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Incocciati: "Il Milan deve dare il 200%: Leao alzi il livello. Champions? Il Napoli non ha uno come Maldini"

ESCLUSIVA MN - Incocciati: "Il Milan deve dare il 200%: Leao alzi il livello. Champions? Il Napoli non ha uno come Maldini"MilanNews.it
© foto di © DANIELE MASCOLO
venerdì 31 marzo 2023, 16:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

Il doppio ex di Milan e Napoli, Giueseppe Incocciati, è stato intervistato in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it a pochi giorni dalla prima delle tre sfide che vedranno contrapposti i rossoneri e i partenopei, in campionato e in Champions League. Dal possibile ritorno alle origini di Pioli, fino a cosa potrà essere determinante per il Milan specialmente in chiave europea. Le dichiarazioni integrali.

Partiamo dal Milan in generale: pensa sia giusto per Pioli cambiare nuovamente modulo per tornare al 4-2-3-1?

Sono tentativi legati ad alcune certezze che si sono perse. Il Milan dell’anno scorso ha viaggiato l’intero campionato con il 4-2-3-1 e poi quest’anno qualche risultato è venuto meno e l’allenatore deve fare qualcosa a livello tattico. Sicuramente non basta girare la chiave e cambia tutto: ci vuole il suo tempo. Se vuole tornare al 4-2-3-1 come credo anche io ci sta: il tentativo della difesa a 3 non ha sortito grandi risultati ma almeno ha fermato quel periodo di crisi. Ora le certezze di un sistema di gioco che è scolpito nella testa della squadra, tornano a essere determinanti".

Tra Krunic, Diaz e De Ketelaere chi vede meglio come trequartista?

Brahim Diaz è un elemento che può mettere a disposizione una fantasia che gli altri non hanno, perché hanno diverse caratteristiche. De Ketelaere ci si aspettava sicuramente di più, mentre Krunic può stare lì solo se sono richieste determinate caratteristiche perché è uno più di contenimento quando si è in fase di non possesso e dà più certezze in copertura. Penso che ci voglia una certa dose di fantasia che credo sia in Brahim: dipende da ciò che vuole Pioli. A Napoli una squadra come il Milan non può pensare di avere un atteggiamento di copertura eccessivo” 

Con domenica inizia la sfida tra Napoli e Milan, divisa in tre atti tra campionato e Champions. Come si prepara un triplo impegno di questo genere?

Da una parte c’è una squadra che sta dimostrando di essere superiore a tutte; dall’altra parte per quello che riguarda la Champions, il Milan come struttura storica è molto più efficiente e può essere avvantaggiato da una semplice cosa, la figura importante di un uomo come Paolo Maldini che ne ha vinte 5. Sono certo che Paolo inserirà se stesso all’interno della preparazione mentale ed emotiva e trasmetterà anche indirettamente la sua esperienza ai giocatori che ne faranno tesoro. Il Napoli non ha un elemento così all’interno del suo patrimonio

Il Napoli è favorito ma come può Pioli riuscire a imbrigliare la corazzata di Spalletti?

L’unica cosa che può andare a vantaggio del Milan è il fatto che il Napoli si presenti in campo non concentrato come sempre, cosa che quest’anno ha fatto solo una volta contro la Cremonese in Coppa Italia. Quando un giocatore è capace non soffre la pressione dell’avversario, quando si incontra un giocatore capace con la palla al piede diventa difficile fermarlo: il Napoli oggi è così

Quali saranno i duelli chiave della sfida di domenica sera e in generale di tutte e tre le partite?

In questo momento andare al Maradona non è facile per nessuno, lo abbiamo visto anche in Champions. Se guardiamo la struttura tecnica chiaramente Spalletti ha a disposizione elementi che hanno una caratura migliore di quelli del Milan, oggi come oggi. Kvara non ha paura di nulla, prende palla e punta l’uomo senza paura di nulla. Potrebbe farlo anche Leao se è in giornata ma il rossonero ha dei difetti che dovranno essere corretti: un giocatore di grande potenzialità come lui dovrebbe garantire un livello di gioco molto alto durante la partita. Il Milan dovrà lavorare un po’ più di squadra: non può far altro”.

Che ruolo giocheranno San Siro da una parte e il Maradona dall’altra?

Al Maradona c’è grandissimo entusiasmo e i tifosi spingeranno anche se la squadra dovesse stentare: se riescono a trasmetterlo alla squadra entrerà in campo con quella serenità e facilità di gioco che per il Milan renderà tutto più difficile. I rossoneri devono dare il 200% in un ambiente di questo genere. Così come quando si arriverà a San Siro: è un palcoscenico che può trasmettere qualche piccolo problema a livello di emozioni. Tutto dipende dalle squadre, se una già dall’inizio ha entusiasmo ha la meglio sotto l’aspetto della personalità, allora poi il pubblico diventa determinante sia a Milano che a Napoli

Giroud vicinissimo al rinnovo per un altro anno: scelta giusta?

Se non ci sono altre soluzioni credo che Giroud, anche non essendo così giovane, è giusto che se la tengano buona. Il Milan ha necessità di fare interventi importanti in fase offensiva ma in generale in tutti i reparti”. 

Un pensiero sulla questione stadio

Io sono un figlio di San Siro: avevo 15 anni quando sono arrivato a Milano nel settore giovanile. Pensare di trovare un’altra sede, ammesso che si possa fare dal momento che la burocrazia italiana spegne la buona volontà strada facendo molte volte, fa effetto. Penso che il calcio italiano abbia bisogno di strutture che possono essere messe a disposizione delle società soprattutto privatamente, credo che alla fine San Siro si possa anche vendere. Cancellare la storia è sempre una brutta cosa, a volte il modernismo spinge gli entusiasmi ma spesso sotterra quella che è la storia di intere generazioni che hanno dato gioie e lustro: credo che San Siro debba rimanere lì e debba essere frequentato

Intervista di Francesco Finulli