L'anticipo di Galli - Samuele Ricci e il centrocampo che verrà

Igli Tare e Max Allegri, quelli che ho sempre definito i garanti del progetto tecnico rossonero 2025-26, stanno lavorando a pieno ritmo e in piena armonia. Anche se, va detto, trascorsa un’altra settimana si segnalanosoprattutto giocatori in uscita: prestiti scaduti non rinnovati e cessioni (o cessioni annunciate) di giocatori ritenuti non funzionali al disegno sportivo.
Il primo acquisto ufficiale risponde al nome di Samuele Ricci, centrocampista proveniente dal Torino. Lo scorso 20 giugno avevo scritto che l’acquisto del classe ’01 sarebbe stato un elemento importante per iniziare a ricostruire un nucleo di giocatori italiani e avrebbe completato un centrocampo che va pensato già nell’ottica del ritorno in Champions.
Chi è Ricci, calcisticamente e non solo? Ventitre anni (compirà i 24 anni il 21 Agosto), nativo di Pontedera in provincia di Pisa, cresciuto nel prolifico settore giovanile dell’Empoli. Quasi 190 presenze tra i professionisti(Empoli e Torino), pochi goal (4), 10 presenze in Nazionale A dopo un percorso che lo ha visto protagonista con le varie selezioni azzurre a partire dall’U17.
Chi lo conosce bene lo definisce un ragazzo serissimo, dotato di proprietà di linguaggio, la testa da campione, focalizzato al compito, qualità che si sono consolidate nel tempo. Tatticamente potremmo definirlo un regista difensivo, perché sa costruire gioco ma ha anche una notevole predisposizione al recupero palla: l’accostamento a van Bommel, detto “la lavatrice”, arrivato nel gennaio 2011 proprio sotto la gestione di Allegri in tempo per contribuire alla vittoria del 18° scudetto rossonero, calza a pennello ed è di buon auspicio.
Samuele si esprime al meglio nel ruolo di vertice basso in un centrocampo a tre, ma intelligenza calcistica e duttilità gli permettono di giocare anche mezzala oppure di gestire le sue mansioni con il compagno di reparto in una mediana a due. Nel tempo, sono certo, diventerà un cardine importante anche della nostra Nazionale. Di certo, stando alle statistiche, non sarà lui a riequilibrare la perdita in termini realizzativi dovuta alla partenza di Reijnders.
A pochi giorni dall’inizio del ritiro estivo, dunque, il nostro centrocampo può contare su Fofana, Loftus-Cheek, Bondo e Ricci (Bennacer e Adli sono fuori dal progetto); la conclusione del mondiale per club dovrebbe consegnarci Modric, ma l’annuncio che tutti attendiamo è quello di Ardon Jashari. Ardon, nato a Cham, in Svizzera, il 30 luglio 2002, è un centrocampista del club Bruges e della nazionale svizzera, in cui esordì ventenne contro la Repubblica Ceca. Anche lui è un giocatore duttile, adatto all’idea di Allegri di un centrocampo che, capace di cambiare fisionomia a seconda dei momenti della gara, cosa che il nostro Max sa fare molto bene. Lo svizzero è più un regista dinamico che un incontrista, ma la sua capacità di abbinare qualità e fisicità (181 centimetri per 81 chili, quasi un fisico da rugbista) lo rende un profilo di grande prospettiva: un box to box moderno che sa equilibrare iniziativa offensiva e copertura difensiva.
Jashari porterebbe anche una quota di milanismo nel gruppo, come si evince dalle immagini che in questi giorni affollano i social e che lo mostrano giovanissimo a San Siro a tifare Milan. A ciò, consentitemi l’ironia, si aggiunga un episodio che nessuno ricorderà e che risale alla terza giornata della scorsa edizione di Champions League e che dovrebbe farci capire il suo desiderio di contribuire alla causa: al 65’, su calcio d’angolo per il Milan, Ardon, con un rinvio maldestro, colpisce la traversa rischiando di beffare il suo stesso portiere! Scherzi a parte, ci auguriamo che i viaggi in Belgio di Igli Tare non siano stati inutili e che presto ci sia un volo dal Belgio da seguire con particolare attenzione: il ragazzo - elemento da non trascurare - sembra avere sposato la causa rossonera e sta facendo tutta la pressione possibile.
Avrei - l’ho già detto altre volte - un’ultima richiesta per consolidare il pacchetto di giocatori che, di partita in partita, si andrà a distribuire nella zona nevralgica del campo: se il giovane talento spagnolo Javi Guerra oggi appare più lontano da Milanello (ma non si può mai sapere, forse è un ottimo piano B), rimane forte la speranza di vedere in rossonero Granit Xhaka, un elemento che se inserito nell’organico potrà fornire, insieme a Modric, esperienza e temperamento e che potrà essere di grande utilità in questa stagione di rinascita. Una stagione che, ne siamo tutti consapevoli, deve essere quella del ritorno fra le big europee.
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