I rottoneri: accuse, responsabilità, processi e rimedi

I rottoneri: accuse, responsabilità, processi e rimedi MilanNews.it
venerdì 15 ottobre 2021, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

L’esercito mediatico e social è sul sentiero di guerra. Dopo i milioni di virologi, pneumologi e ricercatori low cost e last minute, su piattaforme e testate sono sbarcati ortopedici, chirurghi, fisioterapisti, chiropratici, preparatori atletici, santoni, luminari illuminati e penne ironiche. 

Normale. Milanello da qualche tempo è un lazzaretto a cielo aperto, un ospedale da campo senza confini. Fioriscono infortuni in egual misura quanto, all’esterno, germogliano processi, accuse, sentenze sommarie. Teniamo presente che nel tribunale popolar-giornalistico non possono essere esibiti quali prove i casi Rebic (in un anno gomito, Covid e anca), Ibra (acciacchi sportivamente senili), Hernandez (positivo al virus dopo il doppio vaccino), Giroud (leggi Hernandez, aggiungici che negli ultimi anni ha vinto tutto a Londra e in Nazionale senza neanche un raffreddore), Messias (70 presenze e 15 gol in 2 stagioni al Crotone, da dove è arrivato claudicante), Krunic (infortunatosi in Nazionale), Kessie (Olimpiadi dopo un anno fuori giri, per di più scombussolato dal Covid come tutti), Florenzi (21 presenze in campionato e 14 nelle varie coppe a Parigi lo scorso anno). Non è comprovante nemmeno la statistica perché in questo momento in serie A sono una sessantina gli infortunati: esclusi i convalescenti e le squadre con un solo acciaccato (6), il Milan è assolutamente nella media e nemmeno al primo posto, senza contare la sfiga che conta per tutti senza valere per nessuno. 

ERRORI. Qualche dubbio di gestione, ovviamente, nasce anche in noi poveri profani della medicina, ma sereni e vecchi studiosi della gestione sportiva nel calcio. A tutti i livelli. È questo ho fatto in questi giorni, confrontandomi con esperti, dirigenti, tesserati esterni e/o interni al Milan. Non avendo titoli né per emettere diagnosi né terapie né prognosi, come invece la maggior parte dei tastieristi attivi. Analizziamo quindi il caso più eclatante per cercare di spiegare. E di capire.

MAIGNAN. I problemi (dolori al polso) iniziano un mese fa a Liverpool e procedono a intermittenza per un mese, periodo in cui il portiere francese gioca 6 (sei!) partite e si allena regolarmente per 4 (quattro!) settimane. I primi accertamenti, la terza di settembre, danno esito negativo. La situazione, a suo dire, va migliorando e quindi parte per il ritiro della Nazionale. Ora: se il mio medico mi chiede come va e io rispondo "tutto ok", in assenza di segnali vale il "tutto ok". Non entro nei meandri dei referti. Aggiungo solo che chi ha operato Maignan, il professor Loris Pegoli, è membro delle società europea, italiana, giapponese ed estone per la chirurgia della mano, nonché membro della società europea di chirurgia del polso e membro della società internazionale della traumatologia sportiva della mano. 

STAFF MEDICO. Chiamato a deporre (a voi giudici decidere se come testimone o ruffiano), non posso omettere di confessare di essere in cura (con la mia famiglia) da 36 anni presso lo staff medico del Milan. Spero di non dimenticare nessuno. Dal compianto Ginko Monti a Rudy Tavana, da Gianluca Melegati a Massimiliano Sala, passando per le mani dei fratelli Pagani, di Roberto Boerci, Nello Genovese (tuttora nello staff), Alessandro Trabattoni. Da 3 anni, a causa di un problema all’anca poi risolto chirurgicamente dal prof. Daniele Casalini (ex Inter) agli "Istituti clinici Zucchi - Gruppo San Donato" di Monza, mi affido al primario dell’unità riabilitativa di quella clinica, il dr. Cristiano Fusi, fisiatra di tutte le squadre del Milan dopo una lunga milizia come medico sociale del settore giovanile, nonché referente fisiatra delle cliniche "Columbus" e "La Madonnina" di Milano. Fusi aveva già lavorato 4 anni a Milanello, dal 2004 al 2008. Nel suo studio incontro sportivi, celebrità, campioni ed ex campioni, ma soprattutto folle di gente comune. Lo vedo tutte le settimane, come ogni settimana mi affido alle straordinarie mani di Mario Ruggiu, fisioterapista al Milan e poi in Nazionale con Donadoni e all’estero con Capello, una vita per lo sport, calcio, ciclismo, atletica... Il suo ultimo capolavoro si chiama Filippo Tortu che gli ha dedicato la medaglia d’oro olimpica. Anche da Mario Ruggiu incrocio spesso atleti ed ex atleti di ogni disciplina. La riabilitazione (e la prevenzione) erano problemi da affrontare esattamente come quello stesso degli infortuni: per esempio e non a caso, da poco tempo il responsabile medico dell'Atalanta è un fisiatra, Michele Albano. 

Il responsabile sanitario del Milan, Stefano Mazzoni, è circondato da questi collaboratori specialisti, oltre naturalmente ad avvalersi delle sue capacità e della sua esperienza. In segreteria medica rossonera siede Donatella Grilli, da oltre 30 anni per inciso. Giudicate voi il livello dello staff.

GESTIONE. Cosa posso aggiungere? C’è stata una falla gestionale negli infortuni, nella riabilitazione, nelle ricadute? Può darsi. Bisogna però tenere presente anche un altro aspetto: i giocatori, la maggior parte di loro, si affida ad amici (conoscenti, referenti...) personali propri nonostante lo staff societario. I primi a imporre questo andazzo furono proprio gli olandesi del Milan, alla fine degli anni Ottanta quando i reggenti erano Berlusconi e Galliani, non Gazidis (auguri di guarigione!) e Maldini. Van Basten ha ripetuto più volte, nelle sue interviste: “Ho il rimpianto di non aver seguito quello che mi dicevano i medici del Milan".

PREPARAZIONE ATLETICA. La squadra, che arriva da un anno e mezzo di record triturati uno dietro l'altro - sarà stato anche l'incommensurabile vantaggio delle migliaia di rigori a favore e degli stadi vuoti, ma comunque per vincere bisogna correre 10 mesi l'anno - è ripartita come era arrivata a maggio. Mi impegnerò per capire quali responsabilità possano avere i preparatori e lo staff di Pioli sugli infortuni di Calabria (in Nazionale), Daniel Maldini, Bakayoko (traumatico) e vi farò sapere. Al momento, dopo 2 anni di Pioli in panchina, continuo a non disporre di elementi sufficienti per stabilire responsabilità o che forse il fatto non sussiste proprio... L'Inter non ha nessun infortunio e tutti recuperano rapidamente? Vi rimando alla statistica della serie A. Forse sono i nerazzurri l'eccezione, bravi e fortunati. 

RIMEDI. La caccia ai fantasmi può finire qui. Oggi per far fronte a questa situazione - anomala al limite dell'esoterico, per la singolarità degli infortuni ancor prima che per il numero - non resta che affidarsi allo staff, in primis, e a Stefano Pioli: la squadra titolare che andrà in campo sarà competitiva anche nelle prossime partite, di questo sono certo, sia pure con una carenza oggettiva riguardo ai cambi e alle rotazioni. Ma sono giovani e forti, hanno fame e questo può sopperire alla stanchezza. Pregando, consentitemelo, affinché la sorte la finisca di accanirsi e i processi vengano archiviati lasciando comunque una scia di esperienza che dovrà servire in futuro, come vangelo.