Quando Vecchi portò Buffon al Milan. E se fosse Bakayoko l'erede di Kessie?

Quando Vecchi portò Buffon al Milan. E se fosse Bakayoko l'erede di Kessie?MilanNews.it
giovedì 4 agosto 2022, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Ho conosciuto e frequentato Villiam Vecchi per molti anni durante il suo prezioso lavoro a Milanello. Aveva una curiosa abitudine quando viaggiava in aereo con il Milan in occasione delle trasferte di Champions league: si sistemava, da solo, in uno dei posti delle ultime file, solitamente riservati a tifosi al seguito e giornalisti. Non per fumare, come gli capitava appena trovava l’occasione, ma per leggere i giornali e pensare in solitudine. Era quella l’occasione migliore per strappargli qualche giudizio, una previsione, un commento su una parata di Dida o una prodezza di Buffon del quale rimase, via dalla Juve, grande amico, confidente e anche ascoltato consigliere.

Voglio ricordarlo perché non si perda la memoria di chi ha contribuito, con il proprio lavoro, la dedizione e la fedeltà alla causa, ai successi del club rossonero per tantissimi anni. C’è un episodio, non conosciuto ai più, che vale la pena di rievocare ed è il seguente. Nel periodo in cui il Milan trattò, in modo riservato, l’acquisto di Gigi Buffon, fu proprio Vecchi a fare da portavoce con l’interessato per riferire delle proposte che Adriano Galliani gli passava sotto voce. Buffon accettò l’impianto del trasferimento ma poi la trattativa naufragò. Villiam è stato un bravissimo preparatore dei portieri, forse il capo-scuola italiano della categoria. Rendergli omaggio è semplicemente doveroso.

Dopo l’arrivo di De Ketelaere è partito il dibattito sul prossimo acquisto del nuovo Milan e ho capito subito che la scontata partenza di Renato Sanches, con la s, per Parigi viene interpretata dai più come un insuccesso di Maldini e Massara. Sul punto vorrei esprimere velocemente alcune valutazioni: 1) si capiva da subito che l’attesa di Sanches era legata alla necessità del Psg di sfoltire la rosa dagli esuberi nel ruolo di centrocampista; 2) non credo che le caratteristiche del portoghese coincidano esattamente con quelle di Kessiè del quale avrebbe dovuto prendere il posto; 3) molti osservatori hanno elencato, nelle settimane passate, i tanti infortuni e le assenze patite nella stagione precedente, non vorrei che diventasse adesso un campionissimo del ruolo. Non lo è. Sul tema aggiungo un giudizio che potrebbe avere il sapore di una provocazione. E in parte lo è. 

Continuo a leggere della voglia matta di sbolognare Bakayoko da Milanello. Io la penso diversamente. E credo che, recuperando lo smalto avuto nel passato durante il girone di ritorno con Gattuso in panchina, potrebbe diventare il sostituto ideale di Kessiè. In coppia con Frank costituì una solida coppia di centrocampo. Non sarebbe una impresa titanica per Pioli che ha già recuperato al rendimento ottimale gente (Florenzi, Rebic, Messias, Giroud) considerata ormai avviata verso il declino. È come per Perisic all’Inter. Vi ricordate il primo giudizio di Antonio Conte? Poi ebbe l’onestà intellettuale di riconoscere l’errore e adesso l’ha voluto asl Tottenham. Il calcio è pieno di questi ravvedimenti e anche di queste trasformazioni di rendimento da una stagione all’altra.