Biasin: "Inter e Milan: un derby lunghissimo (con Marotta sullo sfondo)"

Biasin: "Inter e Milan: un derby lunghissimo (con Marotta sullo sfondo)"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 16 ottobre 2018, 18:36News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Fabrizio Biasin per TMW

Ciao. Domenica c’è il derby, l’altro giorno invece ha giocato la Nazionale. Ci si divide tra chi dice “uh ma che bella Nazionale! Parliamone!” e chi “che due maroni la sosta, pensiamo al derby di Milano”. Solo che il derby è domenica sera, manca ancora una vita. E allora ci si spreme le meningi inventando succulenti temi tipo “è più forte Icardi o Higuain?” o “il derby è una partita da tripla?”. Ma non è questo il punto. Il punto è che mio padre tifa Milan, ma proprio tanto. Nella settimana del derby chiama per dirmi “sei un figlio infame”. Ha le sue buone ragioni. Ecco, siccome non ho nulla da dire rispetto a una partita che si giocherà tra cinque giorni vi racconto perché non tifo Milan come mio padre, per quel che ve ne può fregare ovviamente.

Como-Milan, 15/5/88: con un pareggio Sacchi vince lo scudetto e il Como si salva. Il risultato è scritto. Allo stadio G. Sinigaglia di Como i bambini alti meno di un metro storicamente non pagano. Per tutta la settimana il quotidiano "La Provincia" annuncia: "I biglietti sono esauriti e la baracconata dei bimbi alti meno di un metro, in questo caso, non vale". Domenica mattina: "Andiamo allo stadio figlio, è un evento!" (sia messo a verbale che sarò stato alto almeno un metro e venti). Mio padre elabora il piano: “Se all’ingresso fanno storie per farti entrare, tu mettiti a piangere”. Arriviamo all’ingresso. Scambio papà/addetto. "Ci fa entrare? Ho il biglietto". "D'accordo, ma il bambino?". "Il bambino è alto meno di un metro, entra gratis". "A parte che sarà alto uno e 40 (clamorosa sparata dell'addetto per mettere mio padre alle corde, ndr) ma poi per questa partita non vale". “Non lo sapevo!”. “Non dica cazzate, c’è scritto su La Provincia da una settimana!”. "Ma guardi il bambino, è molto triste...". (Papà mi stringe la mano come a dire “procedi”). Faccio partire un pianto "a sirena" da Gran Premio della giuria a Cannes. L'addetto è in palese difficoltà: "Entrate porca miseria, entrate". Mi vergogno come un ladro. Mio padre dice “molto bene”. La partita finisce 1-1 con gol di Virdis e Giunta. Il Como si salva. Il Milan è campione d’Italia. Mio padre è in brodo di giuggiole. Torniamo a casa. Papà a mamma: “Il piccino si è divertito come un matto”. Mia madre, guardandomi negli occhi: “E’ vero?”. E io: “Papà dice alla gente che sono alto meno di un metro, non ci voglio andare allo stadio con lui”. Mio padre si allontana, strafatto di grappe. Mia mamma: “Ascoltami, figlio, c’è una soluzione…”. E questo è tutto.
Ora, di questa storiella frega niente a nessuno, ma è sintomatica di un duellone tra nerazzurri e rossoneri, da sempre assai vivo. Il derby torna finalmente arrapante, non vale lo scudetto ma – almeno sulla carta - non è più lo strazio degli ultimi anni. Qui però si rischia di scrivere le solite fregnacce retoriche e allora lasciamo stare.
Parliamo di Marotta, invece, per molti “pronto a rientrare in federazione”, per altri a un passo dall’Inter. Non sappiamo quel che sarà, ma possiamo garantire che i contatti tra l’ex dg Juve e i nerazzurri ci sono stati. Questo porterà a un “matrimonio”? Qualcuno azzarda la data, il 26 ottobre, giorno dell’Assemblea dei Soci del club nerazzurro, ma vai a capire se c’è della “ciccia” o sono solo chiacchiere.