L'anticipo di Galli - Cammino verso la Finale: occhio a non sottovalutare quest'aspetto

L'anticipo di Galli - Cammino verso la Finale: occhio a non sottovalutare quest'aspettoMilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Filippo Galli

Domenica scorsa, allo stadio “Pierluigi Penzo”, il Milan ha battuto il Venezia per 2-0. La squadra, per poco più di metà tempo, ha giocato un calcio piacevole, mostrando quella che definisco la “bellezza corale” di questo sport. Abbiamo avuto il pieno controllo del gioco poi, come troppo spesso accade, si è lasciato campo, se non l’iniziativa, all’undici di Di Francesco che ci ha creato più di un’apprensione. 

Nel secondo tempo, con i veneziani protesi a recuperare lo svantaggio, non siamo riusciti ad approfittare degli spazi concessi dagli avversari. Le nostre ripartenze non sono state efficaci per i soliti errori di rifinitura e/o di finalizzazione, errori di scelta o di esecuzione molti dei quali commessi senza che gli avversari portassero una forte pressione alcuna pressione sui nostri giocatori, a testimonianza di come la squadra abbia bisogno ancora di uno step in avanti in termini di gestione delle emozioni e di consapevolezza della propria forza.

Chi è sembrato più di tutti in difficoltà, sebbene sia entrato solo nell’ultima mezzora, è senza dubbio il “Bebote”. Per sua e per nostra fortuna, la realizzazione del goal del raddoppio a tempo pressochè scaduto gli ha certamente dato linfa dal punto di vista psicologico ed emotivo, un fattore su cui il ragazzo potrà appoggiarsi per ritrovare sé stesso e ridarci quel Gimenez che avevamo ammirato nelle prime uscite in maglia rossonera.

Altra nota positiva il rientro di Kyle Walker che, ricordiamo, può essere impiegato come “braccetto” nei tre centrali o come “quinto”di difesa. Quello che non comprendo e non ho informazioni che mi possano aiutare a farlo è il motivo per cui Bondo e Sottil, trai nuovi acquisti, siano impiegati così poco. Al contrario, pur continuando a deludere, nei subentri, viene sempre data priorità a Joao Felix. Inspiegabile.

In ultimo ma certamente con una valenza notevole, il nuovo sistema di gioco a cui Conceição si è affidato. Lo avevo già scritto dopo il derby di coppa, la nuova disposizione del reparto difensivo ha dato maggior sicurezza ed ha conferito maggior solidità alla squadra, prova ne sia l’unico goal subito nelle ultime quattro partite.  Detto ciò la sensazione che ho vissuto nelle ore successive alla gara è stata di indifferenza, quasi come se non si fosse giocato, come se la partita non avesse assegnato i tre punti. Il pensiero di tutti  è ormai rivolto all’Olimpico di Roma, alla finale di Coppa Italia del prossimo 14 maggio.

Non sto parlando della squadra (anche se forse inconsciamente lo è anche per loro) ma di noi tifosi che, come è giusto che sia, riteniamo di avere un ruolo importante nelle prestazioni dell’undici rossonero, un’influenza che porti energie positive o negative in base a come ci approcciamo alle gare e a come accompagniamo “i nostri eroi” prima, durante e dopo le contese. 

Consiglio perciò, di non sottovalutare il fatto che, non solo ogni allenamento, ma anche ogni partita, a partire dalle 22.54 dello scorso 23 aprile (momento del fischio finale che ha sancito il trionfo sui cugini nella semifinale), avrà un notevole peso specifico nel percorso che ci dovrà portare nelle migliori condizioni possibili all’appuntamento capitolino. E pazienza se continuano a rincorrersi le voci sul prossimo direttore sportivo e sull’eventuale, nuovo allenatore. Non aiutano ma non ci possiamo fare niente.

Il Milan non può fallire l’ingresso in Europa League e per centrare l’obiettivo ha bisogno, ancora una volta, dell’energia che arriva dai tifosi, anche da quelli più scontenti e più delusi dalla squadra, dall’allenatore e dalla società. Appuntamento lunedì sera a Marassi, contro il Genoa, per un altro passo importante verso Roma.

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