I tre peccati capitali. Che cosa c’entrano i fisioterapisti? Ha ragione Marilyn Monroe!

Peccato ! È la prima parola che mi viene alla mente quando stilo un bilancio di questo 2023. In sottofondo, come colonna sonora, una vecchia canzone datata 2000, interpretata da Ronan Keating: "Life is a Rollercoaster”. Sì, è stato proprio un ottovolante l’anno che sta per chiudersi. Cadute paurose e salite mozzafiato, anche se il giudizio finale non può essere positivo. Anche se la semifinale in Champions League DEVE essere tenuta in giusta considerazione perché risulta essere il miglior piazzamento europeo del Milan negli ultimi sedici anni. Né l’eliminazione da parte dell’Inter, pur dolorosa e sfortunata vista l’assenza di Leao, può cancellare l’esaltante cammino rossonero in Coppa. Un meritato 8 per la prima parte europea della stagione, ma poi ecco la discesa del nostro Rollercoaster.
Eliminati subito in Coppa Italia dal Torino a San Siro. Mai competitivi in campionato a causa della splendida cavalcata del Napoli, ma anche per risultati e prestazioni che hanno relegato il Milan al quinto posto finale sul campo, cioè fuori dalla Champions League. In questa stagione calcistica, in due mesi, da metà ottobre a oggi, i rossoneri hanno perso tredici punti dalla capolista Inter. Dopo un inizio promettente una brusca inaspettata frenata che ha allontanato gli uomini di Pioli dalla vetta. In Champions League, in un girone difficile sulla carta ma, visto il rendimento e le prestazioni degli avversari, certamente superabile, il Milan è arrivato solo terzo e dunque fuori dagli ottavi, conquistando, con un bel colpo di reni, almeno la possibilità di disputare l’Europa League. Torniamo alla parola PECCATO. Tre sono i peccati, nel quale è caduto il Milan. Quello originale, quello mortale, quello veniale, grave ma ancora rimediabile.
Il peccato ORIGINALE risale ancora alla estate 2022, le ripercussioni del quale ha avuto effetti deleteri in questi dodici mesi. Gli sforzi economici e tecnici avevano permesso al Milan di conquistare un meritato e emozionante Scudetto. Che lo abbiano perso gli altri è una opinione ridicola che comunque mi scivola via come una goccia di pioggia su un impermeabile bagnato. A quel punto la squadra può contare su una rosa forte. equilibrata, promettente. Invece di investire su due campioni, magari alzando il budget, con la certezza che i soldi spesi sarebbero certo ritornati grazie a un altro campionato di vertice e un sicuro cammino in Europa, si è puntato su giovani dal rischio, come sempre in questi casi, molto elevato. Risultato: un mercato perso, che non ha dato quasi nulla, se non l’eccellente Malick Thiaw.
Il Peccato MORTALE è la pletora di infortuni che aveva colpito i giocatori negli anni scorsi ma al quale non si è posto alcun rimedio. Sono passati ben tre anni da quel lontano Milan-Manchester United del 18 marzo 2021. Voglio ricordare centrocampo e tridente offensivo di quel match perso 0-1 con conseguente eliminazione. Meite, Kessie, Saelemaekers, con, in avanti, Calhanoglu, Krunic e punta Castillejo. Pura emergenza. Nulla è cambiato, anzi almeno in quelle settimane gli infortuni muscolari non riguardavano anche la parte tendinea. Sono convinto che sul piano psicologico, non solo su quello tecnico, il Milan sia uscito dalla Coppa quando, contro il Borussia, Thiaw si sia fermato con la coscia in mano. Ricordo come un incubo i trenta minuti finali con giocatori e pubblico sotto choc. Quello che è capitato a Salerno, dopo il triste e grave infortunio di Tomori. Leggo, con sorpresa, il tentativo di coinvolgere lo staff sanitario e dei fisioterapisti. Come se il vostro personal trainer vi imponesse esercizi che vi causano danni alla schiena e il colpevole fosse il fisioterapista che cerca di rimettervi in piedi. Incredibile!
Veniamo al terzo che definisco VENIALE, solo perché forse rimediabile. Nel 2023 i gol subiti sono stati un totale di 64. In questo campionato addirittura 20, nona difesa per gol subiti. Ora la situazione è diventata tragica perché è rimasto solo un titolare, Kjaer. Stefano Pioli deve innanzitutto trovare i rimedi tattici per evitare di subire spesso due gol per partita. La Società però deve essere rapida e reattiva, anche con un investimento che non contempli solo prestiti. Cioè subito subito regalare al tecnico due validi centrali viste le cinque partite che potrebbero, in caso di vittoria in Coppa, attendere il Milan dal 30 di dicembre al 15 gennaio.
Cari dirigenti, non dimenticate mai quello che disse Marilyn Monroe circa l’importanza del denaro: “Sostengono che il denaro non dia la felicità ma, se devo piangere, preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce che su quelli di un vagone del Metrò”.
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