L'evoluzione del nuovo Suso. Adesso c'è l'ultima etichetta da togliersi di dosso

L'evoluzione del nuovo Suso. Adesso c'è l'ultima etichetta da togliersi di dossoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 12 ottobre 2018, 17:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Forse ci siamo davvero. Suso, dopo anni nei quali ha fatto vedere cose importanti, alternati a momenti di black-out in alcuni big match, sta dando continuità alle sue prestazioni ad alto livello sia con il Milan sia con la nazionale spagnola. Ieri sera, contro il Galles, è partito titolare per la prima volta in carriera con la maglia della Roja e ha servito gli assist per i gol di Sergio Ramos e Bartra, oltre a mettere in mostra i colpi tipici del suo repertorio. Le parole di Leonardo al premio Liedholm e quelle di Luis Enrique nel post gara hanno certificato la bontà del lavoro svolto da Suso, che ora guarda al derby di domenica prossima con l’obiettivo di staccarsi una delle ultime etichette che sono sulla sua schiena.

BIG MATCH -  Suso, soprattutto nell’ultima stagione, è venuto meno nelle grandi partite, sia in Italia sia in Europa. Le buone prove fornite contro Inter (all’andata, ma solo nel secondo tempo) e Roma (all’Olimpico) sono state adombrate dalla sua assenza nel derby di ritorno, nelle due sfide con l’Arsenal e nella finale di Coppa Italia contro la Juventus (e anche nella partita di campionato allo Stadium). Adesso c’è bisogno di lui anche in queste partite e il derby della prossima settimana sarà un banco di prova molto importante.

PIU’ LEGGERO  - L’arrivo di Higuain lo ha liberato mentalmente di determinate responsabilità ed è anche per questo aspetto che Suso potrà fare meglio rispetto al passato quando, oggettivamente, si sentiva in lecito diritto di dover essere il risolutore unico o quasi delle partite. Questa condivisione delle responsabilità gli ha permesso non solo di venire a cercare nuove zolle nelle quali poter far male agli avversari, come accaduto con il Chievo, ma anche di affinare alcune movenze nell’uno contro uno e anche l’uso del piede meno forte, il destro, è diventato più costante il che lo rende ancora più imprevedibile.