Boateng, il ritorno si avvicina. Menez, senza lui è cambiato tutto. De Jong chiede spazio, il 4-4-2 può accontentare molti

Si avvicina il ritorno di Kevin Prince Boateng al Milan. Sono in forte rialzo le percentuali di un possibile tesseramento a gennaio. L’avevamo già intuito nelle scorse settimana quando Prince è stato schierato addirittura nelle amichevole (a Monza e nel trofeo Berlusconi), mostrando una condizione ancora precaria ma un buon approccio alla gara. Ma chi decide è Sinisa Mihajlovic, insieme a Galliani, e pare che il serbo si stia convincendo a concedergli una possibilità appena riaprirà la sessione invernale, seppur con un contratto di sei mesi (con opzione sull’anno seguente). Boateng molto probabilmente non rappresenta ora la prima scelta dei tifosi, vogliosi si voltare pagina col recente passato e optare per altre soluzioni, ma il Milan sta entrando nell’ottica di tesserare il centrocampista dell’ultimo scudetto rossonero. La volontà mostrata durante gli allenamenti e la duttilità del giocatore stanno spingendo Sinisa verso il si: “Si sta allenando bene, a gennaio si deciderà cosa fare. E’ un giocatore di qualità e personalità. Può giocare da punta, esterno, da mezz'ala e da trequartista. E qualsiasi ruolo lo fa bene". Parole di chi già pregusta la possibilità di poter contare sul ghanese a gennaio.
Chi invece non è ancora pronto, e probabilmente non lo sarà fino agli inizi di febbraio, è Jeremy Menez. Il Milan era stato costruito in estate per dare spazio a lui sulla trequarti, da qui il lavoro insistente sul 4-3-1-2 fino poi a doverlo accantonare per mancanza di alternative. Menez è l’unico che riesce a fare bene questo ruolo, tutti gli altri esperimenti sono falliti, costringendo Mihajlovic a puntare prima sul 4-3-3 e poi su un futuro 4-4-2. Purtroppo al Milan è venuta a mancare una pedina importantissima in un ruolo molto particolare. Solo Jeremy può farlo bene in questa rosa, e dopo l’infezione post operazione che lo sta costringendo ad uno stop prolungato, la società e l’allenatore hanno pensato bene di variare schieramento. Probabilmente un cambiamento tardivo, considerando che Menez in estate non si quasi mai allenato con la squadra. La decisione doveva essere presa prima.
Ma come ammesso dall’allenatore stesso, si è intrapresa una strada che porterà ad un definitivo 4-4-2. E’ il modulo adatto alle qualità della rosa. Permetterà di avere insieme due attaccanti in area come Bacca e uno tra Adriano, Balotelli e Ninag. Ovviamente si attende il ritorno di questi ultimi due per dare possibilità di scelta al mister. Anche a centrocampo le cose potrebbero cambiare. De Jong attende con ansia il ritorno in campo dopo una serie di panchine. Non è facile passare da pedina inamovibile, come l’anno scorso, a riserva fissa, considerando anche il rinnovo triennale a cifre importanti appena quattro mesi fa. Nel momento in cui Sinisa avrà a disposizione almeno un attaccante di riserva, si può cambiare modulo e indossare l’abito migliore per questa squadra.
Dopo nove giornate si è capito che sarà un’altra stagione di grande sofferenza. La vittoria contro il Sassuolo strappata con le unghie ad una manciata di minuti dalla fine non lascia sereno l’allenatore. Mihajlovic sa che al Milan servono risultati, la piazza e stufa e sfiduciata, le contestazioni sono all’ordine del giorno. Tutto si può risolvere in un modo: dare continuità ai risultati almeno nelle sfida in cui il Milan si presenta da favorito, ed oggi a San Siro arriva l’occasione giusta.

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