Pioli e l’umiltà le armi nell’emergenza. Tonali nuovo leader. In piena corsa nel campionato pasticciato

Pioli e l’umiltà le armi nell’emergenza. Tonali nuovo leader. In piena corsa nel campionato pasticciato MilanNews.it
venerdì 7 gennaio 2022, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Molte volte in questi 2 anni il Milan si è trovato in emergenza. Infortuni, recuperi complicati, Covid, un po’ di malasorte hanno costretto spesso Pioli a elaborare la formazione iniziale attraverso dati e algoritmi più che per scelta propria. In queste circostanze, in tutte le occasioni, è venuto fuori lo straordinario lavoro fatto da questo allenatore mei momenti normali: dare uno spirito, un’anima, un’identità è un gioco di squadra che i rossoneri avevano smarrito spesso negli anni precedenti. Il frutto di questa profonda trasformazione si vede quando cambiano gli interpreti, ma spartito e concerto non cambiano.

Ovvio poi che se hai un Leao e un Ibra da buttare nella mischia a gara in corso, hai chances in più di chiuderla. Ovvio che se hai i titolari hai più chances di vincere. Fatto sta che i punti sono tanti e il piazzamento meritato e soddisfacente, con qualche rimpianto non di poco conto. Ma la strada è ancora lunga. Contro Empoli e Roma, ultime 2 gare in emergenza totale, il Milan ha vinto sposando l’umiltà predicata dal suo tecnico: tradotto significa attenzione, cooperazione, intensità, capacità di soffrire. Sono arrivati 7 gol e 6 punti.  In questo contesto non si possono sottacere alcune prestazioni individuali sopra di un livello: Maignan, anzitutto. Poi Florenzi, altro grande leader di questa squadra. Giroud, con il quale la partecipazione della squadra è più densa persino rispetto a quando gioca Ibra, più accentratore del francese. Soprattutto, Sandro Tonali: lui ormai gioca da veterano, gioca da capitano, gioca a tutto campo con in spalla responsabilità e valori. La sua tenacia unita alla tecnica, saranno presto un patrimonio anche per Roberto Mancini. 

I rossoneri sono in piena corsa per la vittoria finale in un campionato di nuovo spezzettato da questa maledetta pandemia che non ci molla. Le responsabilità nell’organizzazione e nei protocolli da parte delle istituzioni calcistiche, rispetto allo sconcertante spezzatino dell’Epifania, sono molte e visibili, ma è un fatto che a questi pasticci contribuiscono anche i provvedimenti governativi, non sempre tempestivi e tanto meno comprensibili. 
Non è vero che sia il calendario il padrone del calcio: è la gente, ma è l’ultima a contare e ultimissima ad avere potere decisionale. Sia quella che va allo stadio, sia quella che paga le tv. È in rispetto allo spettacolo e alla regolarità che bisognerebbe tornare a ragionare.