SCOPRIAMO IL ROSSONERO - Con quei guanti sporchi e quella voglia di avventura

SCOPRIAMO IL ROSSONERO - Con quei guanti sporchi e quella voglia di avventura
Francesco Specchia
© foto di Milan news
domenica 25 dicembre 2011, 12:00Malinconia rossonera
di Francesco Specchia
Eccoci giunti alla quarta puntata della rubrica 'Scopriamo il rossonero'. Questa volta vi raccontiamo la storia di Riccardo Piscitelli

Fin dall'antichità l'uomo ha sempre sognato di volare, di raggiungere quella distesa azzurra che sovrasta le nostre teste. Il gusto verso lo sconosciuto, l'altrove. Per riuscire nell'intento di spiccare il volo c'è chi come Icaro perse la vita, chi la vita la passò per costruire un mezzo per sollevarsi da terra. Ci sono altri, ai quali basta indossare un paio di guanti per sognare. Benvenuti nella storia di Riccardo Piscitelli.

Possedere un talento naturale, una dote che ti è stata consegnata e della quale non sei a conoscenza. Ricky ama da sempre l'attività fisica e fin da piccolo pratica tutti gli sport immaginabili. Come Ibra. Come Zlatan è appassionato di arti marziali diventando a 8 anni il secondo migliore in Italia.
Dopo tanto peregrinare sportivo si affaccia tardi al mondo del calcio, basket, tennis rimangono delle passioni ma il prato verde lo affascina e lo conquista subito.
Segno particolare. A nove anni la mamma lo accompagna al campo del paese, quello di Besana. Era il gennaio 2002 e la squadra del paese era al gran completo, tutti i bambini avevano il loro ruolo, tutti felici di un gruppo di gioco ben collaudato. "Signora siamo al completo, se vuole suo figlio può mettersi in porta. Unico ruolo di cui abbiamo bisogno…" Le parole dell'allenatore sanno di magico, un discorso destinato a lasciare un segno nella strada di Riccardo. Mamma Piscitelli e il piccolo si guardano negli occhi e rispondono all'unisono: "Ok". Tutto sommato il bambino voleva difendere la porta.

Quel ruolo diverso, dove rimani fermo, indossi una maglietta con colori differenti dagli altri e nel quale, solo per te valgono determinate regole. Tutti con le mani scoperte, tu con quel paio di guanti da sporcare, tu che non puoi correre dietro al pallone, tu che quel pallone non devi far viaggiare ma devi fermare, tu che per tutte queste componenti devi essere diverso dagli altri, definirti "pazzo" come la maggior parte dei numeri 1.

Senza scuola calcio al primo anno si rivela uno dei migliori di quella stessa squadretta tanto da vincere al primo colpo tornei e tanti premi individuali. Miglior portiere senza allenamenti su misura. Destino e pre-destinato.

La crescita del numero 1 è negli anni graduale e costante. La stagione successiva gioca ad Arcore (altro segno del destino?) dove incrocerà il suo futuro.
Stagione finita e torneo estivo, la finale della competizione vede di fronte Arcore e Milan (che disputa come di consueto i tornei con i ragazzini di un anno più giovani).
Riccardo sfoggia il mantello delle grandi occasioni e inizia a volare. Un rigore di qua, uno di la ed ecco che dalla tribuna gli osservatori rossoneri iniziano a guardarsi come a dire: "Quel ragazzino li è proprio in gamba".
Continua la scalata. Atalanta e Milan si contendono i suoi guantoni, due tra i migliori settori giovanili d'Italia vogliono vestirlo con le rispettive maglie. Promosso a Bergamo come a Milano. Il cuore lo spinge a dire sì al Diavolo, dove gioca da otto stagioni consecutive.

Lavorare per imparare. Tutti hanno qualcosa da insegnarti, soprattutto se sei all'inizio e la strada davanti è lunga, bella ma lunga. Beniamino Abate lo allena con costanza e il grazie più grande, oltre a tutti i preparatori rossoneri, va a lui.

Gli esordienti la nuova categoria, il gruppo è splendido ma il campo Riccardo lo vede poco. Conoscere il gusto della competizione, anche intestina, quella positiva che ti spinge a sudare per confrontarti con chi ha qualcosa in più di te. Tanta panchina, tanto silenzio e tanto lavoro.

Con l'idolo di una vita - Fotografia mentale che rimane e rimarrà sempre. Incontro ravvicinato con l'idolo di una vita. Ragazzino, al mare, alza lo sguardo e lo incrocia con lui. E' davvero lui? Tremante si avvicina al numero 1 dei numeri 1. Gianluigi Buffon ti sorride ti fa l'autografo augurandoti di diventare più forte di lui. Stop. Appoggiamo la penna e la riprenderemo in mano tra qualche anno, magari ricordando la profezia del portiere bianconero. Qualcosa la possiamo già scrivere, Riccardo e Gianluigi hanno lo stesso procuratore, Silvano Martina.

Di portieri il Milan ne ha avuti tanti e tanti hanno fatto carriera. Ancora negli occhi il ricordo del primo provino in rossonero di Antonio Donnarumma, gigante buono, collega che, come lui, ha conquistato i dirigenti rossoneri prima e la Serie B oggi.

L'escalation di Riccardo, come dicevamo, è frutto di lavoro e silenzio. Negli Allievi conquista fiducia e spazio, fino alla maglia da numero 1. Tanti i ricordi positivi, dai rigori parati nello spareggio del campionato primavera scorso contro l'Inter che permise al Milan di volare ai play off scudetto, come quelli negativi. Microcosmo della vita, il calcio da il calcio toglie. Scottante la sconfitta nella SuperCoppa Italiana contro il Genoa per 5 a 0. Una preparazione studiata nei minimi dettagli per sgretolarsi dopo pochi minuti davanti agli attacchi del Grifone. Tutta esperienza, aumenta il bagaglio da portare con sé.

L'Italia, il Bel paese, Italia, il sogno che si avvera - Nazionale, meta ambita da tutti, goduta da pochi, fortunatissimi eletti. Confrontarsi con i migliori, dal campetto a Coverciano. Amichevole con la nazionale maggiore e parare un bel tiro di Cassano, per poi trasformarsi in parafulmine per i simpatici sfottò del barese. Tante emozioni che con il passare del tempo divengono quotidianità, come il primo giorno in cui Riccardo fu chiamato ad allenarsi con i grandi. Ora, la Prima squadra è il suo habitat. Da un mese Piscitelli si allena con continuità con la formazione di Allegri. 10 luglio, inizio della preparazione rossonera, c'era. Plzen-Milan, Champions, c'era. Ritiro invernale a Dubai, ci sarà. Presente, puntuale, concentrato.
Dai brividi del primo allenamento, agli applausi per la maturità tra i pali. Allenarsi con campioni come Abbiati, Amelia e Roma non è da tutti e può solo farti migliorare.

La primavera è bella ma la Prima Squadra è estate piena. Amici tanti, tra cui i colleghi di nazionale Leali (Brescia), Pigliatelli (che incontrerà per la Coppa Italia contro la Roma) Bardi (Livorno) e il promettente Narduzzo (compagno di Primavera).

Fuori dal campo - Piscitelli è un ragazzo brillante a cui piace stare in compagnia, tanti ricordi del convitto rossonero, piacevoli e divertenti. Studiare ragioneria perché il calcio è la tua passione ma importante la cultura per amore personale e del sapere.

Del doman non v'è certezza, il futuro una dolce sorpresa da scoprire, il mondo un piccolo pallone da girare per arricchire il personale bagaglio e spiccare il volo, sempre con quei guantoni, possibilmente il più sporchi possibile…

 

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