Tomori come Van Bommel Sangue freddo Donnarumma Una nuova estate Champions

Tomori come Van Bommel Sangue freddo Donnarumma Una nuova estate ChampionsMilanNews.it
sabato 29 maggio 2021, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Nel gennaio del 2011 il Milan era un po' in difficoltà. Primo in classifica, ma reduce dalla sconfitta pre-natalizia, gol di Borriello, contro la Roma di Ranieri. E tanto per restare sul tema, anche in emergenza infortuni visto che la prima grande vittoria del nuovo anno, di misura, a Cagliari, viene ottenuta schierando Merkel dall'inizio e Strasser a gara in corso. Il perno centrale del Milan dell'epoca, Andrea Pirlo, si era infortunato a fine ottobre, era rientrato per 3 partite a dicembre, ma si era infortunato di nuovo. C'era la necessità di rivitalizzare il tutto, di dare forza nuova alla stagione. Il centrocampo imperniato su Gattuso, Ambrosini e Flamini andava ulteriormente innervato. A gennaio sbucò dall'aeroporto dei voli privati dell'Ata di Linate lui, il generale, Mark Van Bommel. Discorso finito, il Milan subisce solo 7 gol in tutto il girone di ritorno e vince il campionato. La parabola Van Bommel non vi ricorda mutatis mutandis, quella di Fik Tomori? La differenza è sui gol, 0 nelle ultime 5 decisive partite, ma per il resto ci siamo. Molte le attinenze. E molte le speranze di un riscatto di Tomori, sempre con un occhio ai conti, ma con tanto tifo nel cuore al riguardo.

Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha dichiarato giovedì: "E noi che per prudenza avevamo budgettato il sesto posto con la qualificazione Europa League...". Frase forte, importante, e non certo pronunciata per la prima volta. Frase che fornisce due sensazioni. La prima, è proprio vero che le cose migliori nascono quando non sono preventivate, come lo Scudetto del 1988 in un anno in cui Silvio Berlusconi aveva indicato la qualificazione alla coppa Uefa senza patemi come obiettivo. E poi che è anche grazie al fatto che Maldini e Pioli non avessero addosso l'ossessione della società e della proprietà sul piazzamento finale, che hanno avuto tutto quel sangue freddo. Guardate che non è semplice quello che hanno fatto l'Area tecnica e il Mister. Arrivare in porto sapendo che il guardiano del ponte non avrebbe proseguito il viaggio, non è semplice. Hanno retto alle pressioni, hanno dato fiducia, hanno fatto in modo che il rispetto del gruppo fosse il garante degli sforzi e della professionalità di tutti fino all'ultimo, e ce l'hanno fatta. La settimana della vigilia di Juventus-Milan non è stata facile, anzi, ma è stata vissuta con il polso fermo e la mano sicura. Nossignori, non era facile.

E adesso che estate sia. Non vi sto a raccontare che oggi c'è compattezza, perchè quando la compattezza c'è sul serio è perfettamente inutile affannarsi a rievocarla ogni volta. Ma, se serve, ricordo quello che accadde nell'estate del 2013, dopo l'ultima qualificazione Champions. Un grandissimo risultato, ma purtroppo vanificato pronti-via. Il Milan si qualificò il 19 maggio e fino al 2 giugno non sapeva se sarebbe rimasto l'allenatore perchè Allegri ne aveva un po' le scuffie piene del fuoco amico e la Roma lo corteggiava. Ma il 2 giugno venne sancita la sua permanenza. Era il primo passo di una estate particolare. La dirigenza sportiva voleva Ljajic, ma non tutto il Milan era d'accordo. E a Firenze fioccavano le maglie "Rigore per il Milan...". Si decise per il compromesso, aspettiamo i playoff e poi vediamo. Superato il PSV Eindhoven a fine agosto, prima del quale, era arrivato solo Andrea Poli, ecco Kakà ed ecco Matri. Con la cessione di Boateng allo Schalke 04. I tifosi volevano un centrocampista, ma il Milan non poteva dire che doveva prendere giocatori in attacco perchè il ginocchio di Pazzini era a forte rischio purtroppo. E allora ecco gli striscioni, la contestazione etc. Insomma, allenatore con tanti dubbi, divergenze di mercato, tifoseria divisa. Capite già fin d'ora che questa estate del 2021, sarà diversa. Totalmente diversa. Otto anni fa bisognava pensare a stare in equilibrio tra le correnti e poi al resto. Oggi tutti dritti e tutti avanti, nella stessa direzione. Tifosi compresi, anzi tifosi in primis. Ecco perchè questa può essere davvero la tappa significativa di un percorso importante, la qualificazione del rilancio definitivo senza se e senza ma.