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Lopetegui da chi l'ha seguito da vicino: "Anche a Siviglia non lo voleva nessuno, ma poi..."

ESCLUSIVA MN - Lopetegui da chi l'ha seguito da vicino: "Anche a Siviglia non lo voleva nessuno, ma poi..."
domenica 28 aprile 2024, 12:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

A oggi Julen Lopetegui è in pole position per prendere le redini della panchina del Milan, con buona pace dei tifosi che hanno espresso il loro dissenso al punto da rendere l'hashtag #Nopetegui tra le tendenze di X. Per conoscere meglio l'allenatore iberico abbiamo sentito il collega di AS, José Antonio Espina. Ecco le sue parole a MilanNews.it.

Julen Lopetegui è il nome più caldo per la panchina del Milan, ma i tifosi si sono schierati in modo netto contro di lui. Da esterno come valuta questa reazione?
"Non so perché i tifosi del Milan non vogliano Lopetegui. Magari non lo conoscono e perché soprattutto hanno in mente i mesi complicati al Real Madrid. Un club che storicamente ha sempre assomigliato in molte cose al Milan, magari non recentemente. Ma ripeto: per me i tifosi del Milan non sono convinti di Lopetegui perché non lo conoscono”.

Che allenatore è Julen Lopetegui?
"È un allenatore che tiene le squadre molto ordinate. Ha una personalità importante nello spogliatoio, sa gestire i grandi giocatori. Lo ha fatto nel Porto, nel Real Madrid, nella nazionale spagnola dove peraltro ha resistito a lungo senza perdere partite. E anche nel Siviglia c'erano grandi giocatori. È un gran professionista, in molti aspetti. Queste sono le sue grandi virtù”.

In cosa difetta?
"Gli manca una maggiore gestione dell'ambiente. Qui al Siviglia ha fatto fatica a controllare la stampa, ma per il resto non credo che gli manchi molto se non appunto una personalità un po’ più forte”.

Pesa il flop di Madrid
"l Real Madrid è un club speciale ed era in un momento in cui c'erano dei conflitti, era un momento complicato. Credo che gli sia mancata la gestione dell'ambiente, di conoscere la stampa. Ed è possibile che a Siviglia abbia fatto tesoro di questa esperienza, gestendo meglio questo tipo di situazioni. Può arrivare al Milan in un buon momento”.

Sei molto vicino alle vicende del Siviglia. Come è stato il suo lavoro in Andalusia?
"A Siviglia non lo voleva nessuno. Quando è arrivata la notizia che Monchi aveva scelto lui ci fu una protesta da parte dei tifosi, nonostante avessero una grande fiducia nei confronti del direttore sportivo. Col tempo ha cambiato le cose".

È finita tuttavia con un esonero due anni dopo la vittoria dell'Europa League
"C'è una grande considerazione a Siviglia perché giusto dopo di lui le cose sono andate peggio. È vero che con Mendilibar è arrivata un'altra Europa League, ma la squadra ne LaLiga è andata male, dopo di lui si sono avvicendati 5 allenatori e le persone tengono maggiore considerazione nei suoi confronti".

A livello caratteriale come inquadreresti Lopetegui?
"Ha una personalità nobile, non ama bugie. È un uomo serio, tutto d'un pezzo. Con stampa e tifosi è serio, ma è uno che se le conosci bene sa farsi voler bene”.

Segui anche da vicino la nazionale spagnola, che Lopetegui ha guidato dal 2016 fino a pochi giorni dal Mondiale di Russia
"Nella nazionale spagnola ha fatto un grandissimo lavoro, finito all’improvviso perché è uscita fuori la notizia che sarebbe andato al Real Madrid, che era il suo sogno. Notizia uscita giusto prima del Mondiale, cosa che non è stata gradita in Federazione. Però lui è stato due anni senza perdere una partita e se la Spagna avesse avuto lui ai Mondiali sono certo che la nazionale avrebbe fatto un grande torneo, andando più lontano degli ottavi di finale che invece ha raggiunto. Lopetegui non voleva che quella notizia uscisse, invece il Real l’ha tirata fuori ed è successo quello che è successo“.

In cosa si contraddistingue? 
"È un maniaco dei dettagli. Vuole avere lo spogliatoio sotto controllo, gli piace la perfezione. Mette pressione su tutti quelli che lavorano nel club, forse questo è il suo punto debole visto che a Siviglia litigava spesso con tanti. Ha una gran bella personalità”.