Riecco Emerson 100 giorni dopo. È cambiato qualcosa sul mercato? Per il Milan no, ma il brasiliano...

Nella giornata odierna Emerson Royal è tornato ad allenarsi in gruppo a Milanello: una tappa importante nel suo percorso di recupero dopo la lesione distrattiva di alto grado del polpaccio destro rimediata nel match di Champions League del 22 gennaio a San Siro contro il Girona, quando il brasiliano è stato costretto a lasciare il campo sconsolato dopo pochissimi minuti dal fischio d'inizio. Parliamo di ben 100 giorni fa.
EMERSON ROYAL-MILAN, DOVE ERAVAMO RIMASTI
Ma dove eravamo rimasti? Il terzino, arrivato in estate dal Tottenham per circa 15 milioni di euro più bonus dopo mesi di trattative e corteggiamenti, era già pronto a lasciare la maglia rossonera durante il mercato di gennaio, con il club di via Aldo Rossi che l'aveva messo sul mercato e aveva intavolato una trattativa, molto ben avviata, con il Galatasaray: una situazione che fa ben capire come sono andati i primi sei mesi in Italia dell'ex Barcellona. L'infortunio ha ovviamente bloccato tutto, ma lo status del numero 22 era rimasto invariato: tutto dice che è fuori dal progetto tecnico. Addirittura, con l'arrivo di Walker, era finito fuori dalla lista dei 25 della Serie A, salvo poi essere reintegrato grazie a vari incastri e alle uscite di Bennacer e Okafor sul gong finale.
IL FUTURO DI EMERSON ROYAL AL MILAN
Nel frattempo ne sono successe di cose: i rossoneri sono usciti dalla Champions League, sono precipitati al nono posto in campionato ma sono arrivati in finale di Coppa Italia, anche grazie al nuovo assetto che Conceiçao ha trovato alla squadra: il 3-4-3 delle ultime uscite ha dato allo stesso tempo brio ed equilibrio, spogliando alcuni giocatori, Leao e Theo su tutti, di alcune responsabilità difensive e lasciandoli liberi di qualche corsa in avanti in più. Contemporaneamente la linea a tre ha dato più certezze, con giocatori aggressivi come Tomori e Pavlovic che a turno salgono sulla linea dei centrocampisti in pressing per dare una mano a Fofana e Reijnders. Il tecnico portoghese sembra aver trovato gli uomini su cui puntare, anche sugli esterni: a sinistra ovviamente c'è Theo, a destra si sta mettendo in mostra Alex Jimenez. Tanta corsa, applicazione e anche un assist contro l'Inter per il gol del vantaggio di Jovic. In tutto questo come si incastra Emerson? Al Tottenham, nella passata stagione e in questo tipo di sistema, ha giocato come difensore centrale (sia di destra che di sinistra), mentre sembra improbabile un impiego come esterno a tutta fascia: nei suoi mesi da terzino a quattro non è mai riuscito a fare una giocata offensiva degna di questo nome. A San Siro si era ormai certi di una cosa: palla ad Emerson in zona offensiva, automaticamente sarebbe arrivato un retropassaggio. Ovviamente ora sarà nuovamente il campo a parlare e Conceiçao magari saprà trovargli una collocazione, ma il recente passato, sia al Milan che in altre squadre, non fa ben sperare.
LA VOLONTÀ DI EMERSON ROYAL
In tutto questo cosa pensa il calciatore? Per lui ha parlato il papà, Emerson Zulu, e l'ha fatto proprio ai microfoni di MilanNews.it qualche settimana fa. Emerson ed il suo entourage erano consci delle difficoltà che avrebbe portato una nuova sfida: "Ogni transizione ha le sue sfide: nuovo paese, nuove persone, una cultura diversa. Nonostante le somiglianze tra Brasile e Italia, essendo il nostro un paese con più di 30 milioni di discendenti italiani, l'adattamento richiede tempo. La pressione è sempre presente, sia dai tifosi, dai media o dagli agenti. Ma Royal gestisce bene tutto questo, ha un solido controllo emotivo". Mentre la trattativa che a gennaio sembrava ormai prossima a concretizzarsi glissa: "Per noi non c'è mai stata una trattativa concreta. Non credevamo che sarebbe successo e ne sapevamo poco. È stato un rumor che è apparso e scomparso rapidamente". E quindi che obiettivi ha il brasiliano? "L'obiettivo è chiaro: fare ciò che ci si aspetta da Royal, contribuire, dare il massimo e aiutare la squadra a conquistare titoli". Ma sempre col supporto dei tifosi: "Pazienza, resilienza e cuore sono fondamentali. La pressione fa parte del gioco, e spesso siamo i nostri critici più severi. Ma il supporto dei tifosi è essenziale. Per Royal, indossare la maglia significa impegno e passione. Ce l'ha nel DNA e ama il Milan". Royal avrà a disposizione pochissime partite per far cambiare idea alla dirigenza visto che in estate verranno valutate con attenzione tutte le offerte che arriveranno per lui.

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