Disciplina e sacrificio: così Gattuso vuole rilanciare il Milan. Tornano gli allenamenti intensi: tre possibili moduli

Il Milan riparte da Gattuso, dal senso di appartenenza, dalla voglia di lavorare e sudare la maglia per conquistarsi anche solo un centimetro in più in campo. Ma Ringhio non è solo grinta e cuore, forse saranno sempre le sue caratteristiche principali, quelle mostrate da calciatore, ma il nuovo allenatore del Milan è anche tattica e preparazione alla gara. Gattuso arriva al Milan con un bagaglio d’esperienza molto importante, in Italia e in Europa, fatto di tante difficoltà e molti bocconi amari. Il curriculum può lasciare perplessi perché Rino non ha allenato Chelsea o Real Madrid, ma Pisa e Ofi Creta, ma è proprio questo senso di responsabilità che sente sulle sue spalle che potrà fare la differenza. Lui la maglia del Milan la sente, ci ha giocato 13 anni e a differenza di Inzaghi e Seedorf è arrivato ad allenare la prima squadra con un bagaglio di esperienze, e difficoltà vissute sulla propria pelle, molto più ampio.
Rino ha una grande opportunità ma deve stare attento perchè ha preso in mano una squadra demotivata e con le idee confuse, ereditata da un Montella che non è mai riuscito a creare un’identità. Il gioco non si è mai visto, troppi moduli e troppi esperimenti, il rapporto con alcuni giocatori non è mai decollato. Gattuso dovrà essere bravo a fare le cose semplici, puntare su una formazione base e dare continuità, certezze ai giocatori. Ci sarà disciplina e sacrificio, come testimonia il primo allenamento condotto ieri a Milanello. Anche i giocatori hanno nuovi stimoli, potranno usufruire di nuove metodologie di lavoro, forse più stimolanti, ma sicuramente più intensi. A Montella è stato più volte rimproverato di condurre allenamenti troppo blandi, non a caso il suo Milan è una delle squadre che corre meno in serie A, con Gattuso invece ci sarà molto più vigore. Diversi giocatori hanno preso bene questo cambio in panchina, c’è la possibilità di dare una svolta alla stagione, cambiare un modo di lavorare che in settimana non ha premiato nessuno. D’altronde con Montella tanti giocatori hanno reso poco, anche chi è sempre stata una certezza come Bonucci o Bonaventura, ma anche lo stesso Kessie.
L’ex Atalanta sarà sotto osservazione da subito, Gattuso lo vuole più tonico, più presente negli inserimenti. Un altro giocatore che stuzzica Gattuso è Suso, magari potrebbe anche cambiare posizione. In effetti il nuovo tecnico rossonero ha fatto capire di voler giocare con una difesa a tre e un centrocampo a quattro. Quindi le tre ipotesi di modulo che ci vengono in mente ruotano tutte intorno alle punte. Potrebbe essere 3-4-3 puro, con Suso e Jack ai lati di una punta, oppure 3-4-1-2 con un trequartista e due punte, magari Suso sarà provato da Rino proprio alle spalle di due attaccanti, può essere un’ipotesi di lavoro. Il terzo modulo è quello usato da Montella recentemente, il 3-4-2-1 con due trequartisti e solo un attaccante.
Ma al di là dei moduli sarà l’atteggiamento a fare la differenza. Il pubblico milanista vuole vedere una squadra che lotta dall’inizio alla fine, che non si risparmia in campo, un gruppo che sa cosa fare quando ha la palla tra i piedi, giocatori motivati che vanno oltre il semplice compitino. Ma soprattutto giocatori inseriti al posto giusto per esaltare le loro qualità, li dove Montella ha fallito.
Buona fortuna al nuovo allenatore del Milan, questa società ha bisogno di serenità e stabilità dopo sette cambi tecnici nel giro di quattro anni. Il compito di Gattuso non sarà facile, sono tanti gli scettici che lo vedono già in crisi, ma per questo in caso di successo Rino esulterà con più gusto.

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