Allegri come Filippo II. Che parterre de Roi con gli altri otto. Il centravanti per capire tutto. Un abbraccio a “Ruota Fumante”

Allegri come Filippo II. Che parterre de Roi con gli altri otto. Il centravanti per capire tutto. Un abbraccio a “Ruota Fumante”MilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

Carisma, personalità, sicurezza, convinzione, fiducia. Massimiliano Allegri mi ha trasmesso tante sensazioni positive durante la conferenza stampa di presentazione. Più di una volta il tecnico livornese ha sottolineato quanto debba essere coesa la società, quanto sia importante questo fattore per conseguire i successi in campo, citando il lavoro anche di Igli Tare, con la sua determinazione, il suo entusiasmo, la sua ambizione. Insomma, le mie due “picozze” dalle punte ben acuminate, per evitare che si scivoli pericolosamente, come nella scorsa stagione, verso il baratro di risultati deludenti e non degni del blasone rossonero.

Immagino con quale rispetto e attenzione lo guardino i giocatori mentre spiega i suoi dettami tecnici, le sue idee di calcio, la sua voglia di costruire un gruppo compatto. Immaginario erede di Filippo II, re di Macedonia, padre di Alessandro Magno, che con la sua falange, formata da un quadrato di sedici fanti per sedici file, conquistò la Grecia.

Massimiliano Allegri non ha bisogno di 256… soldati, ma solo di tre file per un totale di 10 giocatori. Devono muoversi in perfetta armonia, a protezione del portiere, ma anche lanciandosi, come magnifici e potenti opliti, verso la rete avversaria. Massimiliano Allegri sarà aiutato, nei dialoghi con i suoi ragazzi, dal suo passato, che lo ha visto arrivare due volte in finale nella manifestazione più importante: la Champions League. Negli ultimi 15 anni solo altri otto allenatori sono riusciti in questa impresa con due finali o più. Un parterre de Roi frequentato da Ancelotti, Klopp, Guardiola, Zidane, Heynckes, Tuchel, Simeone e Simone Inzaghi. La finale di Champions League, quella del 2027 che si disputerà al Wanda Metropolitano, è lontana, ma intanto il tentativo di essere l’allenatore della seconda stella è un meraviglioso stimolo per il suo lavoro.

Certo, lo deve aiutare il suo amico Igli Tare, che deve avere fantasia e conoscenze per trovare i giocatori più funzionali, sempre in linea con i parametri economici della Società. Non dimentichiamo però la promessa: il denaro incassato dalle cessioni verrà immesso sul mercato. Quindi almeno 150 milioni, se sommiamo a quelli incassati da Reijnders, Kalulu e Pellegrino, quelli che entreranno nelle casse dalla vendita di qualcuno di questi giocatori: Theo Hernandez, Morata, Thiaw, Musah, Bennacer, Adli, Pobega, Vasquez, Terracciano.

Dopo Jashari - questione di ore - obiettivo due terzini di qualità, oggi un ruolo fondamentale negli schemi di ogni tecnico. Poi magari, viaggiando con un po’ di fantasia, in caso di uscita di Thiaw, caccia ai Leoni. Ma soprattutto, la cartina di tornasole sulle ambizioni del Club sarà legata alla cifra da investire sul centravanti. Servono dai trentacinque ai cinquanta milioni per offrire ai tifosi del Milan un campione, un discendente della Stirpe d’oro nata più di cento anni fa con Louis Van Hege.

Chiudo con un omaggio e un saluto a Theo Hernandez. Le sue veloci discese, le sue progressioni devastanti e esaltanti, i suoi dribbling volanti, i suoi tiri potenti e precisi rimarranno indelebili nella memoria dei tifosi del Milan, che hanno vissuto le sue gesta, legate alla conquista di uno straordinario Scudetto. Il binario di sinistra, con Leao davanti a lui, ha aiutato il popolo rossonero a sognare e poi vivere bellissime realtà in questi anni.

Chi vuole ricordare la sua ultima pallida annata, libero ovviamente di pensare che sia stato meglio non averlo trattenuto. Libero anch’io di pensare che, con la cura Allegri, sarebbe ritornato ai suoi livelli. Comunque, un grande abbraccio, indimenticabile “Ruota Fumante”!