In attesa della risposta, ricordiamo chi è Jashari e perché il Milan lo vuole così tanto

Il Milan è pronto a rompere ancora una volta il portafogli per rinforzare il centrocampo. Dopo Samuele Ricci dal Torino, 23 milioni di euro più bonus, dopo l'investimento per lo stipendio di Luka Modric preso da svincolato dopo la lunga e vincente esperienza al Real Madrid, i rossoneri sono pronti a investire forte per prendere Ardon Jashari dal Club Bruges. Lo ha ufficialmente confermato il neo direttore sportivo di Via Aldo Rossi, Igli Tare, a margine della conferenza stampa di presentazione di Massimiliano Allegri. "La sua volontà è questa, di giocare per questa squadra. Ma in questo momento dobbiamo rispettare le dinamiche di un altro club con cui lui è sotto contratto. Riteniamo di aver fatto una grande offerta, anche nel rispetto della storia del club e del calcio belga. Mi auguro che la vicenda si chiuda con un lieto fine per il Milan e per il giocatore", ha detto Tare. Le cifre: 35 milioni più bonus, ovvero il colpo più costoso della storia di Gerry Cardinale alla guida del Milan. Basteranno?
Chi è Jashari
Classe 2002 di Cham, centrocampista del Club Bruges, origini albanesi, sviluppa di fatto tutta la sua carriera in terra elvetica. FC Baar, Zug 94, poi Lucerna dal 2013 al 2022. Il debutto tra i pro arriva nell'estate del 2020, nell'estate del 2024 il primo salto importante. Dalla Super League elvetica alla Jupiler Pro League belga. Lo prende il Club Bruges, per 6 milioni di euro, una cifra da record per le cessioni del Lucerna. Un anno basta per convincere il Milan. 35 presenze, 3 reti, ma soprattutto tantissima sostanza che garantiscono al ragazzo che con il Bruges arriverà secondo in campionato e che trascinerà i belgi agli ottavi di Champions, il premio di Giocatore e Giovane dell'Anno della Jupiler Pro League. Nazionale maggiore dal settembre 2022, con i rossocrociati deve ancora inserirsi come leader e perno.
Analisi tecnica e tattica
Un centrocampista completo, di costruzione ma pure di rottura. Centottantuno centimetri, ha grande qualità nel palleggio ma pure visione e capacità nella costruzione. E' un giocatore da calcio di predominio, non solo un mediano ma anche un box to box. Nel Bruges giocava spesso come secondo pivot al fianco di Raphael Onyedika con un centrocampista più avanzato davanti, o come unico mediano in un centrocampo a tre. Grande abilità nei passaggi verso l'ultimo terzo e nei passaggi lunghi, è stato costantemente tra i migliori cinque del campionato in queste metriche, soprattutto nella ricerca della profondità centrale.

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