Silva: "Milan, credi allo Scudetto. Ritorno di Giampaolo? Pagò dazio negli USA"

L’ex allenatore Massimo Silva è intervenuto ai microfoni di MilanNews.it per parlare di attualità e del prossimo Milan-Sampdoria in programma domenica 13 febbraio alle 12.30 a San Siro.
Mister Silva, un Milan sulle ali dell’entusiasmo. È un Milan che può lottare per lo Scudetto:
“Bella domanda. Fino a qualche settimana fa onestamente non ci pensavo, adesso con queste ultime vittorie la musica è diversa. I rossoneri sono forti quando riescono a giocare a ritmo e se devo dirvi la mia, prima del derby, ero anche deluso da attaccanti come Giroud”.
E adesso?
“Il centravanti francese con queste doppiette con Inter e Lazio ha trovato più consapevolezza. Queste cose incidono nel rendimento di un giocatore”.
Quanti meriti attribuisce a Stefano Pioli sulla crescita del Milan?
“Sa trovare le coordinate giuste, pensate all’inserimento di Brahim Diaz che ha cambiato le sorti del derby e che adesso va considerata come un’arma in più. Se uno come Leao continua ad andare a questo ritmo ci sarà da divertirsi”.
L’Inter è ancora più forte?
“E’ più forte ma mai dire mai. Nel calcio succede di tutto, i pronostici esistono per essere sovvertiti. Il Milan deve crederci, così come il Napoli che può giocarsi le sue carte fino alla fine”.
Milan-Sampdoria sarà anche un altro ritorno di Marco Giampaolo a San Siro come avversario...
“Conosco bene Marco (i due hanno allenato fianco a fianco ad Ascoli, in Serie B e Serie A quando Giampaolo non era ancora in possesso del patentino di primo livello, ndr). Non credo che sarà emozionato, preparerà la partita con i suoi principi e con il grande lavoro settimanale. Darà filo da torcere al Milan”.
Cosa non funzionò nella sua parentesi a Milano?
“Le squadre di Marco giocano bene quando danno intensità. Ricordo che quell’estate, nel corso della tournée negli Stati Uniti, il Milan volava, stava benissimo. E rimasi sorpreso da questa cosa perché era insolito vedere una formazione viaggiare a mille in quel modo in piena estate. Con il senno di poi ritengo che quella fase di preparazione si sia rivelata, involontariamente, troppo pesante perché all’inizio del campionato non vedevo più quel ritmo. Mi è dispiaciuto molto, una grande squadra per Marco sarebbe stato il coronamento di un bellissimo cammino”.

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