Buon anno al genio del calendario. Sbagli e abbagli tra campionato e coppa. Il nodo Krunic, gli strani casi di Theo e Rafa. Mercato: sforzi, idee chiare, tempismo

Buon anno al genio del calendario. Sbagli e abbagli tra campionato e coppa. Il nodo Krunic, gli strani casi di Theo e Rafa. Mercato: sforzi, idee chiare, tempismoMilanNews.it
venerdì 5 gennaio 2024, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Gli auguri più belli sono stati quelli di Alessandro Florenzi dopo la vittoria sul Sassuolo, diretti a chi fa i calendari: "Noi alla mezzanotte del 31 andremo a dormire, loro no...". Ora si torna in campo tra pochi giorni per i quarti contro l'Atalanta, a metà tra Empoli e Roma. Chi apparecchia la tavola fa dei conti davvero singolari, gli inviti per quanto riguarda giorni e orari sono ancora più estrosi. Comunque, l'ultima partita del 2023 e la prima del 2024 in campionato e Coppa Italia, il Milan le ha vinte e Dio sa quanto ne avesse bisogno
La Serie A rossonera prosegue in stato di totale emergenza per quanto riguarda difesa e centrocampo. E' tornato Gabbia ma non basta: servono un altro difensore e un centrocampista, in attesa di sciogliere il nodo Krunic: decidere alla svelta se è dentro o è fuori, come pare sia. L'attacco resta una priorità, ma per l'estate (quindi bisogna lavorarci da adesso) perché Jovic sembra dare maggiori garanzie e affidabilità, in questo momento - per condizione - anche più di Giroud. Quel che è certo è che in questo mercato di riparazione servono tempismo, idee chiare, un piccolo sforzo: sapete come la penso, non sono i soldi spesi a rendere una campagna positiva o negativa, ma se è necessario tirarne fuori qualcuno di più per un obiettivo chiaro, bisogna farlo con decisione. Non sono le decine di milioni a fare grandi le squadre, ma le idee, la coerenza, l'assemblaggio armonioso tra ruoli, caratteristiche, potenzialità. 
Tra gli errori commessi, gli infortuni, i punti persi malamente ovunque (il Milan non vince in trasferta da ottobre), adesso è l'ora dell'equilibrio senza farsi abbagliare dalla sfida al Cagliari e dei giovani rampanti che si sono divertiti e hanno divertito.

Un esperimento coraggioso, ora però non ripetibile tra Empoli, Atalanta e Roma, tanto meno alla lunga distanza. Una boccata di ossigeno, dopo quella col Sassuolo, ancora e sempre bisognosa di continuità.
Francamente in questa fase insisterei con Theo Hernandez centrale: in questo ruolo, oltre alla disponibilità, sta rendendo al meglio grazie all'attenzione, la concentrazione, l'abnegazione che ultimamente difettavano non poco. Tanto che Pioli non ha mancato di indirizzargli un paio di affettuose stoccate: l'asticella andava alzata. Il Milan ha più che mai bisogno dei suoi due massimi leader tecnici, Theo e Rafa. Anche Leao è finito nel mirino di qualche tifoso (dei critici lo è già da tempo) non disposto a concedergli la fine della convalescenza. I fischi non lo devono abbattere: San Siro è abituato bene, da sempre becca più ferocemente gli assi rispetto ai meno dotati. E' successo a Rivera, Gullit, Seedorf, Albertini, persino a Van Basten. La San Siro rossonera dai migliori esige il meglio, la riconciliazione con il buon ingresso e il gol al Cagliari deve servire a Rafa come sprone.
E' l'ora che i leader tecnici, così come quelli carattere, prendano per mano il gruppo aiutandolo a compattarsi, soffrire con umiltà, portare a casa i risultati. Così come la scorsa settimana, ripeto che in questa fase il gioco deve adattarsi ai giocatori e non viceversa. Si vince con la testa, con il cuore, ma anche cambiando pelle per l'occorrenza.
Buon 2024 ancora a tutti voi: serviranno molti eventi per renderlo migliore del 2023, dobbiamo avere fede e voglia di contribuire ciascuno per la sua parte.