Quel che rimane. Colpe di tutti. Serve la scossa Conte

Quel che rimane. Colpe di tutti. Serve la scossa ConteMilanNews.it
domenica 14 gennaio 2024, 00:00Editoriale
di Andrea Longoni

Rimane davvero poco da qui a maggio. In campionato non resta che chiedere quanto meno di non mettere in discussione un piazzamento valido per la prossima Champions League. Guardando la classifica, difficilmente si potrebbe rischiare, ma serve tenere alta la soglia dell'attenzione. Ad esempio, niente scherzi stasera contro la Roma: anzi, può essere l'occasione per farla fuori definitivamente da possibili operazioni di rimonta.
Poi c'è l'Europa League: ma giocando come mercoledì non si va da nessuna parte, bisogna essere obiettivi.
E' ancora forte la delusione per l'eliminazione in Coppa Italia: davvero un gran peccato, perchè se in altri anni non aveva anche giustamente chissà quale importanza, in questa stagione, arrivati a questo punto fuori da Champions e corsa scudetto, doveva diventare il vero obiettivo. Che peccato.

Delusione che ha evidenziato gravi colpe a tutti i livelli. Dal Presidente Scaroni che si chiede prima della partita se sia una competizione necessaria. Sì, perchè a questa società manca anche l'empatia. E di certo non conquisti i tifosi con queste frasi, o quelle pronunciate dallo stesso qualche settimana prima "Lo scudetto è un di più".
Le colpe della dirigenza. Spiace evidenziarlo, ma non trasmette ambizione. Nell'Inter si fa male Cuadrado e acquistano Buchanan.
Nel Milan, tra gli altri, si fanno male Kalulu, Thiaw e Tomori (con Kjaer da gestire): la risposta è il ritorno di Gabbia, che lo scorso anno faceva il quinto. Trova le differenze. Il centrale arriverà? Sì, ma andava preso a dicembre e utilizzato fin da subito a gennaio.
E poi c'è Pioli. Mercoledì la squadra messa in campo sembrava sperimentale: ma servivano certezze e non invenzioni. La partita ha lasciato un senso di confusione tattica evidente. Nel suo dossier ci finisce anche l'epilogo della vicenda Krunic: tolto dal mercato per renderlo centrale nel suo progetto in estate, fuori rosa 4 mesi dopo e svenduto. A questo proposito, va detto che una brava dirigenza deve capire anche quand'è il momento migliore per cedere i suoi giocatori: per il bosniaco non era di certo gennaio, ma agosto.

Serve una scossa a tutto l'ambiente, guardando alla prossima stagione. Per rigenerare la squadra, per far ritrovare entusiasmo anche ai tifosi e trasmettere finalmente vera ambizione. Il nome è uno solo: Antonio Conte da Lecce.