Tutti i retroscena di Ibra a Sanremo. I contratti di Gigio e Calhanoglu: il Milan rallenta con il turco, mentre Raiola prende tempo per Gigio

Tutti i retroscena di Ibra a Sanremo. I contratti di Gigio e Calhanoglu: il Milan rallenta con il turco, mentre Raiola prende tempo per GigioMilanNews.it
giovedì 11 febbraio 2021, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Poiché siamo all’immediata vigilia del tormentone festival di Sanremo, allora è bene ricostruire tutto il retroscena della partecipazione di Ibrahimovic e dare conto anche delle forzature a proposito degli orari delle partite che cadranno in quella settimana di marzo. Punto primo: quando Ibra, con Raiola, si mise d’accordo con la Rai e con Amadeus per partecipare all’edizione festival di Sanremo 2021, ci troviamo esattamente nell’estate 2020 subito dopo o qualche tempo prima della conclusione della stagione. A quel tempo, Ibra non ha ancora rinnovato il suo contratto con il Milan. Quando questo succede, Ibra, correttamente, informa il club d’aver preso un impegno pubblicitario per quel periodo dell’anno senza specificare di cosa si trattasse. Perciò, letta con gli occhi di oggi, è assolutamente corretta la nota della società quando ricorda che “Zlatan ci aveva informato a suo tempo”. Dopo aver riavvolto il nastro, eccoci ai giorni nostri. In questi giorni, negli uffici della Lega di serie A, è in atto un pittoresco braccio di ferro tra gli esponenti della Rai, i responsabili dei palinsesti Sky e i massimi dirigenti del calcio italiano. Perché la Rai vorrebbe “campo libero” nella programmazione televisiva serale di mezza settimana spostando al pomeriggio le partite in programma così da centrare record d’ascolti. Stessa posizione di Sky, preoccupata di servire i propri abbonati senza il festival come concorrente. Negli uffici della Lega la segreteria tecnica, fedele alla tradizione, sembrerebbe pronta a soddisfare le esigenze televisive al contrario dei dirigenti che sono invece più sensibili agli interessi del prodotto calcio lasciandolo nell’ora di maggiore ascolto, serale.

    Il secondo argomento della settimana è legato al tema dei rinnovi contrattuali. C’è chi si preoccupa del ritardo col quale si sta svolgendo questa trattativa. La spiegazione è duplice. Nel caso di Calhanoglu è il Milan che non forza la mano e aspetta che maturi, nel procuratore del turco, il convincimento che è il caso di accettare con qualche ritocco al rialzo, le cifre proposte da casa Milan. Il virus ha sconvolto il mercato degli stipendi nel calcio europeo e di fatto scoperto il bluff dell’agente che immaginava di ottenere vantaggiose offerte dai club concorrenti. Con i chiari di luna in circolazione, è già un successo che ci siano società che pagano gli stipendi e lo facciano puntualmente. Figurarsi promettere contratti da mille e una notte come immaginava qualche sognatore. Nel caso di Donnarumma, invece, è Raiola che prende tempo. Per il motivo opposto. Perché pensa che rallentando la marcia possa raccogliere tra qualche mese una proposta alternativa (che al momento non ha) da mettere sul tavolo di Gazidis e Maldini per ottenere la cifra che ha in testa dall’inizio del negoziato (10 milioni netti che valgono 30 milioni per il bilancio societario), una cifra fuori mercato, fuori da ogni logica aziendale, fuori di testa specie ora col covid e i botteghini chiusi. Nell’attesa che sulla materia dello sproporzionato potere degli agenti intervenga finalmente l’unica autorità nel settore, la Fifa cioè, sarebbe il caso che anche l’interessato -adottando il massimo riserbo- faccia capire che non è il caso di chiedere la luna avendo già la terra a disposizione.