I messaggi di San Siro continuano: due settimane per le prime risposte? Serve rinvigorire l'ambiente per non perdere quanto costruito

I messaggi di San Siro continuano: due settimane per le prime risposte? Serve rinvigorire l'ambiente per non perdere quanto costruitoMilanNews.it
lunedì 13 maggio 2024, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara

Il Milan è tornato a vincere sabato sera e questa, visto l’ultimo mese, è una notizia. Il clima attorno a squadra e società di è tremenda attesa e di silenziosa protesta, con la Curva Sud che nella nuova fanzine ha ulteriormente indicato i punti focali di ciò che vorrebbe vedere nei mesi e negli anni futuri. Il primo tassello è quello del nuovo allenatore che subentrerà a Stefano Pioli. La rosa dei candidati si è ulteriormente ristretta, con Marco Rose che ha annunciato che rimarrà al Lipsia. Dunque, ad oggi, ci sono tre nomi che rimangono caldi: Sergio Conceiçao, Thiago Motta e Paulo Fonseca. Non ci sono aperture su Antonio Conte, che rimane il più desiderato dai tifosi. Il fatto che Conceiçao si stia muovendo come uno che vuole lasciare il Porto fa capire che il suo nome è caldo. È un allenatore che rispecchia il vademecum che stanno cercando a Casa Milan, così come ci sono tante caratteristiche di Thiago Motta che convincono. Fonseca è in mezzo all’interesse del Milan, ma ha anche quello del Marsiglia. Deciderà a fine stagione, ma il Milan non può aspettare ancora molto. Queste due settimane sono quelle in cui si dovrà stringere il cerchio, perché c’è un mercato da fare in base a quelle che saranno le caratteristiche dei giocatori che il nuovo mister chiederà. 

Ma rimanendo sulla questione ambientale, è evidente che il tifoso milanista non sia più caldo come prima. Continua ad andare allo stadio, quello si, ma la sua insoddisfazione è palpabile e la si nota in tutti gli ambienti: dal bar alla palestra fino ad arrivare all’Agorà dei social. Sono segnali che non possono e non devono essere sottovalutati da società e proprietà. Perché il tifoso è il cliente finale al quale una società di calcio si rivolge, ma per invogliarlo a spendere i suoi soldi, c’è bisogno di una squadra che animi tutto e tutti in campo. Una squadra forte, guidata da un allenatore che sappia ridare nuovi stimoli a giocatori e ambiente. Ma soprattutto, una squadra che lotti per vincere. Lo scudetto di due anni fa, dove Gerry Cardinale venne involontariamente travolto dalla sbornia milanista in Piazza Duomo (nessuno sapeva chi fosse in quel momento), deve essere il fuoco che va alimentato e le vittorie dell’Inter devono essere le scottature sulla pelle per reagire. 

Siamo a un punto delicato, cruciale. Non possono essere sbagliate le mosse a tutto tondo. I rischi di perdere la parte di tifoseria che agisce sulle ali dell’entusiasmo ci sono, i fidelizzati difficilmente lasceranno il loro posto, ma anche loro vanno rinfrancati.