L'anticipo di Galli - La finale di Coppa Italia: quale scenario?

Partiamo, come siamo soliti fare, da quanto accaduto nel weekend precedente anche sela partita con il Genoa si era giocata lunedì sera facendo calare il sipario sulla 35^ giornata di campionato.
L’avvio era stato deludente, ma questo per noi è prassi pressochè consolidata, con i nostri in difficoltà di fronte al ritmo e al pressing incalzante degli avversari. Due miracoli di Maignan avevano tenuto la porta inviolata. Il goal del vantaggio genoano, ad inizio ripresa, causato da una disattenzione difensiva, era stata la scossa che aveva risvegliato gli animi della squadra e dato il là alla reazione che ha portato a ribaltare il risultato in due minuti, prima con il goal di Leao (sempre discusso, sempre decisivo) e poi con l’autorete di Frendrup. Una vittoria che ci aveva portato a sei punti sia dalla zona Champions League che dalla zona Europa League e che aveva alimentato il rammarico per ciò che sarebbe potuto essere e che invece non è stato.
Dopo il rientro da Genova il Milan ha ripreso gli allenamenti mercoledì a Milanello con la necessità di far riposare qualche giocatore. L’indisponibilità di alcuni e l’intenzione di “non scoprire le carte”, hanno indotto Mister Conceição a presentare nel match, appena conclusosi, con il Bologna, quello in teoria meno importante, una formazione diversa da quello che il tecnico riteneva la migliore possibile.
Questo lo scenario riferito alle questioni di campo.
Sullo sfondo, apparentemente lontane dal terreno di gioco ma, ribadiamo, strettamente connesse ad esso, le solite incertezze sul nome da inserire nella casella relativa al ruolofondamentale e ancora vacante di direttore sportivo.
Sono sempre più convinto che sia necessaria una figura forte, carismatica a cui vengaconferita piena autonomia decisionale, all’interno di un perimetro economico-finanziariodefinito dal Club, che gli consenta di poter al più presto decidere chi sarà l’allenatore della prossima stagione (ho sempre più netta la sensazione che, con la vittoria di Coppa, sarà ancora Conceição ) e da chi sarà composta la rosa di giocatori che gli verrà messa a disposizione.
Il suo compito dovrebbe estendersi anche ad una sorta di coordinamento tecnico che preveda un confronto costante con entrambe gli staff di Milan Futuro (con la speranza che mantenga la categoria) e della Primavera e con i riferimenti apicali delle due squadre (Kirovski e Vergine) al fine di preservare il patrimonio tecnico del club e consentire a ciascun giocatore di avere il percorso più idoneo alla sua crescita e, possibilmente, in ottica Prima Squadra nonché di perseguire il miglior risultato sportivopossibile.
Ma torniamo al campo e alla partita di stasera. Il Milan si è aggiudicato i tre punti ,ancora una volta in rimonta, ancora una volta senza entusiasmare. Il “Bebote”, con la doppietta, ne esce ulteriormente rinfrancato ma è una delle poche note positive, ancora troppo troppo poco in termini di prestazione nell’arco dei 90’.
La finale sarà un’altra cosa. Le squadre si conoscono, le tecnologie, i big data, permettono di approfondire ogni particolare ma l’importanza della posta in palio determinerà un contesto psico-emotivo che potrebbe stravolgere gli equilibri tecnico-tattici-atletici in ogni istante del match. A questo dovremo farci trovare pronti.
In ogni caso da stasera, saranno giornate intense in cui ogni singola energia dovrà essere indirizzata alla preparazione di una partita che, per molti, potrebbe valere una stagione.
Dopo l’elezione del nuovo Papa tutto il popolo rossonero si auspica di poter urlare al termine della contesa: “HABEMUS MILAN!!!”.

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