SCOPRIAMO IL ROSSONERO - Il Re guerriero e la culla dell'umanità

SCOPRIAMO IL ROSSONERO - Il Re guerriero e la culla dell'umanità
Redazione MilanNews
© foto di Milan news
lunedì 21 novembre 2011, 14:00Malinconia rossonera
di Francesco Specchia
Siamo giunti alla seconda puntata della rubrica "Scopriamo il rossonero", rubrica nella quale vi racconteremo il percorso umano e sportivo dei tanti ragazzi che giungono a Milano per realizzare il loro sogno.

La culla dell'umanità ha la sua perla. L'Africa, così definita perché abitata 6 millenni prima di Cristo, ha nel Ghana, ad oggi, uno degli stati economicamente più stabili. Cacao e Petrolio i punti di forza.

La squadra più titolata al mondo porta con sé un pezzo di quella storia, figlio di una terra preda di colonizzatori e fratello del melting pot.

Il viaggio inizia dove finiscono le nostre certezze, questo il pensiero comune di chi decide di intraprendere una nuova esperienza verso l'altrove, lo sconosciuto. Viaggiare per guardare se stessi e scoprire il mondo sulla propria pelle.

Archetipo della vita, esperienza che plasma, altera e configura l'identità. Perché ogni viaggio è un viaggio interiore.

Tutto ebbe inizio nel 1994 dove a Mpatuam, più precisamente nella regione Asante del Ghana, George e Margaret diedero alla luce Kingsley. Ghana era il titolo concesso ai re dell'Impero medievale che occupavano l'attuale suolo ghanese, Ghana è dal 1960, anno della completa autonomia dal Regno Unito, il nuovo nome di quella terra e significa Re guerriero.

 

Nella Gold Coast, terra che diede i natali a Kofi Annan, George cercava il meglio per la sua famiglia. Il momento storico della perla dell'Africa non era dei migliori così il giovane padre di famiglia si fece forza e raggiunse il Bel Paese. Solo, nel 1994, arrivò il Friuli per i Boateng. Semplice e umile operaio per riuscire nel compimento del sogno (oggi George lavora in una società di import-export).

Nel 1998 tutti sotto lo stesso tetto, Pordenone la nuova casa, l'Italia il nuovo mondo così diverso dall'Africa. Il piccolo King ha ormai quattro anni e della sua terra ha pochi, pochissimi ricordi, se non il fuoco nel cuore, quel legame interiore che non ti spieghi ma che ti fa sentire africano, quella sorgente di vita che ti da i natali e porterai per sempre con te.

In famiglia c'è anche Stella. Stella come Sirio la più luminosa, la più vicina, che rimanda alla lontanissima origine dell'umanità. A scoprirla e studiarla proprio un antico popolo africano, i Dogon. Casualità, o forse una storia già scritta di cui nessuno ha l'esclusiva. "Black Stars" appunto come i brasiliani d'Africa.

Tornando all'ometto di casa Boateng, l'inserimento nella realtà tutta nuova tricolore è semplice. Giocoso, scherzoso, solare (non a caso Africa deriva dal termine latino apricum, "luogo esposto al sole") durante gli anni della scuola materna si integra con tutti i nuovi amichetti.

La conferma - Sempre appassionato del pallone in Italia continua a coltivare il suo passatempo preferito. L'oratorio Don Bosco è felice di accogliere tra i bambini anche Kingsley. "Basta poco che ce vo' ". A dirlo non è Giobbe Covatta ma madre natura. Se hai qualità, su cui bisogna sempre lavorare e migliorare, basta un niente per emergere.
La società di via Turati, sempre attenta ai giovani talenti attraverso i MilanCamp, si accorge che quel ragazzino li è proprio bravo. Parcheggiato alla Liventina Gorghense a 14 anni raggiunge Milano.

Nella capitale della moda - Piccolo, deve diventare grande in fretta Kingsley. Lascia in Friuli gli affetti e cerca di richiamare l'attenzione di Morfeo. Non sta sognando, è nel club più titolato del mondo. L'emozione di essere rossonero lo ha stordito. Fantastico! La lontananza velocizza l'orologio biologico aumentando la nostalgia. Nel convitto ha modo di condividere le stesse esperienze con coetanei lontani da casa, spinti dall'amore e dalla passione, Marco Guzzo e Carlo Alberto Calvetti su tutti. "Bene comune tutto gaudio", perché di male non vi è nulla.

Le litigate con la sorella Stella, normali effusioni d'affetto per due ragazzini, iniziano a mancare …

Comincia a giocare nei giovanissimi del Milan dove realizza gol su gol. Pietra grezza. La sua velocità va controllata così come la sua foga agonistica, più cura dei dettagli e dei particolari per fare il salto di qualità. La tecnica migliora e un grazie speciale va a tutti i suoi insegnanti, dai giovanissimi appunto all'attuale allenatore della primavera. Il grazie più importante è da attribuire a Filippo Galli, responsabile del settore giovanile, punto di riferimento e chioccia per tanti giovani.

La svolta - L'anno più importante è quello appena concluso. Gli Allievi nazionali sono campioni e lui è decisivo, è il mattatore della finale scudetto. Come i grandi. Prima squadra e Allievi Nazionali campioni d'Italia, un legame che si incrocerà pochi mesi dopo. Umiltà e maturità, campo e studio, Boateng non si definisce secchione ma conosce le priorità della vita. Tanta attenzione in classe per poter apprendere immediatamente perché il suo habitat lo aspetta, il rettangolo verde.
Dalle corse a piedi nudi sulla Costa d'oro rincorrendo un sogno, alle sgroppate per  incrementare le possibilità di non svegliarsi.

Empoli - Finalissima. Il Milan si cuce lo scudetto di categoria vincendo per 1 a 0. Immaginazione. Nel letto, la notte prima di ogni partita decisiva, qualsiasi giocatore vorrebbe che… Minuto 22, palla filtrante per il numero 11 in maglia bianca. Scatto bruciante, caldo come il sole dell'Africa e graffiante come gli animali che popolano la culla dell'umanità, uno a zero.

Ogni giorno un attaccante si sveglia e sa che dovrà correre più veloce dell'avversario. Non importa come, l'importante è che la butti dentro.

La grande gioia - Con la calda stagione iniziano le amichevoli estive. E' il palcoscenico per un giovane che vuole lavorare e sa che la strada è molto lunga ma allo stesso tempo è incuriosito dal confronto con chi campione lo è già.
Malmoe-Milan, tournée estiva. Allegri parla al ragazzo pochi istanti prima di gettarlo nella mischia: "Stai tranquillo e gioca come sai". Fiducia totale. Minuto '89 per i rossoneri si avvicina la sconfitta. Emanuelson allarga sulla sinistra per Cassano, il barese guarda in mezzo e scodella un bel cross. Colpo di testa, gol e bacio della maglia.
Le immagini fanno il percorso inverso che il numero 59 compì 13 anni fa. L'Africa ritrova un altro Boateng, i fratelli applaudono al giovane di belle speranze. Il Trofeo Tim e Berlusconi sono il ripasso di quello che già è noto.

Boateng - Quel nome sulla maglia è un altro segno del destino, nell'anno dell'esplosione di KPB, nuovo idolo rossonero, si affaccia anche King. Prince e King. Entrambe ghanesi, entrambi con doppio passaporto. I consigli di big Boa sono ben accetti. Agile nonostante la muscolatura, come un Boa appunto.

Infortunio - L'ostacolo di inzio stagione serve a ricordare che siamo tutti vulnerabili e che oggi va così ma del "doman non v'è certezza". Umile e tenace, riprende ad allenarsi con la primavera conquistando la prima convocazione nelle nazionale italiana Under19. Con la testa in Italia ma con il cuore in Ghana. Proprio la Federazione ghanese aveva contattato la piccola stella per trasformarla nella Stella nera. Il passaporto del padre, dopo 10 anni di duro e faticoso lavoro, gli regalano la nazionalità azzurra.
Onorare la maglia vuol dire questo. Sei minuti per bagnare col gol anche la casacca dell'Italia, sotto gli occhi del tecnico Evani e del presidente della federazione montenegrina Dejan Savicevic.

Allenarsi con tanti campioni rimanendo un ragazzo di 17 anni, che ama la musica, gioca alla Play Station e per non scordarsi le origini parla africano con famiglia e amici. Adora i tormentoni, divertente quel "dai Gianluca ca**o" che spopola al cinema e non solo…

Dall'Africa all'Africa - Una delle leggende più ricorrenti della regione Asante del Ghana, che ha dato i natali a Kingsley, narra di un certo Anansi, Re di tutte le storie. Nella versione Ashanti, Anansi va da suo padre Nyame, il dio del cielo, e gli chiede di diventare appunto il Re di tutte le storie. Nyame gli dice che se riuscirà a catturare il Giaguaro con i denti come pugnali, la Vespa che punge come il fuoco e la Fata che nessun uomo ha visto diventerà ciò che desidera. Anansi decide di impegnarsi nelle difficili prove nonostante i dubbi di Nyame. Riesce quindi ad ingannare il Giaguaro, che voleva mangiarlo, proponendogli un gioco che permette ad Anansi di legarlo. Inganna anche la Vespa fingendo di essere la pioggia ed invitando l'insetto a nascondersi in un calabash dove la cattura. Infine riesce a prendere la fata con un trucco. Terminati i suoi sforzi porta i trofei a Nyame e diventa il Re delle storie.

Noi ti auguriamo di catturare il Giaguaro, la Vespa e la fata invisibile, diventando quello che sogni di essere, ispirandoti ad un altro personaggio dalle origini umili come le tue e proveniente dalla tua stessa terra, il Re Leone, Samuel Eto'o.

p.s.:Ricorda ciò che i tuoi fratelli ghanesi hanno tramandato: "Ciò che cresce lentamente mette radici profonde".