Maida (CorSport): "Conceição allenatore duro, vecchio stampo. Fonseca porterebbe idee"
Paulo Fonseca è tra i papabili alla panchina del Milan. Il portoghese non è un nome nuovo per il calcio italiano, avendo guidato per due stagioni la Roma (2019-2021) in un periodo particolare della storia giallorossa. Il collega del Corriere dello Sport, Roberto Maida, che lo ha seguito nel periodo alla guida dei capitolini, ci dice la sua sul tecnico. In esclusiva per MilanNews.it.
Roberto Maida, il Milan pensa a Paulo Fonseca. Conosce bene l'Italia per i suoi trascorsi a Roma. Come lo valuti per il suo operato nella Capitale?
"Paulo Fonseca è prima di tutto un uomo di buon senso e credo che, qualora il Milan lo scegliesse, abbia la possibilità di far bene, purché appoggiato dalla società. A Roma si è trovato ad affrontare una serie di problemi gestionali da solo, non avendo in quel momento una proprietà forte alle spalle. Pallotta stava vendendo, il direttore se n'era andato ed è rimasto solo, ottenendo tuttavia dei risultati importanti come una semifinale di Europa League".
Come lo valuti tatticamente?
"Allenatore molto preparato, che gioca un calcio propositivo e se potrà esprimere liberamente il suo calcio farà divertire i tifosi. Credo che se verrà difeso senza se e senza ma dalla dirigenza avrà la possibilità di fare molto bene, se viene lasciato alla mercé della personalità dei calciatori allora deve migliorare come successo a Roma col caso Dzeko".
Roma a livello ambientale è stata una palestra
"Sicuramente sa gestire le pressioni. Fonseca è un uomo scaltro che sa districarsi anche in situazioni non facili, è uno bravo a disinnescare, non è un incendiario. E per questo adatto a una grande piazza. Se ha chiuso 2 stagioni consecutive a Roma, e non sono in tanti a riuscirci, significa che ha fatto la sua parte. Roma è una piazza difficile e nel momento in cui è arrivato era più difficile ancora. Ricordo gli ultimi mesi, dove doveva giocare col Manchester United e nel frattempo i Friedkin annunciano Mourinho. Praticamente si è ritrovato da solo".
Possiamo considerarlo anche un profilo ideale per un club che vuole creare valore?
"È un allenatore che valorizza molto i giovani, ama lavorare con loro. E se la società ha bisogno di aumentare il suo patrimonio giocatori, Fonseca è un tecnico molto bravo perché vede i giovani, li sa lanciare. Limitandomi all'esperienza di Roma ricordo che è lui ad aver fatto esordire Zalewski e Bove".
Eppure il nome non scalda l'ambiente rossonero, pesano anche le mancate qualificazioni Champions con la Roma
"Al primo anno è comunque arrivato quinto con le quattro squadre davanti che erano molto più attrezzate della Roma. Nel secondo anno ha comunque fatto bene in Europa . Poi, se guardiamo bene, la Roma è da diverse stagioni che non si qualifica in Champions e non solo nei due anni con Fonseca. Anche quest'anno la qualificazione non è certa. E ad ogni modo anche Pioli fu accolto con delle perplessità perchè non aveva vinto nulla prima. Ma la realtà è che prima di tutto sono le società a fare gli scudetti. Un allenatore può essere bravo quanto vuoi ma dev'essere supportato. Poi, certo, ci sono anche livelli più alti come Klopp e Ancelotti ma ricordo che alla guida del Lille, in questa stagione, Fonseca ha sfiorato l'accesso alle semifinali".
Tra le alternative per la panchina rossonera c'è anche Conceição
"Se potessi scegliere non avrei dubbi: prendo Fonseca. Perché amo gli allenatori che portano delle idee di calcio. Certo, i risultati sono sovrani e Conceição ha dimostrato di vincere col Porto, ma è un allenatore vecchio stampo, molto duro, che punta su una grande disciplina e determinazione ma dal punto di vista tecnico-tattico non lo considero un innovatore. Così come non avrei preso Lopetegui. Fonseca segue invece una precisa linea di pensiero. Certamente mi sorprende che il Milan cerchi questa categoria di allenatori, dietro evidentemente c'è un ragionamento che non conosciamo".
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