberto sarebbe meglio così.

Sul gradino più basso dell'illustre podio, Davide Di Gennaro: il gol a San Siro se lo ricordano in tanti e la mancata esultanza, nonostante l'enorme gioia per il primo gol in A, la dice lunga. Il fantasista vuole giocare in rossonero la sua carriera ed i numeri, deliziosi, non mancano: in comproprietà con il Genoa (rientrato nell'affare Borriello lo scorso anno) e poi girato alla Reggina, ha un po' risentito della brutta stagione dei Calabresi. Ma questo non gli ha impedito di salire sul treno dell'Under21 di Casiraghi e di mettersi in luce come uno dei talenti italiani più sopraffini per il futuro: Galliani e Braida hanno grande, enorme, considerazione di lui... Chissà che il numero 10 della Nazionale nei prossimi anni non finisca sulle sue spalle: potrebbero mai lasciarsi scappare un'occasione simile? Il consiglio: seguire Gasperini, che esalta i giovani di talento... Al Genoa, possessore dell'altra metà: o al Milan come dice Moggi?

Piazza d'onore per Ignazio Abate, l'uomo più veloce della Serie A: il Toro affonda ma il biondo esterno destro, no. Sempre l'ultimo a mollare, professionista nonostante si giochi una buona fetta del suo futuro: "Prima la salvezza, poi vediamo" ripete il centrocampista di Sant'Agata dei Goti. E' un pallino di Cairo, ma il Torino rischia di non poterlo trattenere: non per soldi si intende, ma perchè il treno Milan passa una volta sola e per Abate i tifosi rossoneri nei forum impazziscono. Il padre Beniamino, che fa parte dello staff tecnico rossonero, spera probabilmente di riabbracciarlo a Milanello: Ancelotti, pur dopo una mezza autorete ("Il suo ruolo non rientra nel nostro schema"), farebbe bene a considerarlo in un nuovo ruolo. Terzo di centrocampo, trequartista o clamoroso terzino? Per deciderlo ci sarà tempo: l'importante è Ignazio torni alla base.

E il numero 1, non potrebbe essere diversamente, è chiaramente "Le Petit Zizou": Yohann Gourcuff è la chiave di tutto il mercato rossonero e la beffa è che, almeno sulla carta, la sua situazione non dipende direttamente dal Milan. Il Bordeaux può fino a fine mese esercitare l'opzione di riscatto prefissata senza che Galliani possa opporsi: il giocatore nicchia ed il padre reclama più attenzione. Entrambi vogliono vederci evidentemente più chiaro sullo spazio nel Milan 2009/2010 e su chi ci sarà in panchina: l'equazione "Ancelotti = no Gourcuff" è forse un po' superficiale ma non troppo campata in aria. Le parole di Carletto sembrano sempre poco convinte ed un po' stizzite: eppure basterebbe ammettere di aver sbagliato. Riportare a casa gratis il titolare della Nazionale francese, uno dei migliori centrocampisti del mondo, ed affidargli una maglia nello stanco ed anziano reparto milanista, è un obbligo: se diversamente accadrà, sarebbe davvero il passo più sbagliato per iniziare un mercato che si metterebbe completamente in salitao