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Passerini: "Il Milan è un cantiere. Futuro di A. Silva? Un enigma"

ESCLUSIVA MN - Passerini: "Il Milan è un cantiere. Futuro di A. Silva? Un enigma"
martedì 20 agosto 2019, 18:01ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Carlos Passerini. Con la firma del Corriere della Sera abbiamo parlato del momento del Milan, della campagna acquisti dei rossoneri, del futuro di Andrè Silva e della sfida che attende la squadra di Giampaolo contro l'Udinese.

Che bilancio traccia del Milan a cinque giorni dalla prima partita ufficiale della stagione?
"Il Milan è un cantiere e lo sarà fino al 2 settembre. La squadra è tutta in divenire e questo credo sia il lato negativo, che fa da contraltare a quanto di buono ho visto in questo pre campionato e cioè l'idea di gioco di Marco Giampaolo, che è già evidente. Ho visto un Milan che piano piano è cresciuto e credo che l'amichevole di Cesena sia da stornare. Ho avuto l'impressione che quella sia stata un po un'eccezione. Dalla metà campo in su il mercato sta complicando la situazione in maniera insidiosa".

Come giudica la campagna acquisti del Milan al 20 agosto e si aspettava un mercato di questo tipo?
"Fin dall'inizio era evidente che questo sarebbe stato il mercato del Milan. Questa volta, a differenza degli anni passati, è stato esplicito il tipo di mercato che avrebbe fatto: giocatori under 25 da valorizzare e una squadra da costruire in un medio periodo con un allenatore maestro. Se mi chiedete, però, un giudizio sul mercato, non posso che sospenderlo. Saranno 10 giorni molto attivi da questo punto di vista per il Milan. Queste cessioni che non vengono concretizzate hanno bloccato il mercato in entrata. Alcuni esuberi, su tutti Andrè Silva, si sono rivelati più difficili da piazzare rispetto a quanto ci si aspettava. Quel no arrivato dal Monaco per Andrè Silva ha scombinato i piani del Milan. Comunque sia, si sapeva già prima dell'inizio della nuova stagione che questa sarebbe stata una squadra sperimentale. Detto questo, manca qualcosa al Milan là davanti. Faccio fatica a credere che Leao sia già pronto per fare la seconda punta titolare nel Milan e credo che anche Giampaolo abbia lo stesso dubbio".

Dove sarà Andrè Silva al 2 settembre?
"Sono sincero, è un enigma complicatissimo. Ogni giorno perde un po' più di valore sul mercato, perchè sparisce una destinazione possibile per lui. La valutazione che il Milan ne fa è probabilmente troppo alta. Nessuno si prende il rischio di investire 25-30 milioni per Andrè Silva, perchè non da garanzie. Per come è stato messo sul mercato, anche se Giampaolo ha sempre vissuto questo tipo di situazioni, reinseirlo e magari doverci puntare è un bel cambiamento di orientamento. Il Milan è una situazione tale per cui, se anche dovesse rimanere il portoghese, dubito possa permettersi di metterlo fuori rosa. Sono sicuro che Giampaolo, con l'onestà intellettuale che lo contraddistingue, lo rimetterà alla pari degli altri. Il Milan lo vuol vendere, non ci sta riuscendo e non so se ci riuscirà".

Che Milan ci dobbiamo attendere domenica ad Udine?
"Mi aspetto di vedere un Milan che sarà ancora un po' più Gattusiano che Giampaoliano, soprattutto per quanto riguarda gli interpreti. Per stessa ammissione di Giampaolo, molti giocatori sono indietro, soprattutto i nuovi acquisti. Per la sua metodologia di allenamento, Giampaolo ha bisogno di tanto tempo e di stare vicino quotidianamente ai giocatori, di vederli e conoscerli. Questa incertezza sul mercato danneggia tutti, in particolar modo una squadra come il Milan, che ha un allenatore che sul campo lavora tanto. Giampaolo non è un gestore di uomini, ma un allenatore vero e proprio. Tornando al Milan che scenderà in campo a Udine, però, nel gioco qualcosa di diverso credo si sia già visto nel pre campionato".

Ovvero?
"Innanzitutto una ricerca del gioco maggiormente palla a terra, così come la centralità del trequartista, che è il fulcro del gioco ancor più del regista basso per Giampaolo. Suso, in questo senso, ha dimostrato di stare bene. Che stia ancora bene tra qualche mese, poi, è tutto da vedere, perchè la continuità è da sempre il tallone d'Achille di questo ragazzo. Può essere l'uomo chiave che accende il Milan. Un altro aspetto è il lavoro dei terzini, che è molto diverso rispetto a quello che succedeva con Gattuso. Con Giampaolo i difensori di fascia sono parte attiva dell'azione e spesso e volentieri si buttano dentro. Ho visto già una squadra che, quando perde palla, non scappa indietro ma aggredisce il pallone".