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Ravelli: "Se i 10 milioni arrivassero da Shanghai significherebbe che si è sbloccato qualcosa in Cina"

ESCLUSIVA MN - Ravelli: "Se i 10 milioni arrivassero da Shanghai significherebbe che si è sbloccato qualcosa in Cina"
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 3 giugno 2018, 14:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

Sono settimane di incertezza sul futuro del Milan sia per quanto riguarda la situazione relativa alla proprietà che per quanto riguarda la partecipazione del club alle coppe europee. Per cercare di fare chiarezza, la redazione di MilanNews.it ha contattato Arianna Ravelli, giornalista del Corriere della Sera.

Quando verrà giudicato il Milan dalla Camera Investigativa della UEFA?
"Sì, dovrebbe essere dopo il 15, con probabilità tra il 18 e il 20 giugno. Poi il giudizio non è detto che ci sia il giorno stesso, potrebbe essere necessario qualche giorno per emettere il giudizio. In caso di squalifica dalle coppe europee, ci sarebbe il ricorso d'urgenza al TAS di Losanna e la risposta definitiva ci dovrà essere obbligatoriamente entro fine giugno, perchè poi bisogna fare i campionati".

Le voci su un'esclusione del Milan dalle coppe europee si fanno sempre più insistenti, però.
"Ci tengo a chiarire bene una cosa a questo proposito, perchè ho letto alcune inesattezze. Il New York Times non ha anticipato la sentenza, anche perchè sarebbe gravissimo se l'avesse fatto. Quello che è emerso è la richiesta dell'accusa. La Camera Investigativa, che è la stessa che ha negato il Settlement Agreement, è come se fosse il PM in un processo. Nel negare il patteggiamento, hanno specificato che per loro la giusta punizione sarebbe l'esclusione dalle coppe. Adesso, però, ci sono dei giudici che dovranno decidere se accogliere la richiesta dell'accusa oppure modificare il giudizio".

I tifosi, però, hanno la sensazione che la UEFA sta usando una sorta di due pesi e due misure rispetto a club come la Roma, che ha una situazione non tranquilla dal punto di vista finanziario.
"Il problema è che il Milan ha un procedimento in corso, perchè gli altri hanno già raggiunto un Settlement Agreement e hanno tutti i tempi necessari per rientrare nei paletti imposti dalla UEFA. Si può dire, però, che il Financial Fair Play ha una serie di cose che funzionano poco. C'è il tema degli sponsor fatti passare come tali e in realtà sono provenienti dalla stessa proprietà. Questo è un modo che usa, ad esempio, il Paris Saint-Germain per non far vedere che è la stessa proprietà che immette soldi all'interno della società. Dovrebbe essere completamente rivisto il FFP, ha smarrito completamente i principi per i quali era stato fondato, ovvero quello di aumentare la concorrenza. Invece ha ottenuto l'effetto contrario, cristallizzando le situazioni di potere. Ciò non significa, sia ben chiaro, che ci sia stato un complotto nei confronti del Milan. Poi un altro conto è stabilire se sia giusto o meno che la UEFA non distingua il proprietario dal club. E questo è tutto un altro tema su cui il dibattito è aperto. I conti del Milan sono migliori di quelli di altri club".

E' possibile che la UEFA stia punendo il Milan anche per lanciare un segnale alle altre proprietà calcistiche europee?
"Questo è possibile, assolutamente. C'è la preoccupazione sulla proprietà e il Milan può servire anche per far vedere che la UEFA vigila".

Dopo diversi dubbi in merito, sembra che Li Yonghong sia riuscito a trovare i 10 milioni di euro necessari a completare uno degli aumenti di capitale già deliberati. Ci dobbiamo aspettare, quindi, che riesca a versare anche i successivi 30 milioni entro metà giugno?
"Non lo so, noi possiamo solo ragionare con il buon senso. Diciamo che si fa fatica a pensare che uno che ha fatto un investimento da quasi un miliardo si faccia portare via il club perchè non trova gli ultimi 30 milioni di euro. La cosa positiva è che adesso si decide tutto. I prossimi quindici giorni decideranno il futuro del Milan, perchè se Li Yonghong dovesse completare anche questo aumento di capitale, fino ad ottobre non sarebbero altre scadenze e sarebbe un segnale forte. Diversamente, significherebbe che è iniziata la sua uscita dal Milan".

Si dice che gli ultimi 10 milioni di euro provengano da Shanghai. Sarebbero i primi fondi provenienti non da paradisi fiscali o da Hong Kong. Potrebbe significare che si sia sbloccato qualcosa in Cina?
"Questo va verificato. Potrebbe essere importante, ma va verificato. E' un'indiscrezione che io ho riportato, è una possibilità. Se così fosse sarebbe interessante, perchè vorrebbe dire che si è sbloccato qualcosa in Cina. Potrebbe essere interessante rispetto al futuro di Li Yonghong che, come tutti sappiamo, è partito con l'idea di avere altri soci che gli dessero una mano in Cina e che, invece, sono venuti meno. E' un tema su cui lavorare nei prossimi giorni".