A Maldini: ok l’8 in Champions ma il mercato? Non sparate su Pioli: errori sì e tanti meriti. In futuro basta braccio di ferro Maldini-club

A Maldini: ok l’8 in Champions ma il mercato? Non sparate su Pioli: errori sì e tanti meriti. In futuro basta braccio di ferro Maldini-clubMilanNews.it
giovedì 18 maggio 2023, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Ep. 370 - Maldini, ma quale grande stagione? Pioli e l’assenza di coraggio

Concordo con Paolo Maldini. Se il Milan dovesse chiudere con il quarto posto, con il piazzamento assicurato nella prossima Champions league insomma, sarebbe una stagione da 8 in pagella. E lo sottoscrivo condividendo anche il giudizio più approfondito sull’esito della semifinale con l’Inter, persa nettamente, e sul rendimento europeo dei rossoneri. Da tempo sostengono che la semifinale raggiunta dai rossoneri è stata come lo scudetto dello scorso anno: un traguardo norme e inaspettato, raggiunto in anticipo rispetto ai tempi biblici del calcio italiano, un capolavoro di bravura delle varie componenti, staff tecnico, area tecnica, gruppo squadra senza dimenticare il club che nel frattempo la sua Champions l’ha già vinta tenendo il monte stipendi a 86 milioni lordi e riuscendo nel frattempo a rinnovare i contratti di quasi tutti i big, compreso Leao che molti sapientoni in servizio permanente avevano già trasferito al Real, al City, al Chelsea.

Su un aspetto invece è il caso di approfondire l’intervento di Paolo Maldini. Lui ha seguito le linee guida della proprietà, ha chiesto e ottenuto per l’ultimo mercato (estivo e invernale) piena autonomia e qui i risultati sono stati molto negativi. È vero come ricorda ancora Maldini che invece di puntare su Dybala, ha preferito, per gioventù e profilo, CDK sul quale continua a scommettere. Ma proprio per questo motivo, visto che in due anni dalla proprietà del Milan ha ricevuto circa 120 milioni, deve delle spiegazioni sul tema.

Quando Pioli ha dovuto, per necessità, rivolgersi alla panchina per risparmiare le energie dei titolarissimi dello scorso anno rimasti senza Kessiè (e Romagnoli), ha ricevuto zero collaborazione. Per questo, invece del Tapiro, avrebbe diritto a ricevere un premio da critica e tifoseria. Poi ci sono anche le sue responsabilità. Intendo di Stefano Pioli. Che riguardano: 1) non essere riuscito nell’intento di trovare qualche contro misura allo strapotere interista durante tutti i derby del 2023; 2) aver accumulato da gennaio 2023 il solito numero di infortuni che lo hanno penalizzato specie dopo la sosta per il mondiale, tra gennaio e febbraio, quando ha toccato il punto più basso di rendimento; 3) aver puntato su qualche esponente della rosa (Adli, Vranckx, Bakayoko) a spizzichi e bocconi per motivi che non sono stati capiti.

Ai tifosi che adesso vogliono la testa di Pioli e il cambio di allenatore ricordo, molto semplicemente, quello che è successo a Simone Inzaghi e a Luciano Spalletti. L’anno scorso a Napoli volevano far fuori Lucianone, gli hanno dedicato anche uno striscione in proposito. Stesso destino per il tecnico interista che è stato messo in stato d’accusa anche dal fuoco amico nei giorni delle 11 sconfitte in campionato e oggi viene osannato dagli stessi che lo volevano esonerare prima del Barcellona! Cambiare Pioli sarebbe un errore micidiale. E meno male che sul punto la proprietà Milan non si farà influenzare. Per il futuro faccio una sola riflessione. Adesso è cosa buona e giusta curare le ferite, di testa e di muscoli, e tentare di raggiungere la Champions ma dal giorno dopo, dal 5 giugno, sarà bene definire gli accordi tra area tecnica e azionista perché sarebbe semplicemente stucchevole oltre che dannoso riproporre lo stesso braccio di ferro della scorsa estate. Maldini sa che in caso di mancata Champions ricevere l’autonomia dello scorso anno non sarà possibile.