Piutost che nigot, l'è mej piutost

Piutost che nigot, l'è mej piutostMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 7 novembre 2017, 15:48Il punto del Non Evoluto
di Alessandro Jacobone

Piutost che nigot, l'è mej piutost. Così siamo soliti dire a Milano quando le cose non vanno bene ma potrebbero andar peggio. La vittoria di Sassuolo porta con se luci e ombre che vanno analizzate senza che le prime abbaglino troppo frettolosamente tutti noi tifosi, senza che le seconde rendano più buia di quanto sia in realtà la nostra situazione. Dopo un inizio condito da entusiamo forse eccessivo e seguito da un periodo nero ancor più enfatizzato, ho imparato ad apprezzare il sostantivo "equilibrio". Come un malato al suo terzo giorno di influenza, il Milan esce dal Mapei Stadium con tre punti tutt'altro che scontati e con un brodino dalla poca sostanza ma dalle proprietà benefiche da non trascurare. Non vi annoio con sterili statistiche sui tiri fatti e presunti record battuti. Fanno parte di una difesa costruita da Vincenzo Montella alla quale non credo affatto, tanto da ritenerla addirittura pericolosa per la sua credibilità, e che ricorda fin troppo le scalate sugli specchi tentate da vecchie conoscenze nelle passate stagioni. Il Milan ha ancora tanti problemi e questi sono emersi in Emilia nonostante i tre punti. Il gioco stenta a prendere forma e alcuni interpreti a prenderne parte in maniera armoniosa. Facile ricondurre il pensiero al turco senza sorriso. Chi vi scrive è un suo convinto estimatore che fatica a prendere coscienza del fatto che fino ad ora abbia steccato. Ma ad oggi è proprio così e non ho problemi a scriverlo qui, come spero smentisca tutti al più presto come ha fatto Borini con lo scetticismo che l'ha accolto a Milano. Brodino propedeutico dicevo e mi rifererivo sostanzialmente ai tre punti portati a casa. Ma anche ad un Leonardo Bonucci dalle quotazioni in forte risalita. La scivolata alla Sandro Nesta è sembrata rappresentare quel "click" tanto atteso dai tifosi rossoneri, dalla società che in lui ha investito tanto, ma sopratutto da lui stesso, primo ad non essere soddisfatto del suo avvio di stagione. Dopo quell'intervento si è visto un giocatore convinto, deciso, attento. Bentornato.

Alle magie di Suso siamo invece abituati, ma attenzione a non diventarne dipendenti poichè la pericolosità dell'avanti rossonero passa esclusivamente dallo spagnolo e questo è uno dei nostri limiti maggiori. Gli acquisti fatti in attacco, indipendentemente dal loro costo e dal loro procuratore, meritano di essere valorizzati e messi nella condizione di poter colpire. Il "funzionale" Kalinic deve mettere in campo le sue caratteristiche, ma per farlo deve avere accanto qualcuno per il quale diventare appunto funzionale. Andrè Silva o Patrick Cutrone, non importa. L'importante è non vederlo più lottare da solo nel deserto dei tartari sfiancandosi e perdendo lucidità nel momento del bisogno, ovvero sotto rete. In poche parole, qualora non ve ne foste accorti, ho appena parlato dell'insostituibilità di Jesus Suso, ma allo stesso tempo di un attacco a due punte che automaticamente lo escluderebbe. Moglie piena e botte ubriaca, seduto sul divano. Impossibile. Immaginate quindi la pressione che può avver avvolto il nostro allenatore in questi mesi, queste settimane e in questi giorni in cui sul banco degli imputati si è trovato da solo. A tendergli una mano sono stati Fassone e Mirabelli prima, con decise conferme a suon di virgolettati, e i giocatori nel post partita di domenica che ha visto i loro tweet citare Vincenzo come destinatario delle loro dediche. La squadra è col mister e i segnali sono stati diversi, impossibili da non tenere in considerazione da parte della dirigenza, qualsiasi sia il loro reale pensiero. Perdita della trasparenza tanto applaudita ? Semplicemente bugie bianche di chi non ha interesse e intenzione di delegittimare un allenatore scelto con convinione ad inizio stagione, con un occhio pero' al futuro che dipende strettamente dai risultati che verranno ottenuti sul campo nei prossimi mesi. Il Milan non si puo' far trovare impreparato e questo lo sanno tutti, Montella compreso. Perchè questo è l'anno zero di un lungo percorso durante il quale si cercherà di posare mattone dopo mattone nella costruzione di qualcosa di grande e dal futuro longevo. Per buona pace di chi vuole vederci fallire domani o che auspica un improbabile quanto impossibile ritorno di Silvio Berlusconi. Alessandro Jacobone Pagina facebook Milanisti Non Evoluti 2.0 Vice Presidente Associazione Milanisti1899