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Passerini (CorSera): "Milan, andata da 7,5. Scudetto possibile, ma serve una mano dal mercato"

ESCLUSIVA MN - Passerini (CorSera): "Milan, andata da 7,5. Scudetto possibile, ma serve una mano dal mercato"
© foto di DANIELE MASCOLO
domenica 26 dicembre 2021, 13:30ESCLUSIVE MN
di Antonello Gioia

Carlos Passerini, giornalista per il Corriere della Sera, ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di MilanNews.it, soffermandosi sui vari temi che hanno riguardato, riguardano e riguarderanno il Milan nella stagione in corso.

Cominciamo dall'ultimo atto del 2021: come ha visto il Milan ad Empoli?
"Ci sono segnali di ripresa evidenti, ma metto davanti a tutto il risultato: al Milan serviva vincere contava la vittoria; era fondamentale mettere un punto alla fase nera di novembre e dicembre. Questa vittoria, psicologicamente e per la classifica, cambia moltissimo. In più ho visto un Milan capace di vincere su un campo difficile, contro una squadra che gioca bene e a testa libera; il risultato dice che i rossoneri hanno completato la loro missione".

Kessie trequartista: opzione riproponibile?
"A me è piaciuto molto. A Kessie era già capitato di muoversi in quella posizione, soprattutto a gara in corso, dove può sfruttare la sua fisicità. Al Milan è un po' mancato questo: Kessie ha l'abilità di far valere la sua fisicità più vicino alla porta, disturbando anche il play avversario e rubando diversi palloni. Credo che Pioli potrebbe cristallizzarlo come vice Diaz; il 10 è un giocatore che si deve ritrovare, ma ha dei limiti fisici innegabili e in certi tipi di partite - per esempio in Champions - uno come Kessie, che porta tutti i suoi kili e il suo agonismo davanti, non è male per niente. Ed è anche un modo per trovare posto ai tre centrocampisti top della rosa. Pioli non ha i paraocchi, fa della sperimentazione, in un modulo fisso come il 4-2-3-1, il suo punto di forza".

Come valuta il girone d'andata del Milan?
"Do un 7,5. È un voto comunque alto perché il Milan è secondo in classifica e sta tenendo testa all'Inter - sin dall'estate candidata allo Scudetto -, ma non ho dato né 10 né 9, neanche 8 perché la flessione dell'ultimo mese ha guastato un po'. Il Milan ha tanto margine di miglioramento per fare nel girone di ritorno ciò che gli è mancato negli ultimi due mesi, cioè il piazzare l'accelerata e provare a puntare allo Scudetto".

Dove sta, secondo lei, la differenza tra l'Inter e il Milan?
"C'è una differenza di esperienza e di profondità della rosa. Il Milan quest'anno ha una rosa numericamente ricca rispetto all'anno scorso, ma il numero impressionante di infortuni ha fatto sì che Pioli schierasse solo gli 11 giocatori a disposizione; l'Inter, invece, non ha avuto questi problemi e quando toglie uno forte, ne mette uno forte. Il Milan ha giocato gli ultimi due mesi sempre con 3-4-5 titolari fuori: nel lungo periodo era evidente che non fosse sostenibile e che si dovesse pagare qualcosa. A gennaio torneranno tutti e se il Milan trovasse almeno un rinforzo a gennaio si potrà riprendere quella caccia allo Scudetto: l'Inter è favorita, ma il Milan ci può e ci deve provare".

Quindi con la squadra al completo il Milan se la può giocare con l'Inter?
"Il Milan ha dimostrato di potersela giocare finché ha avuto la squadra al completo: un conto è giocare con i titolari, un conto sono le seconde linee; nell'Inter, invece, c'è più equilibrio nella rosa. Bisognerà limitare il caso infortuni; sembra che sia stato individuata una strategia per limitarli, ma è sicuro che dall'infermeria passino le possibilità Scudetto dei rossoneri".

Non solo assenze per infortuni: a gennaio ci sarà la Coppa d'Africa...
"La Coppa d'Africa peserà per tutte le squadre che vi manderanno i propri tesserati. Per il Milan, sia Kessie che Bennacer hanno possibilità di andare fino in fondo e rischiano di saltare 40-45 giorni, considerando anche la quarantena da fare alla fine: è una mazzata, tenendo presente che, invece, Inzaghi non ne perderà neanche uno. Per questo motivo, forse, un centrocampista in più avrebbe fatto comodo... Bakayoko sta disputando una stagione molto al di sotto delle aspettative; doveva essere il candidato per coprire il buco in questo mese, ma sono un po' preoccupato".

Al fianco di Tonali, durante la Coppa d'Africa, chi schiererebbe tra Bakayoko e Krunic?
"Krunic è una soluzione, ma Bakayoko dal punto di vista teorico è perfetto per quel ruolo; è un giocatore che ha sempre avuto tanto talento, ma non è mai riuscito ad esprimerlo. Il Milan, comunque, non può permettersi molto esperimenti. Alla fine affidarsi al 'soldatino Krunic', che non si inventa nulla, significa portare sempre a casa la prestazione".

Che profilo si aspetta per il sostituto di Kjaer?
"In cima alla lista c'è Botman del Lille: piace molto e costa molto. Il Milan ha speso oltre 70 milioni nell'ultima estate e ha intrapreso un progetto di sostenibilità finanziaria; è giusto, quindi, prestare attenzione alle spese che si fanno, soprattutto a gennaio. Condivido la strategia del Milan: non sarà un mercato rivoluzionario. C'è Botman in cima alla lista, piace Milenkovic, anche Sarr del Chelsea, ma bisogna capire se siano i giocatori giusti. Il Milan cercherà di fare operazioni intelligenti e spesso sono situazioni che si aprono all'ultimo o da un momento all'altro... chiamasi opportunità. Di sicuro non sarà un mercato di eccessi, ma il Milan farà valutazioni molto equilibrate; i rossoneri non spenderanno tanto per spendere, ma un difensore arriverà".

Con quale formula il Milan potrebbe acquistare Botman?
"Un prestito. Il Lille non ne è ancora convinto, ma ormai il 70% delle operazioni prevedono questa formula e non mi sorprenderei che anche in questo caso si ripeta una situazione simile a quella di Tomori. Può essere conveniente anche ad entrambe le società".

Oltre al difensore, servirebbe altro...?
"A me piacerebbe che arrivasse anche un attaccante. Il Milan ha due attaccanti "anziani" e sarebbe servito un giovane, perché Pellegri si infortuna troppo spesso. A Pioli farebbe comodo un terzo attaccante, ma l'orientamento della dirigenza rossonera è quello di andare sul difensore; sta di fatto che, in caso di opportunità, ci si farà trovare pronti per coglierle".

Per il rinnovo di Kessie, invece, ci sono novità?
"L'aspetto tecnico e del campo non c'entra. La situazione è molto semplice: è una scelta personale di Kessie che non è convinto di restare al Milan; l'ivoriano crede di valere 8 milioni all'anno, mentre la dirigenza rossonera in questo momento non ritiene di poter spendere quella cifra. Kessie quest'anno ha fatto poche partite come quella di Empoli e io sono convinto che un po' della concentrazione vada sul suo futuro; ed è una cosa normale".