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La Scala: "Milan, presente e futuro tra mercato, rifinanziamento, Settlement Agreement e stadio"

ESCLUSIVA MN - La Scala: "Milan, presente e futuro tra mercato, rifinanziamento, Settlement Agreement e stadio"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 3 maggio 2018, 21:01ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

Nella giornata di ieri a Casa Milan si è svolta l'assemblea dei soci del club rossonero, al termine della quale Marco Fassone si è soffermato con i Piccoli Azionisti, che detengono complessivamente lo 0,07% delle quote della società di via Aldo Rossi, per rispondere a tutti i loro quesiti. Tra questi, vi è l'avvocato Giuseppe La Scala, vicepresidente dell'associazione, al quale MilanNews.it ha posto delle domande per cercare di fare chiarezza in merito a tematiche quali rifinanziamento, Settlement Agreement, stadio e calciomercato estivo.

In cosa consiste la modifica del prestito obbligazionario relativo a 15 milioni di euro del bond da 54 milioni approvata ieri?
"E' stata prorogata la scadenza di una parte di quel bond di 8 mesi, da ottobre 2018 al 30 giugno 2019, per poter trasferire sulle passività non correnti almeno 15 milioni di euro di quel bond. Questa operazione permette al Milan di rientrare nei parametri previsti dalla FIGC quanto a indice di liquidità, che non è un misuratore della cassa di una società, ma un misuratore del rapporto che esiste tra l'attivo corrente e il passivo corrente. Mi spiego meglio. Le società di calcio devono avere un rapporto tra le attività correnti (quelle immediatamente liquidabili, ndr), di norma il credito a breve - ovvero quello per  sponsorizzazioni, per diritti televisivici, ecc. - che è in una certa relazione con il debito a breve, che non deve superare lo 0,6 delle attività correnti. Se il Milan si fosse trovato ad avere un bond pluriennale interamente scadente, l'indice di liquidità sarebbe salito oltre lo 0,6. Ecco perchè Elliott ha accettato di posticipare una parte di questo bond a giugno del 2019. L'Inter, per fare un esempio, è molto più indebitata del Milan, ma, siccome ha un debito che scade quasi interamente tra 4 anni, non ha problemi di indice di liquidità. Il Milan non brucia più cassa. Adesso il Milan nel conto economico ha un EBITDA (il margine di gestione caratteristica ad eccezione degli ammortamenti, ndr) positivo per 25 milioni. Sul bilancio pesano più di 80 milioni di ammortamenti e gli interessi passivi sul debito".

Capitolo rifinanziamento del debito: com'è la situazione?
"Fassone ha confermato che esistono già 3 proposte di operatori finanziari internazionali per rifinanziare il debito della proprietà e del Milan, che sono strettamente connessi. Se per il debito del Milan, però, c'era la coda per rifinanziarlo, lo stesso non si può dire per quello del proprietario, perchè è molto più incerto dal punto di vista delle capacità del rimborso e quindi più costoso. Siccome queste ipotesi di rifinanziamento non sono certamente a buon mercato, Li Yonghong sta cercando di trovare qualcuno che gli offra condizioni leggermente migliori di quelle già presenti sul tavolo, magari con qualche centesimo percentuale in meno per quanto riguarda gli interessi e con qualche impegno di adempimento minore. Per capirci, tra questi adempimenti Elliott ce n'è uno che prevede che Li Yonghong sostenesse finanziariamente la società con aumenti di capitale fino a 120 milioni di euro, che infatti verranno tirati interamente entro il 30 di giugno. Fassone, però, dice che entro 30-40 giorni al massimo il presidente rossonero dovrà scegliere una delle proposte, anche perchè credo che il Milan dovrà comunicare alla UEFA l'avvenuto rifinanziamento".

In caso di rifinanziamento, dunque, è da escludersi l'entrata di un nuovo socio nell'immediato?
"Naturalmente. Nel senso, è ovvio che nessuno si metta a cercare un nuovo socio in situazione di difficoltà, perchè il nuovo socio detterebbe le condizioni. Dal mio punto di vista, quindi, Li Yonghong sta facendo quello che fa qualunque operatore che si muove in un quadro simile. Cioè, prima rifinanzia e, quando è finita la situazione di disagio, si mette al tavolo non in posizione di debolezza a negoziare l'entrata di un eventuale nuovo socio o compratore".

In ottica Fair Play Finanziario, qual è la situazione dei conti rossoneri?
"L'esercizio 2017-2018 chiuderà con una passività che si attesterà tra gli 80 e gli 85 milioni. Dall'anno prossimo, poi, inizierà un trienno, al termine del quale, il Milan non potrà avere una perdita cumulata nei tre anni superiore ai 30 milioni di euro. Nell'idea di Fassone, quindi, sarà indicativamente -50, 0 e +20 milioni. Senza partecipazione alla Champions League nella stagione 2019-2020, quindi, a mio avviso, sarebbero c***i acidi. In caso di fallimento dell'obiettivo, infatti, il pareggio di bilancio diventerà ben più complesso da raggiungere e allora sì che bisognerà iniziare a vendere qualche calciatore per ripianare".

Per quanto riguarda le cessioni, invece?
"Non c'è necessità di vendere, perchè, grazie ai 120 milioni di aumento di capitale, il Milan va a coprire tranquillamente le perdite di quest'anno e dell'anno prossimo. Il problema è che, però, anche per questioni di Settlement Agreement, il Milan non potrà comprare giocatori utilizzabili nelle coppe europee, esattamente come successo all'Inter, in caso di sforamrento dei seguenti parametri: i nuovi acquisti devono essere a saldo zero per poterli schierare nelle manifestazioni UEFA. Dunque, se vendi per 100 milioni di cartellini, puoi comprare al massimo per 100. Non c'è un budget disponibile per il mercato, ma le cessioni permetteranno di operare in entrata. Personalmente non scommetterei sulla permanenza di Suso ed, eventualmente, di Donnarumma. Per dare un giudizio aspetterei di vedere la rosa al termine del calciomercato".

Riguardo al monte ingaggi della squadra, cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro?
"Per le norme UEFA non puoi avere un monte ingaggi superiore al 60% dei ricavi e già il Milan è sotto a quella soglia. L'obiettivo nei prossimi anni sarà quello di abbassare questa percentuale, aumentando i ricavi e rispettando il piano di mercato al quale abbiamo fatto cenno poco fa. Il solo Donnarumma percepisce 12 milioni lordi e anche lo stesso Suso è uno dei giocatori più pagati della rosa. Milan China, inoltre, è incominciata talmente piano che i vantaggi in termini di ricavi, si vedranno nel prossimo anno. Almeno così dice Fassone. Quest'anno hanno stipulato solamente 3 contratti di sponsorizzazione, avendone già altre in programma".

Questione stadio di proprietà: quali sono i prossimi passi?
"Se ne è parlato un po' nell'incontro preliminare che avevamo avuto in merito ai punti di bilancio. Fassone ha spiegato che entro il 30 giugno deve segnalare al comune di Milano le preferenze del Milan riguardo allo stadio. Da una parte c'è il tema San Siro, però Fassone è del tutto contrario alla coabitazione con l'Inter. Se no, come luogo per l'eventuale nuovo stadio il Milan pensa allo Scalo Farini. La prima opzione, però, resta San Siro, a patto che l'Inter vada via".